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Discussione: L'ultimo film che avete visto?

  1. #7951
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    “Parthenope” (2024) di Paolo Sorrentino
    Parthenope è una ragazza che ha la consapevolezza di una persona adulta, però lontana dalle proteste studentesche o dalle rivendicazioni del suo genere, che rinuncia al cinema per la carriera accademica, poco attratta dai coetanei o da playboy danarosi ma da attempati personaggi che siano scrittori alcolizzati, professori frustrati o preti con una scadente vocazione. Il film era in concorso a Cannes e mi chiedo cosa sarebbe stato se Sorrentino avesse curato maggiormente la sceneggiatura invece di continuare nella sua ricerca stilistica ed estetica fine a se stessa che, a mio parere, aveva affossato “E’ stata la mano di Dio”, con la sensazione guardando Parthenope di sfogliare una rivista come Vogue con delle foto animate o di osservare uno spot Martini.

    Parthenope **

  2. #7952
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Appena posso lo guardo.
    Che bella persona, grazie
    amate i vostri nemici

  3. #7953
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    Che bella persona, grazie
    ahahaha

  4. #7954
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    “L'Histoire de Souleymane” (2024) di Boris Lojkine
    La via più breve per diventare un immigrato regolare e avere l’aiuto da parte dello stato è richiedere asilo politico. A Parigi c’è un’organizzazione clandestina che si occupa dei documenti e della preparazione al colloquio finale. Questa è la storia di Souleymane, non dissimile da tante altre, quasi sempre prive delle motivazioni richieste, nel caso del protagonista sono quelle di migliorare la propria condizione economica e aiutare la madre malata rimasta in Nuova Guinea ma non di essere un perseguitato politico. Per pagare i documenti Souleymane deve lavorare, senza permesso di soggiorno ci si deve arrangiare. Lui è un rider, con un account ottenuto illegalmente in affitto e mentre lo seguiamo nel cercare di districarsi tra le angherie che clienti e fornitori gli propinano ci chiediamo che vita sia quella. Il film era a Cannes nella sezione Un Certain Regard dove ha vinto diversi premi ma avrebbe meritato di partecipare nel concorso ufficiale considerato il livello. L’unico difetto, ma non è un vero difetto è quello di essere costato pochi euro. La lunga sequenza finale è una coltellata verso lo spettatore che si ritrova disarmato al pensiero che questa storia non è nemmeno la più disumana.

    L'Histoire de Souleymane ***

  5. #7955
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    “Berlinguer – la grande ambizione” (2024) di Andrea Segre
    Il film non ha l’obiettivo di rivalutare la figura di Enrico Berlinguer considerato il seguito e il rispetto ricevuto durante la sua carriera politica e anche successivamente da morto. Dovrebbe essere diretto nei confronti di chi non ha avuto l’occasione di seguirne l’evolversi del pensiero, soprattutto alle nuove generazioni. In verità, almeno nel cinema dove l’ho visto, c’erano soprattutto persone con i capelli bianchi e alla fine penso si tratti di un’operazione nostalgica. Il film si apre con le immagini festanti di Salvador Allende all’indomani della sua elezione e un mezzo secondo dopo, grazie al montaggio, si vedono i caccia che attaccano il palazzo presidenziale dando vita al colpo di stato cileno orchestrato da Pinochet. L’azione politica di Berlinguer da quel preciso momento in poi è tesa ad evitare gli errori di Allende e di appoggiare un governo di unità nazionale per superare quel difficile momento storico. Il mondo era diviso in due blocchi, come pure in Italia tra chi sosteneva la DC e chi il PCI. Per rendere il clima sempre più infuocato e pesante c’erano da una parte le stragi di stampo neofascista e dall’altra la lotta armata delle BR. Per finire, proprio nel 1973 ci fu il primo schock petrolifero con un’inflazione a due cifre che non ci abbandonò per un decennio rendendo l’economia debolissima. La proposta di Berlinguer ai democristiani fu quella di dar vita a un compromesso storico che permettesse alla Stato di ridurre la situazione di tensione, superare il periodo emergenziale mettendo in pratica un socialismo democratico. Il rapimento Moro e la sua uccisione fece naufragare il progetto portando al lento disfacimento della Prima Repubblica, a alla caduta dei partiti tradizionali con la fine della Guerra fredda e poco più tardi con tangentopoli. Il film è stato presentato a Roma e si avvale di ampie immagini di repertorio, che forse sono la cosa migliore del film, a cui manca nella parte originale quello di rappresentare davvero l’epoca di cui parla, anche per le troppe immagini che raffigurano la famiglia Berlinguer all’interno delle mura di casa. Lo stesso Elio Germano, bravissimo per carità, non riesce a replicare la maschera intensa e espressiva del vero Berlinguer.

