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Risultati da 31 a 45 di 45

Discussione: Politica: Letture utili

  1. #31
    shake your mind! L'avatar di errezerotre
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    abbie hoffman, "ruba questo libro"


    Questo libro, è sì una parodia di quei manuali onniscienti tanto in voga fra gli anni 60 e 70, ma è soprattutto un manifesto di controcultura della società statunitense, un manifesto della generazione hippie/yippie. Il libro, scritto dall'autore durante una permanenza in carcere, è stato scartato all'epoca praticamente da tutti gli editori per poi essere pubblicato attraverso un autofinanziamento fra gli stessi amici di Hoffman. Contiene due sezioni principali denominate "Sopravvivi!" e "Combatti", al cui interno si sviluppano capitoli che si possono leggere anche singolarmente essendo appunto il libro concepito come manuale. La versione originale conteneva anche una terza parte denominata “Libera” che riportava luoghi, indirizzi, orari e notizie utili cui far riferimento in quattro grandi città USA, ed è stato quindi ritenuto poco significativo per essere inserito nella versione italiana. Vi sono capitoli della prima parte che spaziano da CIBO LIBERO, al cui interno vi si possono trovare persino alcune ricette, ad altri come TRASPORTI LIBERI, DROGA LIBERA o DENARO LIBERO, di matrice maggiormente sociologica. La lettura, oltre ad essere interessante a livello di conoscenza personale, è a tratti perfino divertente grazie alle doti di arguzia dell'autore. La seconda parte è invece focalizzata su un punto di vista più politico/sovversivo, seppure mantenga intatta una certa dose di pragmaticità. Si spazia da capitoli come DITELA TUTTA, FRATELLI E SORELLE, al cui interno si danno dritte per realizzare mezzi d’informazione alternativi, ad altri come DISORDINI, dove si illustrano tecniche e mezzi di combattimento urbano. Da notare poi che il libro è arricchito da disegni, foto e vignette alquanto gustose. Molte delle cose scritte risultano obsolete e anacronistiche ai giorni nostri, ma rimangono importanti come testimonianza di un' epoca che poi non è così lontana. Hoffman si fa bandiera del mondo dei meno fortunati, degli esclusi dal grande banchetto della ricchezza dei pochi a discapito dei molti, e in questo suo immolarsi forse a volte eccede nei toni, ma occorre calarsi nell'atmosfera di quegli anni, nel clima e nel fervore giovanile che imperversava in quei giorni, per riuscire a contestualizzare obiettivamente questo scritto. Uno scritto che, anche se può non essere condiviso nel suo insieme, fa parecchio riflettere su come il disagio sociale, partito con l'avvento del consumismo occidentale di massa, seppur attraverso diverse forme ed intensità, sia arrivato fino ad oggi. E ciò è ancora più vero in questo nuovo secolo che vede la nascita di un movimento sociale trasversale, quello cosiddetto no-global, che chiede a gran voce udienza, e in cui si assiste all'acuirsi di tensioni internazionali troppo lungamente sottovalutate che chiedono risposte a cui forse non ci si può più sottrarre.

  2. #32
    الإمام محمد بن الحسن المهدى L'avatar di Mr. D.
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    Ehm... Erre... Steal this book
    بناهاى آباد گردد خراب
    ز باران و از تابش آفتاب

    پى افكندم از نظم كاخي بلند
    كه از باد و باران نيابد گزند

    از آن پس نميرم كه من زنده*ام
    كه تخم سخن را پراكنده*ام

    هر آنكس كه دارد هش و راى و دين
    پس از مرگ بر من كند آفرين

  3. #33
    shake your mind! L'avatar di errezerotre
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    se non ricordo male è l'introduzione del libro
    Non posso controllare perchè io l'avevo fregato ad un tipo (uno dei forse 5 libri che non avrò restituito in vita mia) ma poi me l'hanno rifregato
    Non so quante copie ne avranno vendute...

