Ho capito per la terza volta la stessa cosa, se vuoi puoi dirlo ancora:D.
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Ma può valere anche per te.Citazione:
Provalo tu,...un buco vale l'altro
Considerato quanto ve lo fate mettere lì con tutto il mondo fantastico e sovrannaturale, nonché indimostrato delle religioni & C., direi che forse l'esperienza è già stata fatta da più soggetti.
sì, però pure il tuo insistere sulla dimostrabilità non è un modulo particolarmente intelligente, nel senso di acquisizione del punto;
anche volendo far polemica per divertirsi, non arrivi nemmeno tu da nessuna parte;
è ovvio che chi crede, crede; cioè ha fede in qualcosa di non dimostrabile, anche se ti dice che per lui quella è la "verità"; posto che tanto i suoi valori, come quelli tuoi o miei sono comunque arbitrari;
la scienza non mi dice che tu, come donna, debba essere pari a me; siamo tu ed io ad affermarlo, in modo del tutto arbitrario, visto che tu ed io siamo diversi;
semmai, il problema di un credente è quello di convincere chi potrebbe eventualmente credere che la credenza sua è quella giusta, e sbagliate sono quelle degli altri, quando in concreto ti dice che questo si fa, e quello no;
il tuo insistere pavlovianamente sul tema scientismo vs fideismo, alla Odifreddi, in realtà è proprio un sintomo di subalternità culturale al clero cattolico, al quale riconosci implicitamente un monopolio; non è un modo intelligentissimo di ragionare;
è come se tu, volendo abbattere un albero già quasi segato in toto, ti mettessi a spingere dalla parte opposta del taglio, quando con la pressione di un dito dalla parte giusta quello cadrebbe subito;
se viene uno e ti fa: Dio dice, vuole, ecc... , tu gli rispondi: ah, si ì ? allora perché quegli altri dicono che Dio dice cose diverse, pure quelli della tua stessa religione ? fine della discussione :asd:
questi giocano tutti con l'asterisco, come l'Inter; contyano i tre punti col Bologna come acquisiti; ma le partite con le altre fedi le devono giocare per dirsi campioni;
a che ti serve la scienza se poi ti fai intortare sulla logica come una contadinella di un secolo fa ?
:mumble:Citazione:
in realtà è proprio un sintomo di subalternità culturale al clero cattolico, al quale riconosci implicitamente un monopolio
In che sensooooo? Come direbbe Verdone-Mimmo.
:v
nel senso che ti accomodi nel ruolo che i clericali ti hanno assegnato, di chi spinge l'albero dalla parte sbagliata e fa gridare al miracolo: non cade ! :asd:
confutare una fede con la scienza è una deformazione culturale cattolica, cioè del monopolio pretesco sulla questione, perché si riconoscono i clericali come portavoce di quella cosa, laddove il lavoro che vorresti fare tu, lo fa già la "concorrenza", che invece tu cancelli...
davvero non capisci ?
Lasciaci credere, allora: se sono solo favole o bugie....hanno le gambe corte e, prima o poi, saranno smascherate. Nel frattempo pregasi prendere nota di questo:
Einstein: (premio Nobel) "Chi non si stupisce di fronte al Mistero infinito che ci circonda, è cieco"
Rubbia (premio Nobel): "Esiste un ordine troppo perfetto perché sia frutto del caso"
Pascal: (filosofo e matematico)" Se Dio si manifestasse continuamente all'uomo non vi sarebbe merito alcuno nel credere in lui. Dio non costringe nessuno a credere. Infatti c'è luce sufficiente per chi vuol credere; ma c'è buio sufficiente per chi non vuol credere."
Giorgio Parisi: (premio Nobel) "L'esistenza di Dio non può essere usata alla stregua di una qualsiasi ipotesi scientifica: è qualcosa di diverso che trascende la scienza."
Margherita Hack: (direttrice osservatorio astronomico di Trieste) "Io non credo, ma se dopo la morte incontrerò Dio, gli chiederò scusa"
Vega (manco laureata): "Dio non esiste e se esiste è un mostro e ha sbagliato tutto. Anche l'anima non esiste e l'uomo è solo il suo corpo "
C'è da trarre qualche conclusione secondo te? :asd:
Conclusione? Che nemmeno i tuoi vip con fior di lauree, carriere e premi sono mai riusciti a dare prova di nulla!:D
Che poi la Hack, lo sai anche tu col suo modo di fare e di pensare, faceva solo l'ipotesi.
Se tu citi chi dice che la scienza non può essere usata su dio, a maggior ragione non potresti sfruttare lo scienziato credente per tirare acqua al mulino. Che poi l'acqua non la tiri comunque.
Ma chissene... del ruolo.
Far finta che non sia stato detto di tutto e di più nelle discussioni in risposta a chi crede mi pare follia. Dai distinguo fra le sfumature più personali tra credente e credente, tra dottrine diverse, fra religioni diverse, fatto presente che ognuno ha il suo dio e tutti vogliono ragione e di dei c'è ne stanno tanti, messo nel piatto contraddizioni a iosa, richiami di storia fino a citazioni più dotte di ricerche e testi è stato detto tanto. Chi più, chi meno ha scritto di quello e di quell'altro.
