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Originariamente Scritto da
Vega
Essenza di che?
Lasciate stare la quantistica che ci sbattete il grugno.
Io chiedo, alla luce delle conoscenze odierne, come poterle far combaciare ( sempre se è possibile), con queste concezioni sulla realtà e la mente. Come si sposa, per esempio sulla questione mente, il fattore genetico, una malattia o una lesione che inficiano la cognizione con il discorso dell' individualità, la personalità o una mente collettiva come è stato ventilato? Fanno parte anche questi elementi dell"illusione, della falsità della percezione della realtà?
La mente manco è definita scientificamente. Nessuno ha detto che non esiste il cervello. Si parla su due piani diversi, il mio è a monte del meccanismo di controllo, e non avendo pretese di conoscenza, al contrario di quando parlo di meccanica quantistica sulla quale il grugno ce lo sbatti tu, non è nemmeno un discorso antiscientifico non pretendendo di esserlo, ma filosofico, accettando tutti i dubbi del caso che per fortuna a me rimangono, ma mi piace parlarne comunque. Inqualificabile comportamento vero?
Affermando che un interlocutore che non conosci e che non ti ha mai sentito parlare di scienza ma solo dare contro ai religiosi, sulla meccanica ci "sbatte il grugno", oltre a dimostrare il tuo coinvolgimento emotivo, dici molto anche su come ti hanno insegnato l'educazione a casa. Saluti.
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Diciamo che la coda di paglia e la mancanza di argomenti dicono molto sulla sicurezza e la conoscenza dell'interlocutore.
Tornando al post iniziale, se si parla di limiti di linguaggio e comunicazione, di difficoltà di comprensione dei fenomeni naturali e delle persone ok. Diverso è il discorso di piani ulteriori della realtà, concezioni sulla mente, verità, illusioni.
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Certo, mi ritiro per palese mancanza di argomenti. Seguimi in meccanica quantistica che ci si diverte.
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Vedi, al momento che ho tirato fuori alcune domande è arrivata la coda di paglia. Forse chi si sente preso sul vivo non sono io.
Possibile che ogni volta che viene sollevato un perché, un dubbio o messo in luce un problema scatta l'impulso isterico?
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Ho aperto una discussione in scienza. Vediamo se si riesce a parlare sullo stesso piano, che qui fai domande in inglese quando si parla cinese e poi ti lamenti.
Nessuna reazione isterica, che un perfetto sconosciuto sulla meccanica quantistica ci sbatte il grugno non l'ho detto io.
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E invece le domande, con le scuse solite che uno non può capire o come in questo caso facendo l'esempio di parlare due lingue diverse, creano qualche problema evidentemente.
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Ah, la mente. La mente non è il cervello. Non è l'ego, non è l'insieme dei pensieri che abbiamo e con i quali tendiamo ad identificarci. Noi non siamo la nostra mente per come la mente è percepita. Tu usi la parola mente e la parola cervello in modo intercambiabile?
Ci sono processi congitivi, metacognitivi, sottostanti al concetto di mente, che è legato a come percepiamo noi stessi.
Nessuno psichiatra chiamerebbe uno schizofrenico "malato di mente" oggi. Non in ambito accademico, forse colloquialmente. E la filosofia serve a cambiare punti di vista, anche a mutare convinzioni sottili che abbiamo e che non esprimiamo, ma che fanno parte del corredo conoscitivo di ognuno, a livello di inconscio collettivo (ristretto, sennò mi attribuisci anche le ipotesi più filosofiche e meno scientifiche di Jung). Questa concezione della mente può essere disfunzionale. Non identificarsi con la propria mente, cioè con la percezione dei propri processi mentali nella relazione con la definizione di noi stessi, investe psicologia e filosofia ed è un concetto culturale e personale come definizione.
Niente che infici la scienza. Se poi hai capito che la mente è indipendente dal cervello e che le malattie del sistema nervoso non le affliggano, non ho mai parlato di indipendenza, ma di differenza. Confondi il concetto di Ferrari con quello di velocità.
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:D
Avevo chiesto come conciliare le conoscenze attuali con le concezioni sulla realtà e la mente che son venute fuori qui.