  4. #34
    الإمام محمد بن الحسن المهدى L'avatar di Mr. D.
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    No, è intero.
    بناهاى آباد گردد خراب
    ز باران و از تابش آفتاب

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    كه از باد و باران نيابد گزند

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  5. #35
    shake your mind! L'avatar di errezerotre
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    cazzo non l'avevo notato
    grazie
    Ovviamente sono in gran parte cose non più valide, ma è in ogni caso una lettura divertente

  6. #36
    Citazione Originariamente Scritto da Hristo Visualizza Messaggio


    Per tutto il XX secolo gli allarmi sulla fine del petrolio sono stati lanciati con cadenza regolare: già negli anni '50 e poi negli anni '70 numerose voci si sono levate a sostenere che la fine era vicina. Negli ultimi tempi il tema è ritornato di attualità, polarizzando le opinioni su due fronti: da una parte coloro che prevedono un rapido esaurimento del petrolio - e quindi la necessità di iniziare da subito a sostituirlo con fonti energetiche rinnovabili - e dall'altra coloro che ritengono che ci sia ancora tempo e che la transizione alle altre fonti sarà lenta e progressiva. L'autore, esperto del settore e autorevole editorialista scientifico, è un convinto sostenitore di questa seconda tesi. Armato di dati tratti dalla letteratura scientifica e aggiornati sino ai recentissimi sviluppi mondiali del settore petrolifero, affronta e demolisce le tesi "catastrofiste": grazie alle nuove tecnologie di estrazione - che rendono possibile lo sfruttamento dei giacimenti più difficili da raggiungere - di petrolio ce n'è e ce ne sarà ancora per tutto il XXI secolo e per una buona parte del XXII. Nel frattempo esso sarà sostituito progressivamente dal gas naturale prima ancora che dalle fonti energetiche rinnovabili.

    * Titolo: Petrolio e dopo? Contro le false tesi sulla fine dell'oro nero
    * Autore: Varvelli Riccardo
    * Editore: Etas
    * Data di Pubblicazione: 2007
    Sono d'accordo, penso che la transizione non puo che essere graduale, bisogna prima che l'industria faccia le macchine elettriche, ad idrogeno o ad aria (che ci sono) e poi gradualmente che si sostituiscano alle altre per ragioni di convenienza economica, ambientale, e per non dipendere dal petrolio

    se vivessimo in un mondo migliore avremmo già da tempo cominciato la transizione a nuovi combustibili, il problema è che le compagnie petrolifere hanno comprato quasi tutti i brevetti di queste nuove tecnologie...

  7. #37
    letture utili:
    di Hannah Arendt

    " Le origini del totalitarismo "

  8. #38
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    David Rieff
    Sulla punta del fucile
    Sogni democratici e intervento armato


    [I]Traduzione di Marina Astrologo

    Fusi Orari, i libri di Internazionale


    Dalla Bosnia all'Iraq, pi
    [B][FONT="Book Antiqua"]Prima legge del dibattito:

  9. #39
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    Democrazia elettronica di Daniele Pitteri, editore Laterza,
    [B][FONT="Book Antiqua"]Prima legge del dibattito:

  10. #40
    Sandro Neri
    Segreti di Stato - Le verità di Amos Spiazzi
    Aliberti editore


    Un'intervista al generale di brigata Amos Spiazzi, l'uomo della Rosa Dei Venti, una confessione che anche uno strumento per conoscere il lavoro di un agente segreto e per capire alcune connessioni con l'Italia e molti misteri di oggi.
    Contiene delle imprecisioni, ma è un utile punto di vista da parte di uno dei personaggi che hanno vissuto le vicende della Rosa dei Venti, del Golpe Borghese e su gran parte degli avvenimenti mai chiariti degli anni settanta.

    Dalla quarta di copertina:

