La tecnologia frantumerà le autarchie?
Come alcuni sanno nel sito io sono un fautore della tecnologia anche se deploro il loro utilizzo improprio in vari settori della nostra vita quotidiana.
Ma in campo politico bellico e della comunicazione le ultime tecnologie costituiscono un problema per le varie autarchie.
Per fare un esempio emblematico su tutti e ben recente la censura Cinese è calata sulle trasmissioni dei Mondiali di calcio, dove vengono regolarmente tagliate le immagini che mostrano il pubblico dei tifosi di ogni nazione partecipante sugli spalti del Quatar senza mascherina!
La vista di una situazione così diversa dalla realtà Cinese ha provocato molte proteste e manifestazioni in una Cina ormai fiaccata economicamente dalla politica di Xi Jinping con la sua politica di "zero COVID" imponendo dei Lock Down in molti territori e città!
Ma questa è solo la punta dell'iceberg.
Vediamo come la tecnologia abbia influenzato la guerra tra Russia ed Ucraina, la forza comunicativa e di tutte le applicazioni (Google, Tweet, Instagram...) che commentano la situazione della guerra (che non piace a Putin & Soci) e che ha costretto la censura di stato di tentare di eliminare tutti i contatti possibili ... ad impedire financo l'uso dei cellulari da parte dei soldati che comunicano le notizie e la situazione di guerra con amici e parenti ... ma si rivela quanto mai difficoltoso contro le onde elettromagnetiche o le reti cablate che collegano ogni angolo del mondo.
Per non parlare delle comunicazioni satellitari tipo Starlink ... una autentica costellazione di minuscoli satelliti difficilmente individuabili che permettono l'accesso ad internet a banda larga a bassa latenza.
Con l'utilizzo dei satelliti spia tutti possono osservare la postazione dei belligeranti e delle loro armi con estrema precisione.
La supremazia tecnologica in equilibrio tra le due superpotenze ha garantito una situazione di pace atomica vigilata ma rappresenta per la autarchia della Russia e di tutti i governi di tal fatta un serio problema.
La Russia si trova nella situazione paradossale di isolarsi dagli altri paese e dalla loro tecnologia e contemporaneamente di averne un grande bisogno soprattutto col protrarsi della guerra tanto da dover elemosinare all'Iran i droni ed utilizzare dei microchip di cui non è produttore fino ad usare quelli di comuni elettrodomestici!
Le autarchie, nell'era della tecnologia, sono destinate a frantumarsi per una contraddizione in termini: la tecnologia richiede l'apertura a tutto il mondo per creare e/o migliorare la tecnologia proprietaria
l'autarchia si preclude questa possibilità.
Anche la Cina che non ha collaborato con l'Occidente per la produzione del vaccino Covid si trova con un vaccino che non è in grado di bloccare l'ultima variante del virus.
Lo strano di questa storia sembra seguire una dantesca legge del contrappasso, un boomerang ... tipo "chi la fa l'aspetti"... il Covid è nato a Wuhan ed a Wuhan è ritornato!:D
La tecnologia nella ribellione dell'Iran
La dinamica delle manifestazioni è sempre più dirompente e con un linguaggio sempre più diretto. La nuova generazione iraniana è in contatto con il resto del mondo attraverso i social e ha scelto di non farsi guidare e strumentalizzare da alcuno e di usare metodi rigorosamente pacifici densi anche di simbolismi. E ciò non era mai accaduto prima.
Questa è la differenza fondamentale rispetto alle proteste del 2009, del 2017 e del 2019. Questo movimento popolare e spontaneo, letteralmente insorto nelle piazze e nelle strade, ha piuttosto radici nelle coraggiose e iconiche proteste del “Mercoledì bianco” del 2018, quando a Teheran giovani donne si vestivano di bianco e si toglievano il velo in una pubblica piazza per sventolarlo come una bandiera. Per il regime oscurantista degli ayatollah questo gesto è una “blasfemia”, una sfida alle leggi islamiche che impongono alle donne di tenere sempre il capo e i capelli coperti e di indossare vestiti lunghi e larghi “per non eccitare gli uomini”.
