“A real pain” (2024) di Jesse Eisenberg
Due cugini americani di origine ebrea, David e Benji, si rincontrano in occasione di un tour organizzato in Polonia, con la possibilità di visitare anche la casa della loro nonna. Sin da subito si notano le differenze tra i due: uno è una persona composta, marito e padre perfetto, l’altro è scapestrato, divertente, anticonvenzionale e con un tentativo di suicidio alle spalle. Anche nei confronti delle altre persone che partecipano al tour il comportamento dei due cugini è opposto, con continue rimostranze da parte di David nei confronti di Benji per il suo modo di fare sopra le righe. Nelle loro discussioni Benji accusa David di averlo abbandonato nel passato quando avrebbe avuto bisogno di lui, mentre David ha sempre una ragione valida per giustificare il suo comportamento. Il film è diretto ed interpretato da Jesse Eisenberg che finora conoscevamo solo in qualità di attore e l’ho guardato per le varie candidature ai Golden Globe e un premio vinto che sicuramente aprirà al film le porte degli Oscar. Direi una bugia se dicessi che mi ha entusiasmato. Ho trovato ridondante l’utilizzo continuo delle musiche di Chopin, mentre nelle scene di collegamento si nota una regia dallo stile scolastico. Rimane il rapporto forzato tra i due e il generale malessere di Benji.
A real pain **