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La morte di Luigi Necco
Aprire il PC alle 11 del mattino, al rientro a casa, controllare molto velocemente l'e-mail e passare subito al mio forum dove apprendo della morte di un carissimo amico da oltre mezzo secolo è una bella 'mazzata' che ti arriva subito.
L'età, anche mia, è quella che è ed è abbastanza normale che un malessere, a questa età, si trasformi e peggiori e s'involva fino al decesso, mentre continui a sperare in un miracolo che non si avvera.
Passi a controllare la stampa e vedi che del tuo amico defunto viene ricordato principalmente, se non esclusivamente come la maggioranza delle testate, il suo rapporto con lo sport ed in particolare con il calcio essendo stato uno dei giornalisti di 90° minuto, la fortunata trasmissione che prima dell'avvento della trasmissione in diretta delle partite, consentiva ai telespettatori un rapido ragguaglio sui risultati della giornata calcistica.
No, Luigi Necco era ben altro, non solo calcio, anzi ricordo, eravamo in via Carducci al Little Bar con il compianto Vito Cristiano quando ci disse che la RAI, per la quale lavorava, gli affidava il compito di fare i servizi di cronista sul Napoli, lui che di calcio non capiva molto non essendo un suo interesse.
Era un esperto archeologo, un melomane, un appassionato di studi storici e filosofici, era un iscritto all'antico PCI ed era assai liberale, un vero uomo di grande cultura.
Era un mio amico.
R. I. P.
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condoglianze. Mi dispiace, non lo conoscevo.
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mi spiace davvero; un volto e uno stile intelligente e misurato, sempre spiritoso e lieve; assieme a Luigi Marrazzo e Raffaele Cascone, il mio narratore giornalistico preferito di quella città.
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Dopo aver osservato il servizio a lui dedicato dal Tg2 devo riconoscere che gli hanno fatto una bella e decorosa commemorazione, cosa che, purtroppo, non fecero con il collega Everardo Dalla Noce.
Per Luigi (Gino per noi) la RAI ha ricordato anche l'archeologo, il cercatore che ha ritrovato il tesoro della guerra di Troia, perso dopo la II W.W. e tante altre sue virtù. Non hanno menzionato ch'era un autore di libri molto apprezzati anche all'estero ed, ovviamente, tradotti in tedesco, francese ed inglese.
Si Gino, ci mancherai, con la tua arguzia, con le tue battute e risposte spiritose, tra cui quella immemorabile, dopo il gol di Maradona nel campionato mondiale di calcio, contro l'Inghilterra, segnato con la mano (e convalidato dall'arbitro) "la mano de dios"....
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Bisogna anche ricordarlo per il coraggio mostrato nell'opporsi alla camorra, coraggio che gli è costato una gambizzazione. Non è poco.
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"Bella partita degli empolitani"
"Luigi si dice empolesi"
"Ahhh....pardon. Vogliate gradire le scuse di un napolese"
NOVANTESIMO MINUTO aprile 1987