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Discussione: L'ultimo film che avete visto?

  1. #7471
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    Unhappy

    Citazione Originariamente Scritto da Barrett Visualizza Messaggio
    "The Irish Man" di Martin Scorsese, il quale ha potuto girare il film grazie al finanziamento di Netflix. Quindi rapido passaggio nelle sale e da domani, mi pare, sarà disponibile solo sulla piattaforma. Tre elementi mi hanno fatto avvicinare con cautela al film: innanzitutto la lunghezza, 3 ore e 20 minuti sono al giorno d'oggi un tempo infinito da passare al cinema. Se poi aggiungiamo il tempo per arrivarci superiamo le 4 ore. Ecco perchè un film così lungo è più comodo da vedere su Netflix, potendone interrompere la visione. Poi il soggetto, ovvero la solita storia di mafiosi italo americani già trattati più volte da Scorsese. E per ultimo, proprio la filmografia recente del regista non completamente soddisfacente. E' la storia reale di Ed Sheeran, irlandese, tuttofare della mafia dii Filadelfia che fa capo alla famiglia Bufalino con la quale era entrato in contatto grazie a un incontro casuale con il suo boss in una stazione di servizio mentre faceva l'autotrasportatore. Quest'ultimo presenta Frank al leggendario sindacalista Hoffa e tra i due nasce un rapporto di profonda amicizia. Sino alla tragica morte di Hoffa avvenuta in circostanze mai del tutto chiarite. Il soggetto come detto sopra non è per niente originale; la sceneggiatura si sviluppa su tre livelli: Sheeran ormai vecchio e malandato in una casa di riposo che racconta tutta la vicenda dal principio; lui stesso e Bufalino che si mettono in viaggio con le rispettive consorti per le strade degli States per recarsi al matrimonio della figlia di Sheeran. La regia di Scorsese è di grande livello; più di tre ore senza trovare un difetto, con un montaggio che non permette allo spettatore di annoiarsi o di appisolarsi considerato il tempo passato sdraiato sulla poltrona. E poi, per ultima proprio per rimarcarla, l'interpretazione di De Niro, Pacino, Pesci (ma anche di Keitel e Anna Paquin che non vedevo recitare dai tempi di Lezioni di piano in cui era appena una bambina) di un livello così alta da rendere difficile qualsiasi confronto con un altro cast. Soprattutto i dialoghi tra De Niro e Pacino sono leggendari. Le espressioni di Pacino inimitabili.

    The Irish Man ****
    La mia recensione di "The Irish Man" che mi ricorda quando si poteva andare al cinema

  2. #7472
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Il Sabba.
    Paesi Baschi agli inizi del 1600.
    Un gruppo di ragazze di un villaggio di marinai viene imprigionato e interrogato dagli inquisitori.
    Non aggiungo nulla sullo svolgimento della trama, ma devo dire che, senza morbosità e con un taglio molto più vicino alla narrazione popolare, questa storia viene raccontata sottolineando la potenza della narrazione.
    L'accusatore vuole essere accontentato e in questo sta un po' il potere di chi sa ben narrare, come fa la protagonista del film.

    Alla fine, ho pensato, il vero inganno è sempre stato nella testa di chi lo cerca.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  3. #7473
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    "The White Tiger" (2021) di Ramin Bahrani
    Balram sin da bambino desidera diventare autista e corona il suo sogno quando lo diventa di una famiglia di imprenditori dediti alla corruzione di politici per ottenere in cambio dei favori. Ambientato in India il film mostra gli squilibri sociali del paese e quanto la cattiva politica eviti di ridurli. L'intento di Barlan ad un certo punto del film diventa quello di diventare imprenditore come i suoi padroni ma per mettere a disposizione della sua gente e diffondere il benessere creato con la sua attività. Il film ha ricevuto una candidatura agli Oscar per la migliore sceneggiatura non originale. Candidatura meritata.