Il crepuscolo delle autocrazie
Caro sandor ... Comprendo le tue perplessità sul tema Tecnologico ma ti faccio osservare come
indubitabilmente i sintomi della crisi delle autocrazie ( anche secondo serie discussioni ed indagini Ong ma non c'è ne bisogno) , nel mondo si stanno registrando delle risposte popolari e dal basso contro i regimi che negano il rispetto delle libertà fondamentali che non hanno precedenti nella storia. Infatti, nonostante l’apparente solidità di questi governi, alcuni sintomi mostrano l’evidente fragilità che si cela dietro la negazione dei diritti e le azioni repressive. “Di Paese in Paese, un numero sempre crescente di persone è sceso in strada durante l’ultimo anno per chiedere il rispetto delle regole democratiche, andando anche incontro al rischio di essere arrestati o uccisi. Pochi sono i raduni in favore dei regimi autocratici”
Ciò constatato ... io personalmente ... ci vedo lo zampino del cosiddetto "villaggio globale" cioè di un mondo sempre più interconnesso e se le donne Persiane sono così coraggiose è perché sanno che il mondo li vede e e sanno come è il mondo in occidente ... pensi che la vicenda della 14enne violentata ed uccisa perché non portava il velo avrebbe avuto così grande risonanza se non ci fossero state le televisioni ... le comunicazioni varie con cellulari ed inviati con tanto di cameramen con telecamere connesse con tutte le parti del mondo in tempo reale ... tutti ciò se non si chiama tecnologia ha comunque a che fare con tali supporti!
Infatti, secondo quanto affermato in un documento Ong americano i regimi autocratici si mostrano sempre di più come dei sistemi che favoriscono unicamente gli interessi delle élite dominanti a discapito del bene comune. Questa situazione è dovuta principalmente all’eliminazione in questi Paesi del sistema di bilanciamento dei poteri e del pluralismo partitico, che porta inevitabilmente a una maggiore corruzione e a una mala gestione della cosa pubblica. Ciò porta a un paradosso: la mancanza di un controllo politico dei regimi autocratici potrebbe portare a pensare che questi ultimi hanno a loro disposizione una più grande libertà di manovra, e quindi una maggiore possibilità di attuare politiche rapide e risolutive. Ma le libertà garantite nei sistemi democratici, nonostante possano rallentare il processo decisionale, assicurano l’ascolto di una pluralità di punti di vista, e di conseguenza estendono le possibilità di fare le scelte migliori per la maggioranza delle persone, senza dimenticare gli interessi delle minoranze.
Proprio a causa dell’inadeguatezza delle autocrazie a gestire situazioni di emergenza in modo adeguato, come lo è la pandemia da Covid-19 che da due anni imperversa in tutto il mondo, emergono sempre più spesso e con maggiore forza movimenti popolari e coalizioni elettorali che chiedono processi di democratizzazione. Nonostante le manipolazioni delle elezioni, la repressione del dissenso e lo svuotamento dei poteri istituzionali, le autocrazie perdono sempre più legittimità e le loro violenze sembrano essere un “atto di disperazione di leader dittatoriali che sanno di aver perso ogni tipo di supporto popolare”.
Tutto ciò a cui assistiamo ai giorni nostri, questa presa di coscienza ... questo contagio democratico ... se non è figlio ... e comunque direttamente imparentato colla tecnologia ed i sistemi di comunicazione sempre più complessi in una rete che è difficile da dipanare!
Nel medioevale mondo delle comunicazioni a cavallo chissà quanti crimini sono stati perpetrati e passati sotto il silenzio ... e la contaminazione democratica difficilmente avrebbe potuto aver luogo!