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Opinionista
“Limbo” (2023) di Ivan Sen
Un detective indaga su un omicidio di una ragazza indigena australiana accaduto 20 anni prima. Le indagini sono rese difficoltose per la ritrosia delle persone a parlare apertamente e a ricordare i fatti. Il film era presente in concorso a Berlino l’anno passato e presenta le tipiche caratteristiche di un film indipendente a basso budget. Il soggetto non è male e probabilmente sarebbe piaciuto a Cormac McCarthy considerati i personaggi e l’ambientazione remota, assolata e desertica dove sembra non succeda mai nulla. Purtroppo la sceneggiatura dello stesso regista non mantiene le promesse se non quella di evidenziare il lento scorrere del tempo e la rassegnazione dei personaggi. Sicuramente più convincente la fotografia, anche questa di Sen, un b/n che per una volta non ti fa vergognare.
Limbo **
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Opinionista
"DOGMAN" Luc Besson
Storia drammatica di un ragazzino con un'infanzia terribile, trova unico conforto e amicizia con i cani che il padre alleva per i combattimenti.
Finito sulla sedia a rotelle in seguito all'ennesima violenza, viene sottratto al padre e affidato ai servizi sociali, non riuscirà mai a stringere affetti e legami con i suoi simili.
Il film è incentrato sul dialogo tra lui e la psichiatra, l'unica a cui lui racconta la sua storia, la difficoltà a relazionarsi la necessità di mascherarsi
Alcuni dicono a i livelli di Leòn, non condivido, anche se una scena ricorda, per il ritmo sostenuto, l'irruzione della polizia a casa del sicario.
Tanti cani, come hanno fatto a farli stare tutti insieme? Deve essere stato un delirio
Il film comunque merita di essere visto per la scena con Marilyn
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