    The White Tiger ***

  4. #7474
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Per sempre la mia ragazza (Forever My Girl) un film drammatico romantico del 2018 scritto e diretto da Bethany Ashton Wolf, tratto dall'omonimo romanzo di Heidi McLaughlin.
    Abbastanza banale e scontato. Sopra le righe solo l'interpretazione della bambina.
    amate i vostri nemici

  5. #7475
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    "The Father" di Florian Zeller (opera prima).
    Era l'ultimo rimasto tra quelli candidati alla statuetta di miglior film che non avevo ancora visto (in totale 6 candidature). E' un ritratto di un uomo ormai avanti con l'età affetto da demenza, malattia che non gli da pace tra ricordi svaniti e luoghi dimenticati. Crede di vivere a casa sua e invece è a casa della figlia, confonde il genero con l'infermiere, la badante con la figlia ormai morta e successivamente con l'infermiera. La fatica di ritrovarsi in una vita che ormai gli sta sfuggendo di mano rende persino diffidente lo spettatore che per un attimo crede che questa girandola di persone siano d'accordo per riuscire a fregarlo in qualcosa. Ottimo film, ben diretto e con una interpretazione che è persino inutile dire elevatissima da parte degli attori, Olivia Colman la figlia e soprattutto Anthony Hopkins, il padre, che fa quasi tenerezza in questa dimensione se pensiamo che stiamo parlando dell'allora Hannibal Lecter.

    The Father ***

  6. #7476
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Non è l'ultimo film, ieri era pasqua ed è qualche anno che dissacro il tema della resurrezione facendomi maratone di film di zombie, uno che ho visto ieri era degno di nota: Wasting away, è fatto dal punto di vista degli zombie che si vedono assolutamente normali, mentre il mondo intorno a loro è tutto accellerato, grottesco, divertente e ovviamente molto trash, ma è così che piacciono gli zombie.
    Non avete ancora visto niente

    Moderatore droghe

  7. #7477
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    "Volevo nascondermi" (2020) di Giorgio Diritti
    Presentato l'anno passato a Berlino dove ha vinto il premio per la migliore interpretazione maschile di Elio Germano, è la biografia di Antonio Ligabue. Da qualche anno vengono portate al cinema le storie di pittori celebri (Van Gogh, Gauguin) dove spesso si assiste quanto il loro genio si sposi a fatica con una condizione di vita accettabile. E' così anche per Ligabue, nato in Svizzera da genitori italiani, adottato da una coppia elvetica per poi essere espulso dal paese e riportato in Italia per via del suo comportamento ritenuto inaccettabile. Per puro caso prende in mano una matita e si scopre un talento nascosto. Ottima la regia di Diritti, come pure recitazione e fotografia. La sceneggiatura invece è un po' stiracchiata probabilmente perchè la vita di Ligabue tende ad essere raffigurata come quella di una persona normale, con il desiderio di successo delle proprie opere e quello di una gratificante vita di coppia, che nelle sue condizioni psicofisiche risulta complicato raggiungere.

    Volevo nascondermi ***
    Ultima modifica di Barrett; 12-04-2021 alle 05:51

  8. #7478
    Un vecchio film, con due "mostri sacri". Rivedendolo, pero', mostra un po' di "rughe"

  9. #7479
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    "Roubaix, une lumière" (2019) di Arnaud Desplechin.
    Roubaix è una cittadina del nord della Francia dove ogni anno è sede di arrivo della più famosa classica ciclistica, la Parigi - Roubaix. Quest'anno si sarebbe dovuta svolgere domenica scorsa ma è stata rinviata in autunno per la pandemia. In questo caso si parla d'altro, della criminalità che da qualche anno si è sviluppata in città, partendo dai casi più piccoli sino ad arrivare però a qualcosa di più grave, a un omicidio di una vecchia signora. Il commissario incaricato è un magrebino che conosce molto bene la sua gente, soprattutto i problemi legati all'immigrazione dal nord Africa e in generale dell'emarginazione che vede coinvolta una parte della popolazione. Il suo modo di agire è più da psicologo che da poliziotto e i suoi collaboratori cercano di fare altrettanto, tra di loro c'è persino uno che ha rinunciato alla carriera ecclesiastica per occuparsi di quest'altra missione. Un modus operandi molto diverso da quello che spesso sentiamo nella vita reale come ad esempio il fatto recente di Minneapolis. Un bel film che merita tutta la considerazione ricevuta in questi due anni.

