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Discussione: L'ultimo film che avete visto?

  1. #7426
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Grazie Cono, lo vedrò questo fine settimana.
    Bene! Attendo con ansia.
    amate i vostri nemici

  2. #7427
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    "18 anni dopo" (2010) di Edoardo Leo.
    Due fratelli si rincontrano appunto dopo 18 anni in occasione del funerale del padre, la cui morte li costringe a riallacciare in qualche modo un rapporto ormai inesistente. Per volontà del defunto le sue ceneri dovranno essere sepolte accanto alle spoglie della moglie morta in circostanze drammatiche e portate in Calabria per mezzo di una macchina d'epoca. Il soggetto non è male, la realizzazione però non mantiene le premesse risultando un film non riuscito, pieno di luoghi comuni e battute scontate. Poi quel vecchio vizio di un certo tipo di cinema italiano, devo dire in via di sparizione, che accanto a una vicenda drammatica la storia spesso vira verso la commedia. Peccato, perchè ad esempio il viaggio in macchina poteva essere l'occasione per i due fratelli per affrontare i veri problemi che li hanno tenuti così lontani, e non soltanto perchè uno dei due vive a Londra; invece una sceneggiatura debole rende evidente che i motivi sono superficiali e poco credibili e che tutto il film si spera si possa reggere su uno scambio di battute e colpi di scena che personalmente ho trovato ridicoli. Sarà che viene dopo aver visto 10 film di Truffaut, sinceramente non ho capito cosa ci abbia trovato Conogelato. Aspetto le sue ragioni

  3. #7428
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Il cinema è come il calcio: Ognuno lo vede a modo suo. Io trovo comunque interessante confrontarsi....
    I veri problemi che li hanno tenuti lontani, rimangono lungamente a mezz'aria, Barrett. Ma alla fine vengono fuori nella scena drammatica dove si prendono a botte e, piangendo, rievocano il doloroso dramma della madre. Il messaggio del film (concordo con te, dalla sceneggiatura debole) riesce comunque ad essere coinvolgente: Dal Male più profondo e angoscioso se ne può uscire più maturi e consapevoli. Pacificati. Acquietati. Riconciliati con sè stessi e con la Vita.
    amate i vostri nemici

  4. #7429
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    Sono d'accordo, ma per me il cinema rimane un'arte anche quando raccontano storie di vite comuni. Ti consiglio di vedere qualche film di Bunuel, ma anche Truffaut troveresti di alto livello, ad esempio il suo esordio "I 400 colpi". https://www.raiplay.it/collezioni/effettotruffaut

  5. #7430
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    "Uncut Germs" (2019) di Joshua Safdie e Benny Safdie.

    Un gioielliere ebreo super indebitato per via delle scommesse si ritrova tra le mani una pietra preziosa, un opale nera, che valuta un milione di dollari e con il quale pensa di risolvere tutti i suoi problemi finanziari. Della pietra si interessa il cestista dei Boston Celtics Kevin Garnett, che interpreta se stesso e che crede che la stessa abbia poteri magici che gli permetteranno di vincere le partite. Il soggetto sembra poca cosa, un'americanata diremmo noi, invece il film è particolarmente riuscito soprattutto per l'interpretazione del gioielliere da parte di Adam Sandler e per la regia dei due fratelli, caratterizzata da un gran ritmo che non permettono allo spettatore di distrarsi un attimo, il cui stile ricorda vari registi pur non arrivando alla scopiazzatura evidente.