Se poi la scienza spesso entra in campo è perché viene tirata in ballo o perché spesso certe concezioni hanno poi in un certo modo un aggancio con la scienza. Se viene il credente a sciorinare che i sentimenti & c. dipendono dall'anima perché nella Bibbia c'è scritto che..., è ovvio che due paroline possono essere spese. Questo è solo un esempio ma c'è ne sono tanti.
Quindi guarda, ormai mi pare che abbiamo spaziato in lungo ed in largo.
ovvio che sono fatti tuoi;
però l'impressione che dai è quella di una che abbia una motofalciatrice e che voglia impiegarla a tutti i costi per fare le pulizie in casa;
siccome l'argomento "scienza" ti pare confortevole - solo pare, perché in effetti con le argomentazioni di fede ci fai poco - la usi come una clava che va a colpire aria;
ti fai trascinare in discussioni sul nulla, dando a quel nulla uno status pregiato, esattamente come vuole l'interlocutore e come appare a chi legge;
in effetti ponendoti in una posizione di subalternità dialettica; non so se hai mai fumato, o hai conoscenti che fumano; chi fuma sa benissimo che fumare fa male; questa consapevolezza sarà solo accessoria nella decisione di smettere; idem per altri comportamenti; chi smette è motivato da altro, nella fattispecie il desiderio di potenza sul proprio istinto;
ora, tu argomenti come un arbitro di calcio che fischi le punizioni contro una squadra di rugby, appellandoti al regolamento del calcio, invece di di rimandare quella squadra al suo campionato;
il campionato dei religiosi è quello morale; il religioso deve mostrare che le sue idee incarnano un ideale di giustizia più sensato del tuo, e quello è il nodo; non la verità euristica dei presupposti;
quello che succede è che tu, credendoti ganza, contesti a quelli - di solito incapaci di andare in meta - di giocare la palla con le mani, quando in effetti tutti capiscono che la partita è di rugby e non di calcio; per cui la figura della stupida la fai tu, che cadi nel tranello dialettico della "verità", perché ti sembra di essere forte su quel piano argomentativo;
guarda che i preti ci hanno educato a fare questo per secoli non per caso; non sono mica scemi... alla fine, i tuoi interventi assomiglino a quelli fittizi dei dialoghi filosofici in cui c'è una controparte che espone obiezioni stupide costruite per far risaltare il buon senso della tesi.
Senti axe, io non so chi abbia educato a cosa. A livello personale per quel poco che ho frequentato religione a scuola e catechismo + chiesa, tutto si limitava al vangelo, comandamenti, Gesù buono qui e là, comunione...e quindi siamo a livello di bambini o ragazzini.
Se poi parli di messaggi veicolati agli adulti che frequentano la chiesa o di temi e diatribe che salgono alla ribalta o ancora del pensiero religioso che si scontra con quello laico, scientifico, culturale in generale, quindi il pensiero nella storia e nella letteratura, specifica meglio.
A me non sembra di aver avuto influenza (posso sempre sbagliarmi), ma rispondere su quello che c'è da rispondere quando vedo scritto qualcosa.
anche se una persona intelligente come te dovrebbe aver già capito da tempo, cerco di spiegarmi;
la religione ha degli aspetti narrativi discutibili, come il fumo di sigaretta, il tifo calcistico e il 90% delle cose che fanno le persone, che spesso sono irrazionali;
gli ultrà della curva sono spesso dei trogloditi fascistoidi; questo impedisce al mite professore universitario di letteratura francese di essere uno sfegatato tifoso della squadra X ?
conosco tanti medici che fumano, o gente che spende soldi per passioni che i più ritengono assurde; un mio amico marchigiano, mancato da poco, che mi dava ripetizioni di matematica quasi ogni estate :asd: era prof di fisica nucleare all'università di Roma, ma anche grandissimo appassionato di astrologia;
ora, la religione funziona allo stesso modo; anche se presenta - in effetti solo residualmente, di seconda mano - degli aspetti di superstizione, in effetti risponde a necessità che non sono condizionate in alcun modo dall'impatto della scienza e del sapere; esattamente come la circostanza che un gruppo di ultrà abbia devastato un autogrill o accoltellato un tifoso avversario non farà cambiare squadra al professore di letteratura francese;
accettare un contraddittorio tra pensiero laico e pensiero religioso sulla base di presupposti di "verità" è semplicemente un'idiozia concettuale; che diventa concreta nel momento in cui si innesta in una questione di vera e propria importanza sociale, che riguarda le persone in carne ed ossa, perché manca del tutto il punto; e per questo è anche il copione prediletto dal clericalismo, solo nostrano; negli altri grandi paesi di cultura pluralistica nessuno organizzerebbe un pensiero sulla base di questa contrapposizione, visto che da secoli quelli hanno storie di pluralità, e la differenza con l'etica laica è solo il vestito, l'interfaccia grafico;
un religioso è solo uno che ha valori analoghi ai tuoi o ai miei - nel senso che sono arbitrari e discutibili - ma li racconta come ispirati da un dio; mo', se tu gli contesti la verità di quella narrazione, manchi il punto essenziale del chiedergli di spiegare perché quei valori sarebbero migliori, più conformi al sentimento di giustizia dei tuoi; che è la cosa davvero dirimente e parecchio difficile da spiegare;
il guaio è che l'impressione di perculare dei trogloditi superstiziosi in effetti è quella una manifestazione di subalternità e arretratezza culturale, proprio mancanza di laicità culturale e soggezione ad un copione culturale clericale.