    Roubaix, une lumière ***

  10. #7480
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    PALMER
    Regia di Fisher Stevens. Louisiana. Eddie Palmer esce di galera per tornare al paese natio. Lì ritrova la nonna, Vivian, e può iniziare a cercare un lavoro, per poter ripartire da capo. Ma Vivian è solita ospitare a casa propria un bambino di nome Sam, abbandonato a più riprese da una madre tossicodipendente: Sam sogna di essere una principessa, anziché un supereroe, e i suoi atteggiamenti effeminati lo mettono nel mirino dei bulli del quartiere.

    Un film che non ha paura di essere racchiuso in un sottogenere ben definito e la cui parabola narrativa diviene chiara sin da subito.

    Palmer è la più classica delle storie di redenzione: protagonista un ex detenuto, con un problema di controllo della rabbia ma un grande cuore, che cerca di non ripetere gli stessi errori. Non siamo in Il diritto di uccidere di Nicholas Ray e Timberlake non è Humphrey Bogart, ma la passione con cui il cantante-attore dà vita al personaggio di Palmer è degna di ogni encomio.
    amate i vostri nemici

  11. #7481
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    "Le sorelle Macaluso" (2020) di Emma Dante
    Tratto da un pièce teatrale della stessa Dante è la storia di cinque sorelle senza genitori che vivono a Palermo in una casa in cui allevano dei colombi. La convivenza è resa difficile da incompatibilità caratteriali, acuite da una tragedia che in un giorno spensierato passato al mare le vede coinvolte in prima persona. Nel corso del tempo la frustrazione di una esistenza in cui le delusioni hanno preso il sopravvento rendono la vita delle sorelle priva di quella gioia, ma anche della serenità che solitamente arriva con la maturità, che aveva caratterizzato gli anni giovanili. Molto poetico nella prima parte, lo sconforto raccontato rende il resto del film meno interessante, anche per via di una tecnica di ripresa non soddisfacente.

    La sorelle Macaluso **

  12. #7482
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    "Nuevo Orden" (2021) di Michel Franco
    Dal Messico ultimamente sono arrivati diversi validi registi, Inarritu, Cuaron, del Toro il più commerciale. Ora c'è anche Franco che con Nuevo Orden ha vinto il premio della giuria all'ultimo Venezia. Film molto atteso, ora lo si può vedere legalmente in rete pagando 8 euro sul sito Mymovies, tratta di una rivolta a Città del Messico da parte delle fasce più povere nei confronti di quelle più abbienti. La prima parte, quella più convincente, si svolge durante un matrimonio interrotto dall'arrivo dei manifestanti con i presenti presi in ostaggio, derubati e anche soggetti a violenze che sfociano in alcuni casi in omicidio. Nel proseguo ci si sposta in città seguendo la protagonista che vuole raggiungere la ex governante alle prese con un problema di salute. Il film è breve, meno di 90 minuti nei quali non vengono approfondite le ragioni delle proteste che sfociano nelle violenze descritte e che vedono coinvolte anche parti dell'esercito in una sorta di tutti contro tutti. Film che illude ma che alla fine lascia un po' perplessi.

    Nuevo Orden **

  13. #7483
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    Domenica verranno assegnati a Los Angeles gli Oscar 2021. Rispetto all'anno precedente il 2020 non è stato un grande anno per il cinema, probabilmente il Covid ha bloccato molte produzioni o soltanto ritardato le uscite. Ecco come avrei votato per alcune delle statuette (tra parentesi chi penso vincerà).

    Miglior film
    "Mank"
    (Nomadland)

    Miglior regista
    David Fincher -"Mank"
    (Chloé Zhao - "Nomadland")

    Miglior attrice protagonista
    Vanessa Kirby - "Pieces of a Woman"
    (Frances McDormand - "Nomadland")

    Miglior attore protagonista
    Anthony Hopkins - "The Father"
    (Chadwick Boseman - "Ma Rainey's Black Bottom")

    Miglior attrice non protagonista
    Olivia Colman - "The Father"
    (Glenn Close - "Hillbilly Elegy")

    Miglior sceneggiatura originale
    Lee Isaac Chung - "Minari"
    (Emerald Fennell - "Promising Young Woman")

    Miglior sceneggiatura non originale
    Chloé Zhao - Nomadland
    (lo stesso)

    Miglior fotografia
    Joshua James Richards - Nomadland
    (lo stesso)

    Miglior canzone
    "Fight For You" - H.E.R.
    ("Hear My Voice" - Celeste)

