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Discussione: L'ultimo film che avete visto?

  1. #7876
    Opinionista L'avatar di follemente
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  2. #7877
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    “Limbo” (2023) di Ivan Sen
    Un detective indaga su un omicidio di una ragazza indigena australiana accaduto 20 anni prima. Le indagini sono rese difficoltose per la ritrosia delle persone a parlare apertamente e a ricordare i fatti. Il film era presente in concorso a Berlino l’anno passato e presenta le tipiche caratteristiche di un film indipendente a basso budget. Il soggetto non è male e probabilmente sarebbe piaciuto a Cormac McCarthy considerati i personaggi e l’ambientazione remota, assolata e desertica dove sembra non succeda mai nulla. Purtroppo la sceneggiatura dello stesso regista non mantiene le promesse se non quella di evidenziare il lento scorrere del tempo e la rassegnazione dei personaggi. Sicuramente più convincente la fotografia, anche questa di Sen, un b/n che per una volta non ti fa vergognare.

    Limbo **

  3. #7878
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    "DOGMAN" Luc Besson

    Storia drammatica di un ragazzino con un'infanzia terribile, trova unico conforto e amicizia con i cani che il padre alleva per i combattimenti.

    Finito sulla sedia a rotelle in seguito all'ennesima violenza, viene sottratto al padre e affidato ai servizi sociali, non riuscirà mai a stringere affetti e legami con i suoi simili.

    Il film è incentrato sul dialogo tra lui e la psichiatra, l'unica a cui lui racconta la sua storia, la difficoltà a relazionarsi la necessità di mascherarsi

    Alcuni dicono a i livelli di Leòn, non condivido, anche se una scena ricorda, per il ritmo sostenuto, l'irruzione della polizia a casa del sicario.

    Tanti cani, come hanno fatto a farli stare tutti insieme? Deve essere stato un delirio

    Il film comunque merita di essere visto per la scena con Marilyn

  4. #7879
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Father and son, ieri sera su TV 2000: due neonati vengono scambiati in una nursery. Solo 5 anni dopo l'ospedale si accorge del tragico errore informando i rispettivi genitori, col dramma psicologico che ne consegue...
    Da ieri sera, rivaluto completamente il cinema giapponese. Gran film!!!
    amate i vostri nemici

  5. #7880
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Father and son, ieri sera su TV 2000: due neonati vengono scambiati in una nursery. Solo 5 anni dopo l'ospedale si accorge del tragico errore informando i rispettivi genitori, col dramma psicologico che ne consegue...
    Da ieri sera, rivaluto completamente il cinema giapponese. Gran film!!!
    Io lo vidi quando uscì al cinema, fantastico!
    Lo sceneggiatore e regista Hirokazu Kore'eda ha girato anche altri film stupendi imperniati sulla tematica famigliare.

  6. #7881
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Faccio come Barrett e gli do le stelline

    *****
    amate i vostri nemici

  7. #7882
    "Bob Marley - One Love".
    Bel film che narra la vita di Bob Marley, la scalata al successo, la sua musica, il mancato attentato subito nel dicembre del 1976 ed il lato politico.
    Tra le altre il titolo del film è anche quello di una sua celebre canzone.

  8. #7883
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    “Origin” (2023) di Ava Du Vernay
    Tratto dal libro di Isabel Wilkerson con al centro il collegamento tra la secolare schiavitù subita dagli afroamericani in America, l’olocausto in Germania e la discriminazione subita dai più poveri in India. Secondo la Wilkerson, interpretata efficacemente da Aunjaune Ellis, il problema non è il razzismo che identifichiamo solitamente con la diversità del colore della pelle, e la prova fa notare la protagonista, è che sia gli ebrei come i poveri indiani hanno la pelle bianca come coloro che li hanno perseguitati e discriminati, ma il sistema della casta costruita per agevolare le persone più abbienti rispetto a quelle più umili e con meno mezzi. In concorso a Venezia il film presenta un’ottima regia/montaggio, solo un filo stucchevole, compreso il messaggio finale, e una narrativa che lentamente si sposta verso un formato più vicino al documentario.

