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Infatti se la creazione la riteniamo ispirata, io credo che nell'Eden non esistesse il tempo, ma tutto fosse nella mente di Dio, dove il prima ed il dopo non avesse alcun senso.
Ma anche questa è una mia idea strampalata o quanto meno fantasiosa, non certo storica:D.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Infatti se la creazione la riteniamo ispirata, io credo che nell'Eden non esistesse il tempo, ma tutto fosse nella mente di Dio, dove il prima ed il dopo non avesse alcun senso.
Ma anche questa è una mia idea strampalata o quanto meno fantasiosa, non certo storica:D.
no, non è strampalata; nel senso che tutta la teologia e la filosofia, quando hanno dovuto definire e ragionare sulla qualità delle prerogative di un dio cui si attribuisce una creazione intelligente, hanno dovuto per forza allontanare tutte le analogie antropomorfe ed eliminare qualsiasi tratto di finitezza divina, con tutte le conseguenze sul rapporto con l'umanità;
verosimilmente - ma questa davvero te la dico a naso, senza pretese di esattezza o fondatezza filosofica - la figura di un Cristo mediatore-traduttore, come formatasi nei primi secoli, se non necessaria, è un portato delle sollecitazioni che l'ellenismo esercitava in termini filosofici da secoli su qualsiasi forma di pensiero organizzato;
cioè, quando la cristologia si è diffusa nel mondo cristiano ed ellenizzato, la figura dell'umano/divino consentiva di ammortizzare il confronto tra logica e Dio biblico, che avrebbe visto soccombere quest'ultimo in termini di credibilità, anche perché radicato in una tradizione completamente irrazionalista;
ti resta comunque che argomentare un dio di quel tipo, Gesù o non Gesù, è parecchio difficile nell'ambito del pensiero razionalista greco-occidentale di cui siamo figli, e devi comunque preparare un terreno all'irrazionale, altrimenti non ne cavi le gambe.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
no, non è strampalata; nel senso che tutta la teologia e la filosofia, quando hanno dovuto definire e ragionare sulla qualità delle prerogative di un dio cui si attribuisce una creazione intelligente, hanno dovuto per forza allontanare tutte le analogie antropomorfe ed eliminare qualsiasi tratto di finitezza divina, con tutte le conseguenze sul rapporto con l'umanità;
verosimilmente - ma questa davvero te la dico a naso, senza pretese di esattezza o fondatezza filosofica - la figura di un Cristo mediatore-traduttore, come formatasi nei primi secoli, se non necessaria, è un portato delle sollecitazioni che l'ellenismo esercitava in termini filosofici da secoli su qualsiasi forma di pensiero organizzato;
cioè, quando la cristologia si è diffusa nel mondo cristiano ed ellenizzato, la figura dell'umano/divino consentiva di ammortizzare il confronto tra logica e Dio biblico, che avrebbe visto soccombere quest'ultimo in termini di credibilità, anche perché radicato in una tradizione completamente irrazionalista;
ti resta comunque che argomentare un dio di quel tipo, Gesù o non Gesù, è parecchio difficile nell'ambito del pensiero razionalista greco-occidentale di cui siamo figli, e devi comunque preparare un terreno all'irrazionale, altrimenti non ne cavi le gambe.
Comunque, Gesù o non Gesù come dici tu, per me, il Vangelo è un bel libro e lo ritengo una lettura edificante, non tanto per le relazioni con l'esterno, ciò che è fuori di me, quanto per le relazioni con l'interno, ciò che è dentro di me, cioè quella parte da conoscere per uno sviluppo umano e armonico.
Per quanto riguarda Dio non ho alcuna pretesa di conoscenza al riguardo, ma posso soggettivamente ammettere che lo ritrovo nella mia modesta indagine riguardo il bene e del male, i quali, spesso, da prettamente soggettivi, riflettono una certa oggettività.