Guardare negli occhi il proprio interlocutore è importante, ma ci sono persone che abbassano lo sguardo, lo distolgono per vari motivi: timidezza, timore di essere scrutati dallo sguardo altrui nel proprio intimo. Si teme che chi sta davanti tramite lo sguardo possa captare l’insicurezza (fisica, intellettuale, morale, sessuale).
Voi riuscite a guardare agevolmente negli occhi la persona con cui state parlando, anche se non la conoscete?
E’ stato notato che molti carcerati non guardano negli occhi l’interlocutore mentre parlano o raccontano di sé e della loro storia, forse per vergogna. Anche in contesti ricreativi, diversi dal lavoro, tendono ad abbassare lo sguardo.
Ovviamente ciò può succedere pure con amici, parenti e conoscenti. Dipende se si è introversi o estroversi, se si ha la personalità evitante o altri disturbi psicologici.
Ci sono individui che intimidiscono, e si tende a volgere lo sguardo. Uno sguardo fiero e sicuro di sé tende a generare nell'interlocutore una sorta di "timore", come se quella persona dovesse sovrastarci o giudicarci.
Sicuramente c'è modo e modo di guardare negli occhi. Tuttavia uno sguardo fisso spesso mette a disagio.
Per gli psicologi è patologico non riuscire a guardare l’altro negli occhi. In Giappone invece è segno di diplomazia e rispetto.
06-07-2019, 14:26
doxa
Il primo “contatto sociale” lo dà lo sguardo. In una frazione di secondo è possibile vedere a distanza ravvicinata le qualità fisiche di un’altra persona e la classifichiamo come attraente o meno. La guardiamo, ci guarda.
Lo sguardo fa parte del linguaggio non verbale ed è molto espressivo. Ha particolare importanza la motivazione ad orientare lo sguardo o a distoglierlo e l’esperienza del venir guardati.
Gli sguardi possono significare molte cose, a seconda di come si guarda, dall'intensità dello sguardo, dalla sua frequenza.
Il non guardare mai le persone negli occhi, secondo alcuni psicologi potrebbe essere sintomo di Asperger, di autismo, di sociofobia o disturbo evitante, però anche il timido tende a non reggere il contatto visivo. Lo sguardo come specchio non dell’anima ma della propria coscienza ?
Nello sguardo tra un uomo e una donna, entrambi di giovane età e reciprocamente attratti, può nascere l’equivoco; per evitare il fraintendimento lo sguardo non è fisso ma intervallato dal linguaggio non verbale del corpo, da gesti di apertura e chiusura prossemica, da micro espressioni facciali, ecc..
Tra estranei quando gli sguardi s’incontrano la reazione usuale è quella di guardare altrove e di interrompere il contatto visivo. Ciò non avviene con amici o conoscenti. In questi casi il riconoscimento visivo viene seguito da segnali di saluto, come il sorriso, il movimento delle braccia, le parole. Se invece incontriamo lo sguardo di un estraneo, la reazione tipica è di guardare altrove per interrompere il contatto sociale. Se uno dei due estranei continua a fissare l’altro, la persona “ispezionata” può sentirsi a disagio o irritata. Lo sguardo prolungato può anche essere considerato un atto aggressivo.
Di solito due sconosciuti si guardano a turno. Se uno dei due considera l’altro/a attraente, aspetta d’incontrarne nuovamente lo sguardo e rivolgergli o rivolgerle un lieve sorriso. Se l’attrazione è reciproca anche il sorriso viene ricambiato e possono seguire altri tipi di “contatto”. In caso contrario termina un ulteriore sviluppo.
La fase successiva allo scambio di sguardi prevede il “contatto vocale” tra estranei, lo scambio di parole, che permettono la ricezione di altri segnali, sonori: il modo di parlare, il tono di voce , la postura del corpo offrono altre informazioni.
Mantenere la comunicazione interpersonale ai convenevoli permette ad entrambe le parti di ritirarsi se i nuovi segnali sono poco attraenti rispetto a quelli precedenti, visivi.
06-07-2019, 19:10
ReginaD'Autunno
Se uno ha una coscienza pulita e nel suo cuore ha buoni sentimenti, allora guardare negli occhi con uno sguardo aperto verso gli altri allora viene naturale considerarla una persona amabile, ma può essere anche una persona ipocrita che con gli occhi ti sorride e magari da dietro ti prende in giro. E' tutta una questione di carattere in cui bisogna percepire chi ti sta di fronte ma anche di coscienza sporca o pulita. :shy:
06-07-2019, 22:05
Misterikx
Robertino :rotfl:
"la rovina dei giovani é iniziata con i capelloni..la minigonna..."
07-07-2019, 11:07
bumble-bee
Gli ipocriti, i pugnalatori alle spalle, non hanno il coraggio di guardare negli occhi.