    «Di ogni strage conoscono ruoli e responsabilità i mandanti e gli esecutori. Quindi un bel gruppo di persone per ogni singolo episodio. Credo però che molto, anche se non tutti i dettagli, sapessero anche gli uomini di governo di quegli anni». Amos Spiazzi, generale di brigata Si occupa oggi di intermediazioni immobiliari, ma veste ancora con la divisa, come ha fatto per quasi cinquant’anni. Monarchico, è il militare che più di ogni altro ha avuto una carriera anomala, con diciannove procedimenti giudiziari a carico, sei anni di carcerazione preventiva e tutte assoluzioni. Ma chi è davvero il generale di brigata Amos Spiazzi, già membro dell’Os, l’Organizzazione di Sicurezza dell’Esercito, protetta da codici militari e attiva fin dagli anni Sessanta? Chi è quest’uomo, arrestato già nel ’53 durante i moti di Trieste e che poi ha conosciuto via via tutti i personaggi più rappresentativi della destra eversiva? Che ha fatto parte della Rosa dei Venti, che bloccò con una telefonata il golpe Borghese, chiamando direttamente il Principe Valerio, che era ricoverato in ospedale il giorno della fuga di Kappler, il boia delle Fosse Ardeatine? E che, ancora, nonostante fosse sotto processo divenne collaboratore dei servizi segreti? In questa straordinaria intervista di Sandro Neri, Spiazzi, lungi dall’essere un “Charles De Gaulle di provincia” come lo ribattezzarono i giornali, dimostra come fu invece uomo all’interno dei gangli del potere nazionale. E oggi, per la prima volta, racconta la storia ancora oscura della Repubblica, dai leader di Ordine Nuovo che frequentavano il suo Circolo Culturale “Carlo Magno”, alle strategie della tensione. Dalla strage di piazza Fontana a quella alla questura di Milano, dalla strage di Bologna per cui si dice convinto dell’accidentalità dell’episodio, fino al ruolo di Gladio. Con conclusioni sconcertanti «Resto convinto che i morti e l’orrore di Piazza Fontana, di Piazza della Loggia, del treno Italicus e della stazione di Bologna siano serviti alla cosiddetta Prima Repubblica per varare leggi eccezionali e misure poliziesche necessarie a sconfiggere, insieme al terrorismo rosso, il pericolo comunista e, in secondo luogo, per avere un alibi per bollare come stragista la destra radicale. Non è pensabile che la lotta al comunismo in Europa sia stata impostata dai singoli governi. Era, invece, il risultato di una scelta strategica americana che riguardava tutto il continente».
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    [RIGHT][I]L'ironia

  11. #41
    [B]Gianni Barbacetto, Peter Gomez, Marco Travaglio
    Mani Sporche. 2001-2007 cos
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  12. #42
    Evasori. Chi. Come. Quanto. L'inchiesta sull'evasione fiscale
    Roberto Ippolito
    Ed. Bompiani


    Breve estratto dalla seconda di copertina:

    [I]Forse non tutti sanno che i soldi non versati in Italia al Fisco corrispondono a 7 punti percentuali del Prodotto interno lordo. Se tutti gli evasori pagassero le tasse, infatti, gli italiani avrebbero in tasca 100 miliardi di euro in pi
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  13. #43
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    Tratto da carmillaonline, caso Battisti:

    "Questa nuova versione delle nostre FAQ sul caso Battisti, già lette da centinaia di migliaia di utenti e tradotte in molte lingue, cadono in un momento di isteria collettiva mai visto in Italia dai tempi di Piazza Fontana e della colpevolizzazione di Pietro Valpreda. Battisti si trova da quasi due anni, mentre scriviamo, in un carcere brasiliano. Ha ottenuto asilo politico in Brasile, concesso dal ministro della giustizia Tarso Genro e ripetutamente avvallato dal presidente Lula. La stampa italiana, a fronte di un’opinione pubblica sostanzialmente indifferente, si è scatenata con toni da linciaggio. Battisti è tornato a essere il mostro, l’assassino per vocazione, il serial killer. Il Brasile è stato dipinto (per esempio da Francesco Merlo, su La Repubblica del 15 gennaio) come una democrazia da operetta, abitato da una popolazione quasi scimmiesca. Persino il presidente Napolitano, che non brilla per attivismo, si è mobilitato a sostegno della richiesta di estradizione del criminale del secolo. Seguito ovviamente dal PD di Walter Veltroni, in perfetta armonia con le componenti più reazionarie del governo e delle presunte “opposizioni”.

    Va notato che tanto furore non era mai stato esercitato nei confronti, per esempio, di Delfo Zorzi, quando era sospettato di essere coautore della strage di Piazza Fontana e riparato in Giappone. Per non dire dei membri delle Forze dell’ordine uccisori, dagli anni Settanta a Genova 2001, di oltre un centinaio di militanti di sinistra, tutti quanti assolti da giudici compiacenti e da politici complici. O degli autori del massacro del Circeo, uno dei quali poté espatriare con il passaporto italiano in tasca.
    Urgeva aggiornare le nostre FAQ, anche alla luce di un’indiretta replica del sostituto procuratore di Milano Armando Spataro, apparsa su Il Corriere della Sera del 23 gennaio 2009, nella rubrica delle lettere. Nonché di un articolo in cui era intervistato il pentito Pietro Mutti, massimo accusatore di Battisti (“specialista in giochi di prestigio” nell’attribuire ad altri le proprie responsabilità, lo definisce una sentenza citata più sotto; ma ne vedrete delle belle), pubblicato da Panorama del 25 gennaio 2009.
    Confidiamo che una lettura pacata di quanto segue faccia sorgere, in chi è in buona fede, molti dubbi sull’effettiva colpevolezza di Battisti.
    Comunque, a noi non preme dimostrare che Battisti sia innocente. Ci interessa, piuttosto, denunciare le distorsioni che la cosiddetta “emergenza” provocò, negli anni Settanta, nelle procedure processuali italiane, fondate, come ai tempi dell’Inquisizione, su “pentimenti” veri o fasulli (1). "

