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La nostra croce
"Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà. Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?"
Ci chiede una cosa impossibile, il Signore? Oppure fondamentale se vogliamo veramente seguirLo?
In altri termini: fuggire davanti alle nostre sofferenze o accettarle? Vivere solo per non avere problemi o combattere la buona battaglia della fede, sapendo che Dio è sempre al nostro fianco e non ci abbandona?
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Di che sofferenze parli e di che problemi parli?
Tu vuoi vivere nei problemi e nelle sofferenze?
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Fratel Cono ha scritto
Citazione:
combattere la buona battaglia della fede, sapendo che Dio è sempre al nostro fianco e non ci abbandona?
Illusione, dolce chimera sei tu !
Quante parole velate di dolce passione
quante lusinghe ci dà... chi ci vuol bene
ma fra le tante tu sola signora illusione
ci dai la gioia d'amar... senza parlar.
Illusione dolce chimera sei tu
che fai sognare in un mondo di rose tutta la vita
illusione è il profumo che invita
d'una bocca assetata
e la credi baciata
soltanto da te.
Quando d'un sogno rimane la sola visione
e ci sentiamo morir... di nostalgia
tu ci fai credere ancora signora illusione
che questo amor durerà... l'eternità.
Ora, caro fratel Cono, lasciami andare nel mio percorso ascetico alla ricerca del divino che non c’è, nonostante il mio sguardo indugi con attenzione sul Monte Olimpo. :bua:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Ci chiede una cosa impossibile, il Signore? Oppure fondamentale se vogliamo veramente seguirLo?
In altri termini: fuggire davanti alle nostre sofferenze o accettarle? Vivere solo per non avere problemi o combattere la buona battaglia della fede, sapendo che Dio è sempre al nostro fianco e non ci abbandona?
bene;
sei in grado di definire le due categorie di comportamenti che indichi - fuggire le sofferenze, oppure accettarle - in modo che sia chiaro per chiunque quale sia l'una, e quale l'altra, in modo tale che quello che dici abbia senso e si traduca in concreto ?
attendo fiducioso risposta di sostanza.
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Da credente il dolore serve come segnale per cambiare direzione , mettere la mano sul fuoco se sai che ti bruci significa ignorare la nostra guida spirituale .
Santificare il dolore per un credente significa che ha ancora tanto da lavorare per comprendere le scritture
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dietrologo
Da credente il dolore serve come segnale per cambiare direzione , mettere la mano sul fuoco se sai che ti bruci significa ignorare la nostra guida spirituale .
Santificare il dolore per un credente significa che ha ancora tanto da lavorare per comprendere le scritture
beh, lasciamo che Cono ci spieghi cosa intende, perché potremmo fraintendere attribuendogli questo o quello;
io non ho capito di che parla, finché non mi fa esempi concreti e chiari di comportamenti determinati che rappresentino ciò che intende.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Di che sofferenze parli e di che problemi parli?
Tu vuoi vivere nei problemi e nelle sofferenze?
Nessuno vuol vivere nei problemi e nelle sofferenze, ma se è volontà di Dio che li sperimentiamo per raggiungere la salvezza della nostra anima, il credente farà di tutto per accettarli nei limiti delle sue capacità.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Nessuno vuol vivere nei problemi e nelle sofferenze, ma se è volontà di Dio che li sperimentiamo per raggiungere la salvezza della nostra anima, il credente farà di tutto per accettarli nei limiti delle sue capacità.
Se la volontà di Dio è questa la sanità ospedali ecc siano opere malvagie
Quindi è con queste grandi verità che i messaggeri Arcobaleno e Conogelato incaricati da Dio stesso sono presenti in questo forum ?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Nessuno vuol vivere nei problemi e nelle sofferenze, ma se è volontà di Dio che li sperimentiamo per raggiungere la salvezza della nostra anima, il credente farà di tutto per accettarli nei limiti delle sue capacità.
Non ho mai capito questo binomio sofferenza-salvezza.
Ma se uno sta bene deve soffrire per avere la suite nell'aldilà?
Non è che sia chiaro un discorso del genere così come il nesso che c'è fra soffrire e salvarsi, quasi esistesse un obbligo a cui non si può prescindere.
E poi, nell'ottica dell'esistenza di un diavolo, come fare a capire se problemi e sofferenze li manda dio o l'amico invisibile cattivo visto che nessuno dei due viene a dircelo di persona?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Non ho mai capito questo binomio sofferenza-salvezza.
Ma se uno sta bene deve soffrire per avere la suite nell'aldilà?
Non è che sia chiaro un discorso del genere così come il nesso che c'è fra soffrire e salvarsi, quasi esistesse un obbligo a cui non si può prescindere.
E poi, nell'ottica dell'esistenza di un diavolo, come fare a capire se problemi e sofferenze li manda dio o l'amico invisibile cattivo visto che nessuno dei due viene a dircelo di persona?
Il problema è nato dopo la caduta dell'uomo. Prima era salvo, poi si è resa necessaria una risalita per ritrovare la salvezza perduta. La disubbidienza iniziale ha avuto delle conseguenze.
Quindi, la salvezza si può ottenere solo attraverso problemi e sofferenze immeritati, oltreché attraverso la fede. Se ce li meritiamo, perché agiamo male, risultano solo una punizione per il nostro operato; è come per un uomo che sconti una pena in carcere, paga per le colpe commesse.
Del resto, nessuno è innocente e nessuno sa cosa abbia fatto nelle vite precedenti.
Quello che è certo, come dato di fatto, è che nessuno può salvarsi con una vita fatta di spensieratezza, divertimenti e menefreghismo.