  14. #7484
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    La sorpresa è arrivata all'ultimo premio: miglior attore Anthony Hopinks, straordinario interprete di "The Father", vincitore quando tutti davano per certa l'affermazione postuma di Chadwick Boseman. Per il resto tutto secondo pronostico, è "Nomadland" il film trionfatore dell'edizione numero 93 degli Oscar e Chloé Zhao diventa la seconda donna a vincere il premio per la miglior regia dopo Kathryn Bigelow, la prima di origine asiatica. Ciliegina sulla torta, Frances McDormand miglior attrice. Va in porto una Notte delle Stelle all'insegna dell'inclusione, di genere ed etnica, e che verrà ricordata per aver riportato un grande evento "in presenza", dopo un anno di faticosissime cerimonie via Zoom, anche se ci sono stati diversi collegamenti da remoto e la location è stata spezzettata tra los Angeles - dove al Dolby Theatre si è affiancata la Grand Union Station - e Londra. Per mettere le cose in chiaro dal primo momento l'attrice-regista Regina King ha dato il la alla cerimonia parlando da "madre di un figlio nero" e riferendosi alla sentenza per la morte di George Floyd: il caso che ha dato vita al movimento "Black Lives Matter" ha avuto il suo peso in questi Oscar.

    https://www.ilgiorno.it/spettacoli/o...into-1.6290064
    amate i vostri nemici

  15. #7485
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    Parlando con un amico di Oscar al miglior film, mi dice che spesso sono state premiate delle porcherie.
    Senza andare troppo indietro, nel 1976 "Barry Lyndon" di Kubrick viene battuto da "Qualcuno volò sul nido del cuculo" di Milos Forman, ma non è uno scandalo. Lo è l'anno dopo la vittoria di "Rocky" su "Taxy Driver" il capolavoro di Scorsese. Nel 1980 l'anonimo "Kramer contro Kramer", ma con una coppia di grandi attori, Dustin Hoffman e Meryl Streep, hanno la meglio su "Apocalypse Now". Sembra impossibile ma è così. La scusa è che l'anno prima aveva trionfato una altro film sul Vietnam, "Il cacciatore" di Michael Cimino. Passa un anno e un altro celebrato film di Scorsese "Raging Bull" "Toro scatenato" qui da noi, viene superato dal dramma familiare di "Gente Comune" di Robert Redford. Non è proprio uno scandalo ma una sorpresa. Lo è invece nel 1984 la vittoria di "Voglia di tenerezza" su "Il grande freddo" di Kasdan, soprattutto per l'inconsistenza del primo. Nel 1987 vince "Platoon" di Oliver Stone, che batte immeritatamente "Camera con vista" di Ivory e soprattutto "The Mission" di Joffe. "A spasso con Daisy" nel 1990 ha la meglio su altri ottimi film, soprattutto "L'attimo fuggente" di Weir e ci chiediamo ancora il perchè. Scorsese è sempre stato trattato male dall'Academy durante il periodo migliore della sua carriera e infatti "Goodfellas", da noi "Quei bravi ragazzi", soccombe ad opera di "Balla coi lupi" di Kevin Costner. Un altro regista che si deve abituare alle nominations ma anche alle sconfitte è Ivory. Nel 1993 il suo "Casa Howard" viene sconfitto da "Gli Spietati" di Eastwood. L'anno dopo "Quel che resta del giorno" da "Schindler's List" di Spielberg, niente affatto scelta scandalosa se non ci fosse nella cinquina il capolavoro di Jane Campion "The piano", "Lezioni di piano" in Italia. Un anno dopo "Pulp Fiction" di Tarantino perde contro "Forrest Gump" di Zemeckis e a me non sembra possibile. Nel 2003 altra sconfitta per Scorsese. Il suo "Gangs of New York" si deve inchinare a "Chicago", visto oggi patinato come pochi. Gli anni zero dei duemila non sono granchè per il cinema di Hollywood. Gli anni dieci partono con l'estensione del numero dei film candidati. Non più i canonici 5, come per le altre statuette, ma si passa a un variabile da 10 o 8. Nessun grande scandalo sino al 2019. "Roma", il bellissimo affresco messicano di Cuaron ambientato dopo i mondiali del 1970, viene battuto dal debole "Green Book", più che un film un prodotto. E mi chiedo ancora come sia stato possibile.

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