    Uncut Gems ***

  6. #7431
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Midnight Sky diretto e interpretato da George Clooney.
    Drammaticamente poetico ammonimento alla scarsa attenzione verso i cambiamenti climatici e, in primis, verso i cambiamenti degli abitanti della Terra; scelta non troppo raminga quella che compiono i protagonisti.
    È una bella storia e forse la poesia è roba da astronauti.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  7. #7432
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Green Book: Bellissimo affresco di sentimenti sullo sfondo del conflitto razziale americano dei primi anni sessanta.
    amate i vostri nemici

  8. #7433
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    Citazione Originariamente Scritto da Bauxite Visualizza Messaggio
    Midnight Sky diretto e interpretato da George Clooney.
    Drammaticamente poetico ammonimento alla scarsa attenzione verso i cambiamenti climatici e, in primis, verso i cambiamenti degli abitanti della Terra; scelta non troppo raminga quella che compiono i protagonisti.
    È una bella storia e forse la poesia è roba da astronauti.
    Gli è mancato qualcosa per essere un grande film.

  9. #7434
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    Non solo Truffaut su Raiplay, confuso tra molte cose inutili c'è una sezione dedicata a Ingmar Bergman con 5 film estratti dalla prima parte della sua carriera. Il cinema di Bergman non è una passeggiata per lo spettatore, come per molto del cinema svedese e chi ha visto recentemente" The Square" sa a cosa mi riferisco. La Svezia è un microcosmo a se stante in Europa, poco incline all’influenza esterna. Questo si nota anche nell'arte e i film di Bergman rappresentano uno dei migliori esempi. Nella sua opera è evidente l'influenza del teatro, ad esempio nei primi piani insistenti con i protagonisti che guardano direttamente la cinepresa come se si rivolgessero direttamente verso il pubblico in sala, e poi i temi trattati, che riguardano essenzialmente la sua sfera personale. Come nel primo film della rassegna "Monica e il desiderio" (1953 ****), che ripercorre una sua infuocata relazione con una ragazza dalla sensualità esuberante che il film trasforma in un erotismo inaspettato da far impallidire i registi francesi della nouvelle vague.
    Ma sono i temi legati alla fede, alla morte e alle vicende umane analizzate in profondità che rendono il suo cinema unico. Così ne "Il settimo sigillo" (1957 ****), pellicola colma di simboli ambientata nel medioevo, dove la morte si presenta di persona annunciando al protagonista, un cavaliere al ritorno dalle Crociate, che è arrivata la sua ora, mentre lui si dichiara non pronto in quanto afflitto da più di un dubbio sulla sua fede. L'argomento verrà sviscerato con "Luci d’inverno” (1963 ***), dove un uomo decide di farsi prete dopo la morte della moglie rendendosi conto ben presto di essere inconsistente nel dare delle risposte ai suoi fedeli. Con il passare degli anni la regia di Bergman diventa sempre più precisa, con uno stile asciutto priva di fronzoli e raggiungendo l'apice con i temi trattati attraverso la psicanalisi. Ne "Il posto delle fragole" (1957 *****), un professore in pensione ripercorre la propria vita mentre si reca in macchina a ritirare una onorificenza. Rivisita soprattutto il periodo in cui era giovane e capisce ora, ormai prossimo alla morte, delle occasioni che non ha colto e di quanto sia stato egoista, con il solo pensiero rivolto al lavoro. Ma è con "Persona" (1966 *****), che lo stile cinematografico si definisce, in un film che non ha quasi trama e che può essere guardato da angolazioni differenti: seguendo la particolare tecnica utilizzata, con continui primi piani delle protagoniste, i loro visi sovrapposti, i tagli di pellicola, i montaggi accelerati, il tutto dipinto dalla bellissima fotografia di Sven Nykvist. Oppure, prestando più attenzione alla storia, che vede una giovane donna rimanere diafana in quanto inorridita dalla maternità, tanto da desiderare che il figlio nasca morto e trincerandosi nel mutismo come se tentasse di discolparsi autocondannandosi alla pena del silenzio.
    Guardare “Persona” è come essere all’interno di una seduta psicanalitica e in definitiva tutto il cinema di Bergman presenta dei personaggi che hanno difficoltà ad accettare se stessi e si presentano agli altri con una maschera, che solo in condizioni estreme riescono a levarsi.