Un po' di spensieratezza e divertimento non hanno mai traviato nessuno, ma al di là di limiti ragionevoli, viene chiesto conto di come uno ha passato la sua vita. Cos'hai fatto nella tua vita? La risposta: "Mi sono divertito", ottiene come controrisposta: "Hai già avuto la tua ricompensa", e viene calcolato tutto il male fatto per raggiungere quell'obiettivo egoista.
Spesso problemi e sofferenze ce li creiamo da soli con i nostri desideri inappagati; spesso ce li crea Satana; a volte Dio ci mette alla prova attraverso essi.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
a volte Dio ci mette alla prova attraverso essi.
Su questi temi mi sono espresso anni fa e non ho altro da aggiungere, pur leggendo (non dico tutto e sempre....)i vari interventi, in quanto spesso interessanti ed istruttivi. Soprattutto di chi parla con conoscenze approfondite e documentate in materia. Cio' premesso.
La frase citata mi lascia perplesso.
Sicuramente il tema sarà stato ampliamente dibattuto in passato ed io arrivo come i Carabinieri di Offenbach. Mi scuso.
Questa "Entità Totale, Onnipotente e Benevola" che "tende trappole", non é un concetto che sa di blasfemia?
:mumble:
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Arcobaleno ha scritto
Citazione:
Cos'hai fatto nella tua vita? La risposta: "Mi sono divertito", ottiene come controrisposta: "Hai già avuto la tua ricompensa", e viene calcolato tutto il male fatto per raggiungere quell'obiettivo egoista.
Te l'ha detta Lui la risposta ? L'immaginazione dei credenti è incredibile, al limite della psicopatia. :wall::mad:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
Arcobaleno ha scritto
Te l'ha detta Lui la risposta ? L'immaginazione dei credenti è incredibile, al limite della psicopatia. :wall::mad:
Questi non sono credenti e quel limite è stato superato di molto
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Del resto, nessuno è innocente e nessuno sa cosa abbia fatto nelle vite precedenti.
ti renderai conto che se il cristiano parte dalla mancata innocenza via-peccato originale - già questo un bel fardello di predestinazione - difficilmente accetta l'idea come portato della reincarnazione;
libero tu di crederci, ma non ti stupire se i cristiani non ti considerano dei loro, ecco...
Citazione:
Quello che è certo, come dato di fatto, è che nessuno può salvarsi con una vita fatta di spensieratezza, divertimenti e menefreghismo.
questa sarebbe un'idea interessante da discutere;
tu credi che esistano davvero persone così ?
perché sembra più l'iconografia che una persona normale si può formare come immaginario di persone che non conosce davvero, che magari vede in quel modo perché così gli appaiono, forse perché agiate, ecc...
se fai mente locale con un minimo di partecipazione emotiva, ti rendi conto che una persona come quella che hai descritto in effetti deve essere estremamente infelice e sofferente, proprio per la solitudine e il senso di vuoto di quell'irresponsabilità, che è una condizione patologica, niente affatto normale;
se osservi attentamente chi hai di fronte, difficilmente vedi una persona davvero priva di sofferenza e dolore, che non ha affrontato prove; poi, ci sono persone che per educazione si lagnano e vedono il loro bicchiere mezzo vuoto, e altre che ti diranno di "essersi divertite", perché sono educate alla riservatezza, a non lamentarsi e a non far sentire in imbarazzo il prossimo; tipicamente, i nordeuropei;
l'educazione aristocratica britannica impartisce il never complain, never explain, mai lamentarsi, mai dare spiegazioni del proprio agire, come ci si dovesse scusare; mentre da noi prevale il famoso chiagni e fotti, cioè, lagnati della tua sofferenza, chiedi il risarcimento al destino, e intanto divertiti, fai i fatti tuoi;
la psicanalisi spiega anche la postura psicologica di chi si procuri una sofferenza, come risposta all'angoscia dovuta al timore di un castigo più grande, frutto di imprinting precoci; in sostanza, ci si amministra da soli una modica quantità di sofferenza e penitenza, nell'illusione di contrattare col destino o con Dio ed esercitare un certo controllo: non mi punire; non vedi quanto già soffro ?
in realtà, da quel che ho potuto vedere, spesso le persone molto prese dalle proprie sofferenze hanno poche energie da dedicare agli altri, mentre chi è più fortunato si sente in colpa nel non condividere; guarda, anche solo per l'egoismo di non vedersi rovinata la festa;
essere radicalmente egoisti e superficiali è una patologia, una cosa eccezionale; devi proprio sforzarti per essere in quel modo, e certamente non è una condizione felice.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Non ho mai capito questo binomio sofferenza-salvezza.
Ma se uno sta bene deve soffrire per avere la suite nell'aldilà?
Non è che sia chiaro un discorso del genere così come il nesso che c'è fra soffrire e salvarsi, quasi esistesse un obbligo a cui non si può prescindere.
E poi, nell'ottica dell'esistenza di un diavolo, come fare a capire se problemi e sofferenze li manda dio o l'amico invisibile cattivo visto che nessuno dei due viene a dircelo di persona?
Penso sia per un ribaltamento dell'antica considerazione, anche biblica, che chi stava male e chi soffriva era un maledetto da Dio, mentre chi stava bene e gioiva era un benedetto.
Dal Vangelo si capisce che Gesù la pensava all'opposto dalla mentalità del tempo scagliandosi proprio verso quelle classi sociali che si consideravano benedette da Dio proprio per l'esercizio del potere o della ricchezza emarginando le classi meno abbienti. Per questo considero Gesù un rivoluzionario del tempo, e lo sarebbe anche oggi.
I miracoli, poi, sono la testimonianza di questa sua opinione.