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io se mi permetti ti consiglierei un testo su cui sto studiando: "potere diritto interessi" del prof. giovanni cosi. è davvero un ottimo testo. parla anche di ciò cui accenni tu: del riconoscere se stessi attraverso gli altri...
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conogelato
Non lo so Pazza: So soltanto che le esperienze mistiche di alcune grandi figure di Santi (le Stigmate di San Francesco e di Padre Pio, gli abiti bruciati all'altezza del cuore di Teresa d'Avila, le sofferenze nella carne della Alacoque o dello stesso Karol Woytila) non son state fini a sè stesse....
Nicolaj Berdiaev non esita ad affermare: «L'intensità con la quale si sente la sofferenza può essere considerata come un indice della profondità dell'uomo. Soffro, quindi sono». E Boris Pasternak chiude il suo romanzo Il Dottor Zivago con queste parole: «L'anima è triste fino alla morte... Eppure il libro della vita è giunto alla pagina più preziosa… Ora deve compiersi ciò che fu scritto. Lascia dunque che si compia. Amen». In questa luce, non meraviglia che il Papa slavo comprendesse la sua missione come martirio, e che abbia voluto proclamare dalla cattedra del vissuto ciò che aveva insegnato con la parola e gli scritti: quanto era detto nella sua lettera apostolica Salvifici doloris dell'11 Febbraio 1984 sul senso incomparabile della sofferenza offerta per amore, Giovanni Paolo II lo proclama al mondo con l'eloquenza silenziosa della sua passione, fino a quel gesto muto di dolore, compiuto spontaneamente quando - affacciato alla finestra su una Piazza San Pietro gremita di folla silenziosa - non poté dire più alcuna parola.
http://www.ilsole24ore.com/art/notiz...?uuid=Ab0dhjXH
Per il fatto che ci sia dio di mezzo non vuoi contemplare minimamente la possibilità che questa gente avesse dei problemi.
Se fossimo a cazzeggio su sesso e sentimenti o in spazio libero sfogo a parlare di sesso, bizzarrie, feticismo avresti da fare la morale su pratiche e tendenze simili a quelle espresse dai santi e sull'uso corretto della sessualità.
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Vega
Ma se la perfezione fosse una mancanza e/o una tendenza dell'uomo o ancor più in generale dell'universo, io vorrei capire cosa sia, di che "meccanismo" si parla.
Qui son sicuri o abbastanza convinti di questa presenza/assenza e tendenza verso questa meta o evoluzione che dir si voglia, diciamo così, quindi se ognuno ci mette ciò che gli pare come facciamo?
via, è ovvio che quella non è una "sicurezza", ma l'ostentazione di una fede, come quella di una squadra debole prima di una partita con i più forti, coi giocatori che si gasano; ma non è che non siano consapevoli della differenza;
l'esercizio che fai tu, qui, è uno spreco di energie teoretiche a contestare ciò che è comunque arbitrario, anziché la coerenza logica tra fini dichiarati e mezzi per conseguirli, che invece avrebbe un senso;
invece di mangiarti l'ovo 'n'culo, aspetta che i perfezionisti ti dicano che si deve fare e chiedigli il perché; così, avrai l'ovetto alla coque cotto a puntino, aperto, con l'olio, il sale e le croste di pane da pucciarci direttamente servite sul tavolo :D
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Originariamente Scritto da
sandor
io se mi permetti ti consiglierei un testo su cui sto studiando: "potere diritto interessi" del prof. giovanni cosi. è davvero un ottimo testo. parla anche di ciò cui accenni tu: del riconoscere se stessi attraverso gli altri...
Questo prof. giovanni così dove insegna? In via dei matti n. 0?
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non ho capito l'allusione...puoi spiegare? comunque al numero zero nell'osteria ci sono certi sgorbioni...
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Originariamente Scritto da
sandor
non ho capito l'allusione...puoi spiegare? comunque al numero zero nell'osteria ci sono certi sgorbioni...
Mi stai dicendo che esiste un prof. Giovanni Così?