    Ci sono anche delle faq interessanti che spiegano il caso, questo è il link:
    http://www.carmillaonline.com/archiv...24.html#002924

  14. #44
    offerdunks
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    Question Karadzic attends UN war crimes court for 1st time

    THE HAGUE, Netherlands ?C Radovan Karadzic appeared at his U.N. war crimes trial on Tuesday for the first time since it began last week, claiming his "fundamental rights have been violated" by judges who started without him.The former Bosnian Serb leader, accused of masterminding Serb atrocities throughout the 1992-1995 Bosnian war, had boycotted the first three days of the trial. On Tuesday, Karadzic, who is defending himself, again insisted that he needed more time to prepare."I do not want to boycott these proceedings, but I cannot take part in something that has been bad from the start and where my fundamental rights have been violated," Karadzic said.Karadzic faces two counts of genocide and nine other charges of crimes against humanity and war crimes. He has refused to enter pleas, but insists he is innocent of all charges.The prosecution's two-day opening statement portrayed Karadzic as the supreme commander of a brutal campaign to ethnically cleanse Muslims and Croats from Bosnian Serb claimed territory. The campaign included the deadly 44-month siege of the capital, Sarajevo, and culminated in the 1995 massacre of some 8,000 Muslim men and boys in the eastern enclave of Srebrenica.Prosecutor Hildegard Uertz-Retzlaff urged judges to impose a court-appointed lawyer on Karadzic so that the case can continue even if he continues his boycott."Mr. Karadzic cannot be allowed to manipulate the proceedings through his decision to not attend hearings," she said.However, she acknowledged that if a new lawyer is appointed to represent Karadzic, the attorney may need months to prepare.She told judges they could also force Karadzic into court if he continues his boycott."If necessary, force can be used to secure his presence in the court room," she said.Presiding Judge O-Gon Kwon said judges would issue a written ruling later in the week on how to proceed. He canceled a trial hearing scheduled for Wednesday and adjourned the trial pending the ruling.The war crimes court is desperate to avoid Karadzic's trial becoming a carbon copy of the case against his political mentor, former Yugoslav president Slobodan Milosevic, whose political grandstanding, stalling tactics and ill health dragged his trial out for more than four years.Milosevic's trial ended without a verdict in 2006 after he died of a heart attack in his U.N. jail cell.Milosevic also defended himself, and when the war crimes court forced a defense lawyer on him in an attempt to speed up proceedings Milosevic refused to cooperate with him.Karadzic says he has not had enough time to prepare his defense — even though he was indicted in 1995 and has been in custody for 14 months."The situation is such that I would really be a criminal if I were to accept these conditions — to enter a trial for which I am not prepared," he said.Karadzic said prosecutors have loaded him down with 1.3 million pages of evidence and that he only has been able to work on his defense since May, when he got all the evidence from prosecutors.He said he was not ready to deal with the first three prosecution witness, who were to have testified this week, or to make an opening statement.And he rejected the proposal of having a lawyer appointed by the court to represent him."I don't need other people, I just need time," he said. "It would be cheapest and easiest, with fewest problems to give me more time to prepare."But Kwon said Karadzic was repeating claims he has made in pretrial hearings and in motions that have already been rejected by trial and appeal judges. He signaled the court is unlikely to grant him any more time."At the end of the day, I again remind you that it is in your best interest to attend and participate fully in the trial so that justice can be done," Kwon said.nonsispammanonono!
    Ultima modifica di Account eliminato1; 04-11-2009 alle 00:10

  15. #45
    La Bolla - La pericolosa fine del sogno berlusconiano
    Curzio Maltese
    Ed. Feltrinelli


    [I]"Ci stanno rubando il futuro!" hanno gridato nelle piazze di tutta Italia gli studenti del movimento dell'Onda. Ma lo stesso grido potrebbe accomunare in realt
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