Originariamente Scritto da
axeUgene
è avvenuto esattamente l'opposto, per effetto della concorrenza; forse sei troppo giovane per avere la possibilità di un raffronto lucido da adulta su decenni distanti; il prestigio dei prodotti italiani è aumentato, e quando ha perso è stato esclusivamente per l'avidità degli stessi produttori interni, desiderosi di speculare sul traino di quelli bravi;
ma dove sta scritta 'sta cosa ? è contro qualsiasi legge dell'economia; chi ha puntato sulla qualità continua ad investire quella, dove ha accumulato il maggior vantaggio competitivo, valorizzando quei fattori di produzione con un rendimento proporzionalmente maggiore; la competizione sul prezzo, al contrario, è quella delle fasce qualitativamente peggiori;
appunto, perché i clienti di Wal-Mart sono di bocca buona e gli esportatori italiani vendevano agli importatori USA merce su cui questi ultimi avevano un ricarico maggiore; ma non è che l'acquirente di una multinazionale non è in grado di riconoscere la differenza tra Voiello e Pippucci;
lascia fare, che il Patanegra è meglio dei migliori Parma e S. Daniele; semmai, sarebbero gli spagnoli a dover temere...
comunque, non capisco il senso di quello che scrivi; i turisti vanno al ristorante; negli ultimi 30 anni la ristorazione è cresciuta di qualità a livelli impressionanti; le prime guide delle osterie sono proprio di metà anni '80, e da allora c'è stata una gara di tutti a farsi inserire, migliorando tantissimo; te lo posso dire perché il mio miglior amico è abbastanza un cultore e già 30 e passa anni fa ce le spulciavamo; lui, addirittura, fa pubblicare una guida in versione custom per i clienti della sua impresa chimica;
la reputazione italiana in certi settori si perde solo per la disonestà degli operatori e per l'inefficienza dei controlli e della concorrenza;
la mia ex quasi-moglie lavorava alla reception di alberghi, e vedeva ogni giorno la sciatteria di proprietari di posti magnifici, che speculavano e non investivano nel lavoro, perché comunque una posizione di rendita garantiva loro un minimo:
sei proprietaria di un antico convento nel centro di una città turistica tra le prime al mondo, hai 14 stanze che costano 500 euro a notte, ma il servizio fa schifo; ne vendi solo una a notte, ma ti basta; tanto il turista passa e non torna più, e un pollo lo trovi sempre; male che ti vada, vendi il palazzo e campi di rendita;
idem per i ristoranti o le bancarelle che vendono una bottiglietta d'acqua a 5 euro; sono i privilegi di rendita ad affossare la qualità, non la concorrenza, che tira all'opposto;
sai, se contesti la globalizzazione, non è che ci siano alternative: sei lungo un asse lineare di maggiore/minore apertura;