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Originariamente Scritto da
sandor
ma scusa un attimo. se coni soldi dei contirbuenti vado mettiamo a finanziare una "migliori" nel processo di produzione di un automobile che riduce i consumi, questo mi pare abbia delle ripercussioni positive
perché mai i contribuenti dovrebbero pagare per qualcosa in cui sarebbe interesse del privato investire ?
il signor Fiat o Audi vuol fare profitti ? starà a lui darsi da fare per produrre l'auto migliore, visto che è il suo lavoro; se io lo aiuto - salvo casi eccezionali - sto solo finanziando un incapace per favorire il suo interesse privato a fare profitti;
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non solo sul costo del prodotto
no, perché nel costo devi includere anche quello dell'aiuto statale, che va ad aggiungersi al prezzo; il volo Alitalia per Amsterdam ha lo stesso prezzo di quello KLM - e spesso è operato da quest'ultima, o viceversa; ma costa di più, perché devi contarci i soldi che lo stato mette nell'impresa per consentirle quel servizio, soldi nostri;
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alloralo stato li reimpiega per produrre ricchezza e sviluppo "nuovi" sulla base della logica costo/prestazioni. non è creazione di valore dal nulla ma è incremento di un valore già esistente con l'implementazione delle fonti di profitto già esistenti. ad esempio le auto.
questo andrebbe documentato; lo stato può creare valore finanziando la ricerca, aggregando capitali all'uopo o nell'università; ma quando interviene a sostegno di imprese specifica la cosa puzza, e si spaccia come patriottica un'operazione che consiste nel travaso di soldi da molti italiani a pochi italiani;
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il sussidio sarebbe come dire usare la contribuzione in maniera pianificata. tessa cosa con le auto, stessa cosa con gli idrocarburi, stessa cosa con l'enel, stessa cosa con tutti gli altri monopoli di stato. se alla fiat avevi agnelli, all'eni avevi mattei. ma sempre di settore pubblico si parla.
beh, no: agnelli era un privato - non un ente di diritto pubblico, né un monopolista - che si intascava i profitti, speculando sull'intervento pubblico; l'Eni una società di stato;
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poi il mercato, dove esiste un organismo di diritto pubblico come quelli che ti ho indicato, non serve, semplicemente perché se volessi adottare misure prettamente concorrenziali il sistema non reggerebbe. in primo luogo perché chi ha un passato "corporativo" e dirigista come l'italia dell'epoca non è pronta per quel passo. cioè dal pubblico, anche magari temperato, al mercato.
sticazzi, scusa eh... se l'imprenditore non è capace, perché devo pagare io la sua incapacità a fare profitti ? quello deve produrre automobili competitive e io poter scegliere se mi piace o no, fine;
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guarda che i costi del monopolista sno esattamente il contrario, in termini quantitativi, rispetto a quelli del privato, perché se il privato è in forte perdita, allora hai le procedure concorsuali. se ad essere in perdita è lo stato, allora i sodli necessari a tamponare il tutto vengono reperiti altrove. ovviamente lo stato non ha grandi esigenze di modernizzazione e quindi non ha interesse ad innovare. le merendine e i panettoni non erano di buona qualità, ma erano assai graditi al pubblico perché quest'ultimo non era in grado di "fare la differenza" in termini di "soddisfazione" derivante dal prodotto per il fatto stesso che conosceva solo "quel tipo" di panettone e "quel tipo" di merendine. poi sull'alta velocità, ma anche una normalissima autostrada a due carreggiate, colui il quale da privato, gestisce il servizio, deve comunque rispettare parametrio che sono dettati dallo stato. e la manutenzione delle autostrade affidata mettiamo a benetton, non vuol dire che l'autostrada viene messa nelle mani di un privato tout court. timane dello stato.
non capisco il senso del discorso;
da una parte hai una merendina - una tratta ferroviaria, aerea, ecc.. - prodotta dal privato, al prezzo di 10; dall'altra hai lo stesso identico prodotto offerto dallo stato, allo stesso prezzo di 10, ma che a valori di mercato costerebbe 120; solo che coi soldi pubblici si abbassa il prezzo; ma quei 20, la collettività li paga, sottraendoli ad altri impieghi utili;
se poi il sussidio va al privato, come Agnelli, al danno si aggiunge la beffa: non solo il prodotto mi costa surrettiziamente di più, ma quel di più lo pago per consentire a quello di arrivare alle sue piste di sci in elicottero o di comprare Platini, che segnerà contro la squadra per cui faccio il tifo, squadra che si mantiene senza aiuti di stato;
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si. ma perché devo poter comprare caviale e shampagne a 1000 euro la bottiglia perché lo stato non ha interesse alla modernizzazione e alla concorrenzialità? c'è tanta gente che il caviale non lo compra, ma neanche i succedanei.
perché quei beni sono soggetti ad un'IVA cospicua, che va a sovvenzionare i servizi di cui fruiscono i meno abbienti; e poi perché siamo liberi di scegliere quel che ci pare, no ? peraltro, maggiore è il valore aggiunto dell'insieme dei consumi, maggiore la ricchezza collettiva;
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e non è che se lo stato spende venti in autostrade quei venti li paghi tu o li pago io.
certo che li paghiamo tu o io; se ti sfugge questo concetto, è ovvio che incontri difficolta con l'economia; infatti:
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semplicemente lo stato alloca quelle risorse in un settore per poi "risparmiare" in un altro. ma senza ovviamente mettere le mani nelle tasche dei contribuenti.