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E la risposta ti ha soddisfatto, o non hai tuttora capito che siamo in due campi diversi? Mi sta venendo il crampo dello scrittore e mi pare a vuoto. Buona giornata.
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Se non esiste la mente non esiste nemmeno la ragione o l'intelligenza di una persona e tanto meno la sua coscienza. Tutte cose che fanno parte di noi e che senza non si vive come esseri umani! :shy:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
ReginaAutunno
Se non esiste la mente non esiste nemmeno la ragione o l'intelligenza di una persona e tanto meno la sua coscienza. Tutte cose che fanno parte di noi e che senza non si vive come esseri umani! :shy:
Quoto 100%
In riferimento ad un altro post altrove,, aggiungo che oltre al re d'Inghilterra(e a quelli delle carte da gioco) merita di restare anche "la regina d'autunno"
:approved::rotfl::D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Quoto 100%
In riferimento ad un altro post altrove,, aggiungo che oltre al re d'Inghilterra(e a quelli delle carte da gioco) merita di restare anche "la regina d'autunno"
:approved::rotfl::D
E il rotolone Regina no?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Pazza_di_Acerra
E il rotolone Regina no?
dipende dal consumo di prugne
:D:D:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Turbociclo
Stimolato da King Kong rintraccio questa frase di Hofstadter (che non conoscevo) e invito chi vuole a darne una propria spiegazione. In primis invito lo stesso King Kong...
“Lo studente Doko andò da un maestro Zen e disse: 'Sto cercando la verità. In quale stato mentale debbo esercitarmi per trovarla?' Disse il maestro: 'Non esiste la mente, per cui non puoi metterla in alcun stato. Non esiste la verità, per cui non puoi esercitarti per essa.' 'Se non c'è mente da esercitare, né verità da trovare, perché questi monaci si riuniscono ogni giorno davanti a te per studiare lo Zen ed esercitarsi per questo studio?' 'Ma io qui non ho un palmo di spazio,' disse il maestro 'come possono i monaci riunirsi? Io non ho lingua; come posso chiamarli a raccolta e insegnar loro?' 'Oh, come puoi mentire così?' chiese Doko. 'Ma se non ho lingua per parlare agli altri, come posso mentire a te?' chiese il maestro. Doko disse allora tristemente: 'Non riesco a seguirti. Non riesco a capirti.' 'Io non riesco a capire me stesso', disse il maestro.”
Credo che il senso sia che non esiste una sola verità, ma molte verità a secondo del punto in cui ci si trova e si guarda, quindi non si può dire che esiste un strumento per trovare "la verità", ma ognuno deve trovare il proprio modo, strumento per giungere alla conoscenza di se stesso ed elevarsi spiritualmente, rimettendo in discussione ciò che si ha appreso fino a quel momento.Infatti il maestro mette in discussione anche se stesso.
Riguardo allo Zen penso che sia difficile interpretare il senso di tante frasi e aforismi se non c'è una preparazione dietro che va in quel senso, ognuno le interpreterà comunque dal proprio punto di vista che non è sbagliato, semplicemente un altro punto di vista.
Riguardo all'illusione della realtà è chiaro a tutti che se ci buttiamo dal quinto piano di un palazzo ci schiantiamo, non è illusione è una realtà, lo sappiamo anche senza bisogno di provare sulla base di informazioni ricevute ed esperienze fatte, per esempio cadendo da molto meno.
Ci sono alcune scuole filosofiche indiane che affermano che il mondo è un'illusione ma anche qui bisognerebbe studiare e comprendere veramente il senso. Lo yoga invece ispirato da Patanjali dice il contrario: il mondo è reale, non è un'illusione.
Non è illusione neanche la mente, infatti nel primo capitolo degli yoga sutra di Patanjali (antico filosofo indiano) definisce così lo yoga: " lo Yoga è la capacità di dirigere la mente verso un unico oggetto, mantenendosi in quella direzione senza distrazioni."
Quindi non tutte le filosofie orientali negano l'esistenza della mente e certi aforismi o storielle vanno interpretate.
A livello razionale, secondo la definizione del dizionario definisce la mente come:"Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in partic. quelle intellettive, percettive, mnemoniche, intuitive, volitive, nella integrazione dinamica che si attua nell’uomo."