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Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Mi stai dicendo che esiste un prof. Giovanni Così?
sai andare su internet? ecco, fai na bella ricerca che t'aiuta...
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Originariamente Scritto da
sandor
sai andare su internet? ecco, fai na bella ricerca che t'aiuta...
Di certo non aiuta scrivere nome e cognome in minuscolo. Io avevo visto l'accento sula i, mentre invece non c'era. Giovanni Cosi esiste.
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è un vezzo...esiste? bene, mo leggiti il libro...:)(sempre che tu lo voglia).
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axeUgene
via, è ovvio che quella non è una "sicurezza", ma l'ostentazione di una fede, come quella di una squadra debole prima di una partita con i più forti, coi giocatori che si gasano; ma non è che non siano consapevoli della differenza;
l'esercizio che fai tu, qui, è uno spreco di energie teoretiche a contestare ciò che è comunque arbitrario, anziché la coerenza logica tra fini dichiarati e mezzi per conseguirli, che invece avrebbe un senso;
invece di mangiarti l'ovo 'n'culo, aspetta che i perfezionisti ti dicano che si deve fare e chiedigli il perché; così, avrai l'ovetto alla coque cotto a puntino, aperto, con l'olio, il sale e le croste di pane da pucciarci direttamente servite sul tavolo :D
Il mezzo per un fine può essere un argomento, non l'unico.
Dipende un po' cosa vien fuori da chi dà la definizione. Che se scappa fuori qualcosa che può avere un aggancio con la teoria dell'evoluzione o per fare un raffronto con la natura e quindi scienza, il discorso verte su altri elementi.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Il mezzo per un fine può essere un argomento, non l'unico.
Dipende un po' cosa vien fuori da chi dà la definizione. Che se scappa fuori qualcosa che può avere un aggancio con la teoria dell'evoluzione o per fare un raffronto con la natura e quindi scienza, il discorso verte su altri elementi.
non ho capito;
ad ogni modo, se un credente argomenta "scientificamente" a favore della fede, è solo stupido; ma questo non inficia la tenuta logica di quella fede, che non ha necessità di argomentare appigli sensibili;
l'unica cosa che davvero si può discutere delle dottrine religiose è la coerenza dell'impianto precettistico e della cosmogonia cui quello si aggancia; ma insistere sull'equivalenza tra fede e superstizione solo perché alcuni credenti sono superstiziosi è una sciocchezza.
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Volevo dire che alla fine il discorso sulla perfezione non riguarda solo diventare più buoni e bravi o distaccati dalle passioni, ma anche la nostra natura fisica, biologica insomma.
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Originariamente Scritto da
Vega
Volevo dire che alla fine il discorso sulla perfezione non riguarda solo diventare più buoni e bravi o distaccati dalle passioni, ma anche la nostra natura fisica, biologica insomma.
boh... non capisco;
certo, qualcuno dirà delle sciocchezze, ma a titolo personale, per quanto si dica alfiere di una dottrina religiosa.
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Il concetto di perfezione lo puoi appiccicare dove vuoi, all'universo, la natura, l'uomo, i valori...
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Originariamente Scritto da
sandor
io se mi permetti ti consiglierei un testo su cui sto studiando: "potere diritto interessi" del prof. giovanni cosi. è davvero un ottimo testo. parla anche di ciò cui accenni tu: del riconoscere se stessi attraverso gli altri...
Comunque, quello non era riconoscere se stessi attraverso gli altri, ma proprio riconoscere l'esistenza e l'aiuto che ti possono dare gli altri… Qualche volta ci si sente come la particella di sodio nell'acqua Lete, anche vivendo in una grande città: gli altri ci sono, ma se non ne ricevi nulla, è come se non esistessero per te.
Io posso aiutare altri a pensare, altri possono aiutare me a non pensare, a distrarmi da un eccessivo pensare…
Il titolo del libro non mi invoglia per nulla e poi ho altri testi che devo leggere: dicono che sorella White abbia scritto 100.000 pagine… tanto per fare un esempio.