    Berlinguer – la grande ambizione **
    Ultima modifica di Barrett; 03-11-2024 alle 16:11

  6. #7956
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Noooo Barrett, solo due stelline? Noi lo abbiamo visto ieri a Firenze. Solo per l'interpretazione di Germano almeno 4, dài.
    amate i vostri nemici

  7. #7957
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Rivisto ieri dopo tantissimi anni

    Sempre bellissimo

  8. #7958
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Noooo Barrett, solo due stelline? Noi lo abbiamo visto ieri a Firenze. Solo per l'interpretazione di Germano almeno 4, dài.
    Mi dispiace ma non mi ha convinto. Avrei tolto gran parte delle scene familiari e inserito qualche scontro in seno al partito sull'idea del compromesso storico.

  9. #7959
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    “The Substance” (2024) di Coralie Fargeat
    Nel giorno del suo compleanno un'attrice affermata, ma sull'orlo di essere licenziata dal suo show per via dell'età, subisce un terribile incidente dal quale esce sorprendentemente illesa. In ospedale un medico notando il suo disagio psicologico le allunga una pennina usb nella quale vengono riepilogate le istruzioni per ritornare giovane. Non si tratta di semplice cosmesi o di chirurgia plastica, ma qualcosa di innovativo, che richiede allo stesso tempo fegato e comportamenti precisi e irreprensibili. Il film, che a Cannes ha vinto il premio per la miglior sceneggiatura, è un duro attacco nei confronti di chi non accetta l'invecchiamento e di chi ci lucra. In questo caso la persona coinvolta fa parte del mondo dello spettacolo, ma vale anche per persone meno esposte, soprattutto quelle più giovani, sempre alla ricerca della perfezione estetica da evidenziare sui social. Il film è oltremodo eccessivo, tutto è elevato all'ennesima potenza. A parte la storia inverosimile, la regia è frenetica, il montaggio serrato, il suono assordante, la musica ossessiva, le inquadrature in primo piano al limite del macro. Un film che sembra uscito da un set di Cronenberg, con l'utilizzo di interni e obiettivi che ricordano Kubrick e con una spruzzata di pulp alla Tarantino.

    The Substance ***

  10. #7960
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Mi dispiace ma non mi ha convinto. Avrei tolto gran parte delle scene familiari e inserito qualche scontro in seno al partito sull'idea del compromesso storico.
    Ma il film è stato impostato più sulla persona, Berlinguer, che sul politico.
    amate i vostri nemici

  11. #7961
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    Ma il film è stato impostato più sulla persona, Berlinguer, che sul politico.
    Allora si doveva fare un altro titolo.

  12. #7962
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Semplicemente...."Enrico"?
    amate i vostri nemici

  13. #7963
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    “The Apprentice” (2024) di Ali Abbasi
    Donald Trump nelle sue prime esperienze da imprenditore tra gli anni settanta e il decennio successivo. Più che dal padre il giovane Donald, apparentemente impacciato e goffo, viene plasmato dall’Avv. Cohn che gli consegna il paradigma dell’uomo di successo: attaccare sempre, non ammettere mai reati, dichiararsi vincitore anche quando si perde. Così Trump inizia la sua carriera da immobiliarista costruendo la Trump Tower a New York e tra le altre cose un casinò, sposa una modella, Ivana di origine ceca e affronta con impeto tutti i problemi che gli si presentano davanti. Il film era in concorso all’ultimo Cannes ed è diretto da Ali Abbasi di cui avevo apprezzato il precedente “Holy Spider”. Malgrado il mio disappunto per l’elezione di Trump, un personaggio non solo pericoloso ma piuttosto disgustoso che il film non esita a mettere in luce, The Apprentice è meno peggio di quanto pensassi, con uno stile da documentario anni settanta, da cui è difficile a volte capire se le immagini sono originali o di repertorio, e un montaggio volutamente approssimativo.

    The Apprentice **
    Ultima modifica di Barrett; 07-11-2024 alle 07:35

  14. #7964
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    “A Different Man” (2024) di Aaron Schimberg
    Edward è un attore affetto da fibrosi facciale con il volto deformato fino a farlo sembrare un mostro. La sua vita è naturalmente influenzata negativamente da questa menomazione e solo la sua vicina (Renate Reinsve) sembra essere interessata a lui. Dopo che un medico testa su Edward una nuova terapia che ha l’effetto di eliminare ogni traccia della malattia, decide di prendere un’altra identità continuando però a vivere nella stessa casa e dicendo ai vicini che Edward si è suicidato. Un giorno scopre che la solita vicina sta selezionando attori per un testo teatrale basato sulla vita di Edward e lui decide quindi di partecipare al casting. Il film, presente all’ultimo festival di Berlino dove ha vinto il premio per la miglior interpretazione maschile, ha natura di opera indipendente che lo rende scarno nella forma, ma non per questo meno meritevole, anzi con alcune frecce al proprio arco, con il difetto a mio parere di non prendere una unica direzione in quanto tende a sviluppare il tema sia in maniera patetico/drammatico che comico/ridicolo.

    A Different Man **

  15. #7965
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ma poi il mio film sei riuscito a vederlo?
    amate i vostri nemici

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