Di questo regista avevo recensito anche "Memories of murder" (2003) un noir che mostra subito le doti di Bong Jong hoo.
Di questo regista avevo recensito anche "Memories of murder" (2003) un noir che mostra subito le doti di Bong Jong hoo.
Oppenheimer
Il regista Nolan fa un bagno di umiltà e finalmente ci regala un gran bel film che tutti possono capire
Si scopre che Robert Downey Jr sa ancora recitare e lo fa bene. L'Oscar, sarebbe meritato , vedremo
Cameo di Gary Oldman che inevitabilmente ci fa ricordare il suo Churchill.
Ho letto che molti spettatori sono usciti dalla sala "scossi" dopo la visione di questo film, sicuramente non lascia indifferenti, per un americano, forse, le riflessioni sono più profonde, per il momento storico che stiamo vivendo per noi europei, forse, sono differenti
Tre ore che tengono accesa l'attenzione
Lo possiamo capire perchè è una biografia. Ma le parti migliori sono quelle dove Nolan non è costretto a inseguire quella documentaristica, che diventa anche un po' noiosa. E allora si può sbizzarrire con la sua innegabile grande regia, soprattutto il montaggio è senza respiro, come pure l'interpretazione degli attori. Non così efficace a parer mio l'utilizzo delle scene in bianco e nero della Kodak, famosa infatti per il colore.
Oppenheimer ***
Barrett e Breakthru, è iniziato il festival di Venezia col leone d'oro alla carriera per Liliana Cavani. Cosa pensate della grande regista? Portiere di notte e Francesco secondo me i suoi film migliori.
amate i vostri nemici
Unfaithul, l'amore infedele: due ore di pura sofferenza, dove una moglie tradisce il marito (Richard Gere!!!) infatuandosi di un ragazzo molto più giovane di lei
amate i vostri nemici
"Io capitano" (2023) di Matteo Garrone
A Venezia due giorni fa e subito in sala, una rarità per i film presentati ai festival, solitamente ci vogliono mesi. Tra l'altro al prezzo di euro 3,50, grazie a un sostegno statale sino a metà settembre per i film europei. Due ragazzi senegalesi vogliono raggiungere l'Europa per migliorare la loro condizione economica senza sapere quali peripezie saranno costretti ad affrontare per raggiungere l'Italia. Qui da noi si parla solo di scafisti senza scrupoli, ma dal Senegal alla Libia, dove ci si imbarca, si incontrano vari intermediari pronti a spillare dollari ai due ragazzi e al gruppo che li accompagna senza i quali si finisce in prigione. Ottima la regia di Garrone, che deve far fronte anche con l'ingenua interpretazione di attori improvvisati. Bellissima la parte centrale, con l'attraversamento del deserto nella quale il regista da prova di tutta la sua creatività. Difficile pensare che esca a mani vuote dal Lido.
Io capitano ***
Mmmmmm.... Barrett, i francesi a Cannes sono sempre pronti a premiare i loro films. Noi molto meno.
amate i vostri nemici
Matteo Garrone Leone per la miglior regia. Anche se qualcuno l'ha criticata per la troppa pulizia e bellezza considerando la tragicità del tema raccontato, a differenza dal film della Holland che tratta lo stesso argomento con un realismo e una crudezza più sincera, rimane la capacità di Garrone di fare cinema con una storia vera senza essere didascalico.
Per la cronaca Leone d'Oro a "Poor Things" di Lanthimos.
C.v.d.
Venezia sempre più Hollywoodiana
amate i vostri nemici
“El Conde” (2023) di Pablo Larrain
Larrain si è specializzato in film biografici, perlopiù spicchi di vita di personaggi famosi come in “Neruda” (****), Jackie (***), Spencer (***), mentre attualmente sta lavorando su una pellicola dedicata a Maria Callas. Di Pinochet aveva già parlato nei suoi primi film, ma qui è il protagonista assoluto, in una storia surreale con l’obiettivo di ridicolizzarlo, soprattutto agli occhi dei nostalgici che in Cile sarebbero ancora tanti. Viene rappresentato come un vampiro nato prima della rivoluzione francese che vive per 250 anni nutrendosi di sangue fino a quando non arriva in Cile per prendere il potere dalle mani di Allende. Della dittatura si dice pochissimo, perché il film è incentrato sulla fine di quel periodo mentre Pinochet ormai vecchio, in verità già morto, è esiliato in Patagonia con l’intera famiglia, i cui membri sono intenti a fare la contabilità dell’eredità. Lui vorrebbe essere ricordato come l’assassino di bolscevichi, comunisti, rossi etc., in verità lo considerano un ladro. Voce fuori campo quella di Margaret Thatcher con la quale c’è un simpatico siparietto finale. A Venezia il film si è portato via il premio per la miglior sceneggiatura. Io sono rimasto più impressionato dalla regia di Larrain che con un bianco e nero fin troppo scuro, anche se non il grigio topo che spesso fa capolino con il digitale, da una rappresentazione grottesca, quasi da horror teatrale, di figure che hanno caratterizzato il secolo scorso.
El Conde ***
Due film provenienti da Cannes e Venezia che raccontano le vicissitudini di due donne di epoche diverse.
“Jeanne du Barry” (2023) di Maiewenn
Film d’apertura di Cannes (fuori concorso), il titolo rimanda a “Barry Lyndon” uno dei capolavori di Kubrick, ma anche il periodo storico, la voce fuori campo, la continua ricerca di immagini curate fanno pensare ad un’influenza non casuale. Il film ha ottenuto buone recensioni, personalmente l’ho trovato debole con la sceneggiatura che trascura del tutto gli avvenimenti storici per raccontare in maniera superficiale delle difficoltà di Jeanne da poverella a regina di Luigi XV.
Jeanne du Barry **
“Felicità” (2023) di Micaela Ramazzotti
Desirè ha una relazione con l’uomo sbagliato, un fratello depresso e due genitori che per tutta la vita si sono dimostrati insufficienti. Cerca di caricarsi sulle spalle ogni problema familiare malgrado a volte risulti evidente che le mancano i mezzi per poterlo fare. A Venezia il film ha vinto il premio Spettatori della sezione Orizzonti. Bella storia, con il difetto, comune a tanti film italiani, che dal dramma si passi per alcuni tratti al comico per sfociare nel caricaturale.
Felicità **
Assolutamente d'accordo: è il nostro limite, il cliché prestabilito, tutto deve sempre finire in commedia. Quasi abbiamo paura che lo spettatore non regga la drammaticità di certe storie....
Peccato.
amate i vostri nemici