    Origin ***

  9. #7884
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    “Another end” (2024) di Piero Messina
    L’organizzazione "Another end" si occupa di rendere meno penosa la dipartita improvvisa di una persona cara inserendo i suoi pensieri, sentimenti e comportamenti in un locatore/trice scelto per la sua compatibilità con il/la deceduto/a, giusto il tempo per un saluto finale con il congiunto. Il film era in concorso all’ultimo Berlino un mese fa e si avvale di una regia convincente, espressa attraverso tonalità cromatiche cupe e opache e con immagini mai troppo nitide. Nella seconda parte, quando il protagonista incontra la ragazza nella discoteca e poi nel club, la sceneggiatura mi è parsa meno riuscita, come se il film avesse già espresso tutto il suo potenziale e virasse verso un proseguo banale e di soluzioni scontate, palesando quello che spesso troviamo di inverosimile nelle storie futuristiche, tra l’altro con un rimando a film già visti (“Vertigo” di Hitchcock su tutti).

    Another end ***

    “Citizen Kane” (1941) di Orson Welles
    Accanto alla sala dove veniva proiettato “Another end” c’era il capolavoro di Welles, uno dei maggiori film di sempre, presentato restaurato e in lingua originale. La storia è nota: il magnate statunitense Charles Foster Kane, interpretato dallo stesso Welles, si candida per diventare Governatore sfruttando il suo enorme potere economico, soprattutto quello di editore, appunto il “quarto potere” (legislativo, esecutivo, giudiziario gli altri tre) come da titolo italiano, almeno una volta azzeccatissimo. A parte le tematiche anticipatrici, il film è rivoluzionario anche da un punto di vista della tecnica cinematografica: un b/n con molto contrasto, uso massiccio del grandangolo e di altre lenti particolari come quella che permette alle immagini di sembrare provenire direttamente dallo sguardo umano, l’uso del piano sequenza e di continui flashback che mettono in luce la complessa personalità di Kane. La prima volta che lo vidi non pensai a nessuno, la seconda a Berlusconi, oggi credo ci vedrei Trump.

    Citizen Kane *****

  10. #7885
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    Citazione Originariamente Scritto da Barrett Visualizza Messaggio
    “La società della neve” (2023) di Juan Antonio Bayona
    Mi sono avvicinato al film con poco interesse in quanto la vicenda, aereo che precipita sulle Ande nel 1972 con una intera squadra di rugby a bordo, era nota e con almeno un altro film già realizzato in passato. Quindi il lavoro su soggetto e sceneggiatura era semplificato. Presenta poi un cliché collaudato ovvero il contrasto tra la spensieratezza e l’allegria iniziale nella prima parte del volo e la disperazione quando è chiaro che ci si sta andando a schiantare contro le rocce. Passato a Venezia fuori concorso e candidato per la Spagna all’Oscar per il miglior film internazionale, ha nella seconda parte il momento più convincente con la regia che indugia e indaga sui visi dei ragazzi sopravvissuti ormai prosciugati dalla sofferenza e dalle decisioni che sono costretti a prendere per sopravvivere. Bellissime le immagini delle montagne innevate.

    La società della neve **
    Visto ieri, rispetto il precedente "alive" del 1993 l'ho trovato molto più schietto, per quel che mi ricordo, i personaggi sono anche meglio delineati psicologicamente. Che disastro e che avventura

    ps anzi mi correggo, io ho visto il primissimo "i sopravvissuti delle Ande" del 1976, un paio di volte, quindi è a quel film che mi riferisco
    Ultima modifica di Breakthru; 29-03-2024 alle 10:25

  11. #7886
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Rivisto con piacere "Fuga da Alcatraz" con un immaginifico Clint Eastwood, ieri pomeriggio su Iris.
    amate i vostri nemici

  12. #7887
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    “C’è ancora un domani” (2023) di Paola Cortellesi
    Immediato dopoguerra. La dura giornata di Delia comincia sin dal primo mattino quando deve respingere le pesanti angherie del marito e continua nelle ore successive tra casa, famiglia e piccoli lavoretti necessari per far quadrare i conti. Il film è stato presentato alla festa del cinema di Roma, dove da quest'anno c'è il concorso, e permette alla Cortellesi di mettere in pratica tutto il suo bagaglio artistico e il suo talento. Ad esempio, pur essendo una pellicola neorealista risulta meno drammatica dei vecchi capolavori, semmai naif, spesso sconfinante nella commedia, a volte efficacemente, con battute davvero esilaranti, altre volte meno, dove la banalità e lo scontato risaltano. Ancora, in alcune sequenze irrompe senza preavviso un accenno di musical (Woody Allen) e i brani scelti per narrare la pellicola sono stati scelti per il loro contenuto, anche se sono di un’epoca successiva rispetto al periodo in cui è ambientato il film. A volte soprattutto nella prima parte, la regia tende a sovraccaricare le sequenze con riprese effettuate da più posizioni (Scorsese), ma in definitiva, soprattutto per un montaggio non perfetto risultano come se fossero appiccicate. Però due scene personalmente mi sono rimaste impresse positivamente. Il pranzo di fidanzamento della figlia della protagonista, un piccolo capolavoro e l'inaspettato finale che rappresenta il superamento di un confine grazie al quale fu determinato un riscatto sociale, anche se purtroppo non ancora oggi completato.