07-07-2019, 11:40
Turbociclo
Citazione:
Originariamente Scritto da bumble-bee
Gli ipocriti, i pugnalatori alle spalle, non hanno il coraggio di guardare negli occhi.
Mica sempre. Io, non avendo il coraggio di guardare negli occhi per timidezza, mi devo pure vivere il problema di poter essere giudicato falso e infido...
La discussione è bellissima, davvero tutto dipende da come una persona ti guarda. Gli occhi sono lo specchio dell'anima.
07-07-2019, 12:59
bumble-bee
Citazione:
Originariamente Scritto da Turbociclo
Mica sempre. Io, non avendo il coraggio di guardare negli occhi per timidezza, mi devo pure vivere il problema di poter essere giudicato falso e infido...
La timidezza è un altro discorso.
07-07-2019, 13:15
doxa
Regina d’autunno ha scritto
Citazione:
può essere anche una persona ipocrita che con gli occhi ti sorride e magari da dietro ti prende in giro.
Luigi Pirandello nel romanzo “Uno, nessuno e centomila” scrisse: “Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti”.
Anche Jesus fu severo contro gli ipocriti (Lc 12,46; Mt 24,51).
Il sostantivo “ipocrisia” deriva dal greco “ypòkrisis”: questo vocabolo indicava la simulazione sulla scena teatrale dell’attore, l’ipocrita.
Nel nostro tempo consideriamo ipocrita colui/colei che finge per ingannare l’interlocutore/trice.
Di solito l’ipocrita è una persona opportunista, che si avvicina agli altri solo se intravede un vantaggio per sé stesso.
Turbociclo ha scritto: “
Citazione:
Io, non avendo il coraggio di guardare negli occhi per timidezza, mi devo pure vivere il problema di poter essere giudicato falso e infido
:bua:
Alle volte anche una persona insicura può venire etichettata come ipocrita, ma fa del male solo a se stesso, non agli altri. La vera persona ipocrita manca di empatia.
Ci sono persone che si dichiarano non ipocrite ma nei fatti dimostrano il contrario.
07-07-2019, 13:56
Escolzia
Citazione:
Originariamente Scritto da bumble-bee
Gli ipocriti, i pugnalatori alle spalle, non hanno il coraggio di guardare negli occhi.
Guardare il proprio interlocutore negli occhi, lo considero un gesto di educazione e rispetto, oltre che di franchezza.
Non è detto che chi non ricambia il nostro sguardo sia necessariamente una persona ipocrita, come fa presente Turbociclo la timidezza può portare a ciò.
07-07-2019, 14:04
bumble-bee
Non ho detto che chi non guarda negli è ipocrita a prescindere.
07-07-2019, 14:05
Escolzia
Citazione:
Originariamente Scritto da bumble-bee
Non ho detto che chi non guarda negli è ipocrita a prescindere.
Si ho compreso il tuo pensiero
07-07-2019, 16:50
Turbociclo
Un altro motivo che può portare a non guardare negli occhi è dovuto al fatto che si sta mentendo, oppure nascondendo un'informazione. Mille possono essere le cause, non è detto che lo si faccia sempre a fin di male. Pensate a un medico che non si sente di dare a un malato la notizia che ha un cancro incurabile, magari sapendo di star parlando con un ipocondriaco. Riuscirà a guardarlo negli occhi? E mica sempre...
07-07-2019, 22:51
BiO-dEiStA
Conosco bene la potenza dello sguardo, soprattutto del mio, e quando non mi interessa servirmene, cioè quasi sempre, lo nascondo volentieri anche dietro gli occhiali. Se voglio mettere in soggezione qualcuno non gli stacco gli occhi di dosso: si sente osservato anche se mi gira la schiena, nella maniera più naturale per me e più disagevole per lui, e il suo imbarazzo non mi contagia. Ma in casi del genere non ho quasi mai bisogno di ricorrere a simili mezzi, di solito ho altre armi a disposizione.
Invece in casi normali, che poi sono la grande maggioranza, adotto una serie di rapide occhiate ad ampi intervalli, evitando uno sguardo diretto troppo fisso. Ciò significa: ti rispetto e non hai nulla da temere da me. Se poi provo attrazione per la controparte ci saranno anche reazioni di altro genere, ma tenderò a mantenere più a lungo lo sguardo in mezzo ai suoi occhi, dove sta il terzo occhio, in modo da evitare indesiderati giochetti di personalità. Questo aiuta a manifestare interesse e a salvaguardare la tranquillità di entrambi.
08-07-2019, 07:26
Breakthru
Un receptionist dallo sguardo sfuggente non fa bella figura.
C'è una grande differenza tra il non guardare negli occhi per timidezza e il fuggire lo sguardo ogni volta che si incontra quello altrui.