è proprio in quel "risparmio" il costo che paghi: ti tagliano la manutenzione stradale, o l'ambulatorio nelle vicinanze e sei costretto ad andare lontano, prenderti una giornata o mezza di permesso, ecc... cose che paghi tu, ma non te ne avvedi;
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se lo stato è così ricco da tollerare le pratiche, diffuse, di speculazione da parte delle ditte appaltatrici per i lavori in autostrada, allora non mi pare ci siano grossi problemi. il principio di "solidarietà" non è privo di costi economici, ma ha dalla sua parte chei costi non dovuti vengono tollerati perché sul totale sono una parte quasi infinitesima.
lo stato non è ricco; è solo governato in modo da sottrarre a te per dare ad un altro, a meno che quell'altro non sia tu stesso, allora posso capire la tua propensione al sussidio;
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con alitalia ti direi che il problema non è il personale ma proprio la domanda di voli
il problema di Alitalia è lo stesso di quello delle merendine: un costo occulto ai danni della collettività;
Alitalia è in crisi strutturale perché sottodimensionata quanto a flotta: non ha aerei intercontinentali, le tratte a maggior profitto; se non si fa un grande investimento nella flotta, le ragioni strutturali dei fallimenti periodici non cambiano; ma il rischio c'è anche con quell'eventuale investimento, comunque molto oneroso per un singolo paese; non è mica un caso se le compagnie aeree si aggregano tutte in consorzi trans-nazionali;
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e va bene. adesso le cose vanno meglio?
direi di sì, è tutto più chiaro e c'è grande offerta e concorrenza; in termini di ore-lavoro la qualità e la scelta tra le auto che puoi comprare oggi è infinitamente migliore;
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questi se permetti sono beni di lusso. e hanno una domanda che si mantiene costante nonostante tutto. sulle castagne, sono un prodottto che ha una lunga conservazione...
per favore, guarda la luna, non il dito; i ho fatto l'esempio delle castagne solo per illustrare la circostanza che scambiare un prodotto in cui il paese - o il privato - è specializzato è matematicamente più conveniente in termini di valore aggiunto, e non farlo è uno spreco; puoi anche decidere personalmente di sprecare, ma se ragioni di economia devi entrare nella logica per cui non è quella la regola;
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no. se io pretendo di tradurre l'espressione inglese "break your leg" che significa più o meno "buona fortuna", in altra lingua "letteralmente" cioè a dire "rompiti una gamba", allora non posso capire quel'espressione se non conosco la convenzione linguisticia che ne è alla base. stessa cosa con le matematiche. al pari dei linguaggi esse sono "sistemi chiusi" con le proprie regole. ad esempio il termine "asintoto" sta ad indicare un valore di una curva conica tipo iperbole, che si avvicina costantemente alla retta di ordinata nulla senza mai raggiungerla, cioè tende a infinito. altro esempio: i decimali. se tu parti da 0,1 e conti i decimali successivi fino a 1, allora hai che l'unità può essere divisa in 10 parti uguali. ma se dopo 0,9 conti 0,10, allora puoi continuare con 0,11/0,12 all'infinito. ancora oggi esistono matematici che ritengono il rapporto 1/0 uguale ad 1 ed altri a "infinito". chi ha ragione?
ha ragione quello che tiene in aria l'aereo coi giusti calcoli sulla portanza :dentone:
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guarda ti dico solo che ame per campare bene a lvello di consumi basta "un pasto completo al giorno" e le sigarette benson. e sto ovviametne parlando di bisogni essenziali cioè ineliminabili. almeno per quanto mi riguarda.
questo è perfettamente legittimo; ma non puoi confondere le tue personali esigenze e predilezioni coi meccanismi di funzionamento della società e dell'economia; le prime sono tue insindacabili opinioni; i secondi sono fatti, oggettivi; puoi decidere di andare in auto da solo a Parigi, perché preferisci così, hai paura di volare, anche se l'auto costa molto di più; ma se pensi di organizzare il turismo verso Parigi sulla base di quella tua preferenza, e offri un servizio corrispondente, sei destinato a fallire, perché la maggior parte delle persone preferisce l'aereo.