    https://www.raiplay.it/collezioni/in...infoniadautore

  10. #7435
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Sei prezioso! Personalmente darei i 5 asterischi a "Luci d'inverno". Bergman, forse come soltanto Pirandello ha saputo fare, descrive mirabilmente la sofferenza che abbiamo quando siamo obbligati a portare delle maschere per sentirci accettati dagli Altri.
    amate i vostri nemici

  11. #7436
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    "Nomadland" (2020) di Chloe Zhao.
    Film vincitore del Leone d'Oro all'ultimo festival di Venezia, con tanto di polemiche soprattutto da parte di giornalisti e operatori del settore nostrani. In verità, a mio parere, il film merita tutto il premio ottenuto, anche perchè non mi sembra che la concorrenza presentasse opere superiori. E' la storia di Fem che, avendo perso marito e lavoro, decide di girare gli States con un furgone adattato a camper, vivendo grazie a lavori temporanei soprattutto presso Amazon. Il film è girato come una sorta di documentario su tutti coloro che decidono di vivere da nomadi, in maniera dignitosa, imparando a cavarsela da soli, anche perchè loro stessi hanno creato una sorta di rete e quindi sono anche molto organizzati, senza costrizioni e a contatto con la natura che riscoprono spostandosi da una zona all'altra negli immensi spazi che il territorio statunitense permette. L'interpretazione di una super convincente Frances McDormand, che sembra nata per la parte, le suggestive musiche di Ludovico Einaudi che con il suo pianoforte tesse il miglior accompagnamento possibile per le desolate praterie a stelle e strisce e che solo quando Fem arriva sulla costa con il mare in tempesta si lascia andare a un'intensità maggiore, arricchiscono una pellicola di per sé già interessante.

    Nomadland ***

    https://www.goojara.to/m6Mql8

  12. #7437
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    "Pieces of a woman" (2020) di Kornél Mundruczó.
    Altro film proveniente da Venezia dove l'attrice protagonista, Vanessa Kirby, si è aggiudicata la Coppa Volpi. E' il dramma di una donna che perde la bimba appena nata e che oltre questa immane tragedia deve affrontare il processo della ostetrica, ben sapendo che non ha alcuna colpa per il fatto e soprattutto il giudizio della madre contraria a un parto svolto in casa. Ottima la regia dell'ungherese Mundruczo soprattutto per la lunghissima scena del parto svoltasi senza interruzioni e quindi priva di montaggio; e poi quella ricerca continua del dettaglio attraverso primi piani dei visi, di parti del corpo e oggetti vari. Però è la recitazione della Kirby, in odore di nomination al pari di Kate Winslet e Frances McDormand, e quella di Ellen Burstyn a convincere maggiormente.

    Pieces of a woman ***

  13. #7438
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    "Ema" (2019) di Pablo Larrain
    Ema e il marito hanno adottato un bambino, Polo, con un comportamento problematico e la coppia alle prime difficoltà lo riporta all'orfanotrofio. E' l'inizio del film, e subito dopo la coppia si separa anche perchè l'uomo è sterile. Ema inoltre è una ballerina ed essendo molto socievole frequenta varie persone dimostrando una predisposizione naturale nel sedurre uomini e donne senza differenza; inizia diverse storie intrecciate senza che si riesca a comprendere quale per lei sia quella importante. Si intuisce che ha un vuoto interiore che la porta a lasciarsi andare come se non riuscisse a trovare la retta via. Che si ripresenta quando casualmente rincontra Polo.
    Ema è un film coraggioso da parte di Larrain, nei temi trattati, senza che vada mai in profondità, e anche nella regia. Personalmente non l'ho trovato completamente riuscito, forse perchè ho ancora in testa due suoi film "Jackie" e "Neruda" che avevo apprezzato e che erano ambientati nel passato. Questo invece è dei giorni nostri e forse col tempo lo vedrò diversamente.

    Ema **

  14. #7439
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Questo personaggio femminile pare molto fascinoso.

  15. #7440
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    Esattamente. Uno di quei tipi con cui rischi di bruciarti....

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