Originariamente Scritto da
sandor
cono. io penso che la vita sia così "breve" che non valga la pena di fare quello che dici tu, cioè fare figli, avere una famiglia ecc. se fai il padre non puoi fare molto altro, a pena che i tuoi figli prendano strade che non sono accettabili da un punto di vista morale, etico, legale. tu hai fatto una scelta di vita perché probabilmente ti sentivi vocato in qualche modo verso quella stessa scelta. ciò che ti chiederei sarebbe di avere un minimo di "rispetto" se non di tolleranza verso coloro che nonn hanno fatto o non vogliono fare la tua stessa scelta di vita. questo per dire che le teste sono tante e ognuna ha un suo modo di concepire la vita, il tempo, le priorità, ecc. il fatto che tu sia o sia stato un ottimo padre non ti esime dal dovere di considerare con rispetto chi, per non correre il rischio di essere un cattivo padre, decide di non diventarlo, padre.
cono, ti posso chiedere in che modo "tu" vedi la morte? che tipo di relazione hai con quella idea?
cono, non straparlare. sai benissimo che la famiglia non può evitare i "mali" della società, dalla droga alla violenza, e quindi ai reati, ecc. per favore spiegami passo per passo come fare per "fare bene" alla società attraverso i "figli".
si. ma con questo cosa c'entrano i "figli"?
ma una volta che lo hai detto lo scopo "ulteriore" qual è?
si. mi puoi dire "fratello" in che senso? tu per "fraternità" che tipo di legame intendi? legale, di "sangue", di "carattere", o ti rifai come la meloni all'inno "nazionale"?
anche io tengo a mio fratello, ma non sei tu.
ovviamente questo mi fa piacere. ma è sempre un rapporto che tu senti di avere con tutti coloro che hai nominato. io non c'entro. e abbi pazienza.
e il destino comune è il fine vita, in ultima istanza.
c'è anche chi non vuole essere salvato. soprattutto da te e da quelli che condividono le tue stesse idee. abbi pazienza.