Originariamente Scritto da
axeUgene
sono d'accordo;
ma questo avviene anche per altre morali, non strettamente legate a referenti trascendenti, come l'animalismo, l'anti-specismo, il veganismo, molto popolari, al punto da essere contestati persino dal papa;
peraltro, i vertici ecclesiastici denunciano che l'Occidente sarebbe apostata, cioè che avrebbe espunto Dio e la religione dalla società;
non alcune, tutte; per definizione, altrimenti non si tratterebbe di "fede", bensì di "ragione"; la religione si fonda sulla fede, che è il termine per il quale ogni equazione si moltiplica; se quello manca, tutto viene meno, per quanto ben articolato;
ora, volendo trovare un fondamento sociale di tipo "naturale", nel senso di naturalmente culturale - che è la natura umana - si può dire che la società umana ha necessità di fare affidamento su individui disposti a sacralizzare determinati valori, anche di fronte a sacrifici superiori alla convenienza razionale:
se io affido il mio gatto ad un animalista, so che quella persona avrà più cura di chi sia motivato semplicemente dalla convenienza economica di gestire uno stallo temporaneo; fede = affidamento; ma non per questo il tutto si limita alle religioni istituzionali;
questo è poco "efficiente"; da secoli è dimostrato che nessuna evidenza naturale conferma la probabilità di una creazione intelligente; nemmeno la esclude, beninteso; male probabilità - volendo cercare spiegazioni di quel tipo - propendono per il caso;
in termini scientifico-probabilistici, l'universo è talmente vasto che è relativamente certo che esistano altre forme di vita intelligente paragonabili alla nostra pet il semplice caso;
l'ordine di grandezze delle possibilità è tale da rendere statisticamente certa la cosa, al pari della probabilità che uno scimpanzé, digitando a caso su una macchina da scrivere, scriva la Divina commedia di Dante, per il numero di tentativi che la "natura" compie;
oddio, fosse questo il problema, l'astrologia o tante altre credenze di tipo animistico o deista dovrebbero essere oggetto delle stesse attenzioni, ma non è così;
il punto che sembri rimuovere è che le religioni testamentarie in effetti sono alla radice di una violenza immane che ha attraversato la storia umana; fedeli che massacrano altri fedeli, diversi e addirittura confratelli eretici, per secoli e secoli;
chi crede diversamente o non crede, sa per esperienza che quando qualcuno invoca "Dio", nel giro di pochi o molti passaggi logici tende ad imporgli la propria morale su quella base irrazionale, perché questa è la natura di quelle fedi:
per mostrare ciò che abbiamo sotto gli occhi, il cattolico sarà contro il divorzio, non il suo, che sarebbe comprensibile, ma anche quello di chi cattolico non è; e indice un referendum; è contro le unioni civili, e contro la disponibilità del fine-vita, dove cerca di imporre la sua visione a chi non la condivide;
così ti ritrovi una patria potestà maschile, e la famiglia, padre, fratelli, che impone il matrimonio alla figlia, in base allo stesso principio;
in Occidente, abbiamo una bussola, un riferimento certo, che è il principio di auto-determinazione individuale del soggetto capace:
puoi decidere quel che ti pare di te, purché le tue azioni non arrechino danno o limitino la capacità altrui di fare altrettanto; puoi bere, ma non guidare in stato di alterazione;
le dottrine religiose, per loro natura intrinseca, tendono all'integralismo e ad imporsi come legge su chi non le condivide; perciò sono fonte di conflitto guerra, e questo spiega la diffidenza.