    C’è ancora un domani ***
    Visto e anche a me alcune scene sono apparse meno drammatiche di quello che mi sarei aspettata di vedere da film con tema del genere, nel senso che la realtà è ben diversa pur rispecchiando la situazione drammatica, le botte, la violenza famigliare, almeno per chi ha vissuto ai tempi o durante l' infanzia certe situazioni appaiono decisamente "soft" , anche il fatto che non c'è traccia di segni sul viso delle percosse sembra irreale, o le scene come un balletto, insomma alleggeriscono i momenti di violenza.
    Forse è stata proprio una scelta della regista, autrice per alleggerire la tensione e rendere più leggera la visione del film pur nella drammaticità del tema affrontato.

    Citazione Originariamente Scritto da Breakthru Visualizza Messaggio
    Sicuramente non andrò a vederlo al cinema non potendo alzarmi casomai non reggessi la tensione
    Secondo me si può tranquillamente vedere anche al cinema senza alzarsi, pur nella drammaticità del tema e interesse catturato fino alla fine, non ho provato una grande tensione.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  13. #7888
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    Visto e anche a me alcune scene sono apparse meno drammatiche di quello che mi sarei aspettata di vedere da film con tema del genere, nel senso che la realtà è ben diversa pur rispecchiando la situazione drammatica, le botte, la violenza famigliare, almeno per chi ha vissuto ai tempi o durante l' infanzia certe situazioni appaiono decisamente "soft" , anche il fatto che non c'è traccia di segni sul viso delle percosse sembra irreale, o le scene come un balletto, insomma alleggeriscono i momenti di violenza.
    Forse è stata proprio una scelta della regista, autrice per alleggerire la tensione e rendere più leggera la visione del film pur nella drammaticità del tema affrontato.


    Secondo me si può tranquillamente vedere anche al cinema senza alzarsi, pur nella drammaticità del tema e interesse catturato fino alla fine, non ho provato una grande tensione.
    Visto anche io e mi è piaciuto molto.

    Ho apprezzato la scelta di rappresentare la violenza in quel modo, volendo la si può interpretare anche come una dissociazione, lei continua a giustficare il marito

    Terribile e tremendamente realistico il discorso che fanno il vecchio e il figlio, se la picchi tutti i giorni poi si abitua, menala una sola volta ma forte...

    Penso che se lo avessero portato agli Oscar qualcosa avrebbe vinto

  14. #7889
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    "Le otto montagne"

    Non so se Barret ne ha già parlato, se lo ha visto

    Storia della nascita e dell'evoluzione una amicizia tra due bambini, poi ragazzi e infine adulti.
    Protagoniste le montagne, le valli, il panorama

    Molto bello visivamente, chi ama la montagna sentirà il profumo dei prati, dei fiori, il vento tra le foglie

    E' anche la storia di due ostinazioni, quella del montanaro e quella del suo amico che si allontana dal padre

    Filippo Timi, che adoro, è il padre di uno dei protagonisti

  15. #7890
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    “Le otto montagne” di Felix Groeningen e Charlotte Vandermeersh
    La Montagna quale filosofia di vita. Per chi ci è nato e non si allontanerebbe neppure quando non ti permette di autosostenerti e per chi ci è andato sin da ragazzo e non sapendo cosa fare della propria vita si mette a scrivere un libro su di lei e che inaspettatamente riceve un discreto successo. Presentato a Cannes dove ha vinto il premio della giuria è la storia di due ragazzi che poi diventano uomini legati dall’amore per la montagna. Bravi Marinelli e Borghi.

    Le otto montagne ***
    Le due righe che scrissi l'anno passato.
    Il film della Cortellesi non ha fatto la trafila per la eventuale candidatura agli Oscar in quanto uscito tardi, a fine ottobre. Potrebbe essere preso in considerazione per l'anno prossimo.

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