Ancora recita Trintignant? Poderoso, immarcescibile, grande attore!
Ancora recita Trintignant? Poderoso, immarcescibile, grande attore!
amate i vostri nemici
Nome di donna. Un film del 2018, di Marco Tullio Giordana. Mi incuriosiva perché la sceneggiatrice è una mia ex direttrice. Tutto sommato, non mi è dispiaciuto, anche se sull'argomento (molestie sulle donne) ne ho visti di migliori.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“The Killer” (2023) di David Fincher
Un killer commenta analiticamente la preparazione e l’esecuzione di uno dei suoi omicidi. Tutto è calibrato al millimetro, senza spazio per l’improvvisazione, ma per una pura casualità fallisce il bersaglio. Il mandante dell’omicidio per vendicarsi del suo errore tenta di fargli fuori la fidanzata e questo provocherà la reazione furiosa del killer. Presentato in concorso a Venezia il film è curato nei minimi particolari, come gli omicidi del protagonista d’altronde. Peccato che rispetto ad alcuni famosi film precedenti di Fincher (“Seven” e “Zodiac” ad esempio) manchi totalmente la suspense e questa perfezione maniacale (sia del killer che del regista mi verrebbe da dire) rimanga fine a se stessa.
The Killer **
“The Old Oak” (2023) di Ken Loach
Credo che questo sia il secondo film da quando Ken Loach ha annunciato il ritiro dalle scene. Invece ha continuato a denunciare la situazione che coinvolge i più deboli, quelli che non ce la fanno e che sono stati messi alla porta da una società spietata ed egoista che colpisce soprattutto i centri periferici. In aggiunta a ciò, che Loach fa partire dal primo governo Thatcher che chiuse miniere e aziende di stato mandando sul lastrico metà della popolazione inglese, recentemente si è acuito il problema dell’immigrazione che ha spinto il governo Sunak a scelte forti. C’è da dire che la ricetta macroeconomica di Loach non ha mai funzionato ovunque sia stata applicata, rimangono però in piedi tutti i problemi sociali ed economici che rappresentano l’oggetto di gran parte della sua cinematografia. E così pure in questo film, presentato in concorso a Cannes, ambientato nel nord Inghilterra (si capisce dalla pronuncia e dalle maglie del Newcastle indossate dai ragazzi), in una piccola cittadina che fa i conti con la deindustrializzazione della zona che ha costretto i giovani a cercare fortuna altrove. The Old Oak è il pub del villaggio, rimasto unico luogo del posto in cui si può socializzare davanti a una birra. Ma ad un certo punto arrivano i rifugiati siriani cacciati da Assad e questo non viene visto di buon occhio da una parte degli abitanti e da alcuni frequentatori del pub. E’ la solita guerra tra poveri che vediamo anche da altre parti compresa la nostra. Il proprietario insieme alla rappresentante dei rifugiati approva di riassestare una stanza ormai in disuso all’interno del pub per organizzare eventi e incontri tra la popolazione locale e gli immigrati. L’obiettivo è dimostrare solidarietà e vicinanza, che in una società consumistica e distratta come la nostra spesso fatica ad acquisire valore.
Ken Loach è un grandissimo: stop.
amate i vostri nemici
“La Chimera” (2023) di Alice Rohrwacher
Un gruppo di tombaroli traffica con reperti etruschi grazie a un sensitivo inglese già finito in prigione per il medesimo reato anche se ora, tornato in campo, ha la testa impegnata a ricordare la fidanzata che non c’è più. Attesissimo dopo "Lazzaro felice" il film passato in concorso a Cannes ha un soggetto interessante ma con una sceneggiatura, scritta dalla stessa Rohrwacher, che si perde in vari rivoli di sequenze inutili e personaggi insignificanti, salverei quello interpretato da Isabella Rossellini, rendendo dispersiva la stessa direzione della regista, con il vano il tentativo di ripetere il miracolo poetico del film precedente.
La Chimera **
Spero di vederlo presto anch'io. E di non fare confronti con "Lazzaro felice"
amate i vostri nemici
The Terminal. Rivisto dopo anni. Sempre stupendo.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
"Killers of the Flower Moon" di Martin Scorsese, con Leonardo DiCaprio e Robert De Niro.
Dire che è bellissimo è davvero poco.
Stupendo.
“Godland” (2022) di Halynur Palmason
Un prete danese viene inviato in Islanda per costruire una parrocchia. Il viaggio è pieno di insidie che mettono in pericolo il piano e fanno vacillare la sua fede, ma è l’incontro con gli abitanti dell’isola e soprattutto con una donna che definiscono meglio il suo percorso. Il film, presentato a Cannes 2022 nella sezione “Un Certain Regard” si caratterizza come qualsiasi film scandinavo per la cura della direzione e della fotografia, che si avvale del formato quadrato rispetto al tradizionale rettangolo. Funziona anche come documentario per chi come me non conosce l’Islanda e i suoi costumi, una terra dove il ghiaccio è naturalmente la regola nei mesi invernali ma che durante l’estate si trasforma completamente rilasciando panorami mozzafiato, persino quelli dovuti ai vulcani che rendono quei tratti di territorio stranamente ribollenti.
Godland ***
Sei prezioso Barrett, me lo appunto![]()
amate i vostri nemici