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Discussione: L'ultimo film che avete visto?

  1. #7981
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Al cinema l’ultimo film di Almodovar sull’eutanasia, delicato e tenero.
    Una donna, malata terminale tra sofferenze che non vediamo, chiede alla sua amica di starle accanto nel momento cruciale della sua fine scelta di persona, nella stanza attigua.
    Racconterei di più, ma non voglio rovinarvi la visione.

    I rimandi a Hopper sono meravigliosi, le attrici pure.

    Ognuno sta solo sul cuor della terra
    trafitto da un raggio di sole:
    ed è subito sera.

  2. #7982
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    Citazione Originariamente Scritto da follemente Visualizza Messaggio
    Al cinema l’ultimo film di Almodovar sull’eutanasia, delicato e tenero.
    Una donna, malata terminale tra sofferenze che non vediamo, chiede alla sua amica di starle accanto nel momento cruciale della sua fine scelta di persona, nella stanza attigua.
    Racconterei di più, ma non voglio rovinarvi la visione.

    I rimandi a Hopper sono meravigliosi, le attrici pure.

    Ognuno sta solo sul cuor della terra
    trafitto da un raggio di sole:
    ed è subito sera.
    Ciao Folle. Aggiungerei alle tue parole qualcosa della seconda parte del film, quella dove le due protagoniste decidono di affittare una casa per vivere sotto lo stesso tetto e l’intimità tra le due amiche non appare forzata da un’improvvisa contingenza, come poteva essere all'inizio, ma è data dalla necessità di condividere un’esperienza, anche se tragica; è qui che Almodovar esprime al meglio la sua vena poetica e fortunatamente lascia cadere una possibile traccia narrativa dedicata a chi è favorevole all’eutanasia e a chi no. Da rimarcare la bravura delle due attrici, la Moore nella parte finale è straordinaria. Il film a Venezia ha vinto il Leone d’oro.

    The room next door ***

  3. #7983
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Ciao Folle. Aggiungerei alle tue parole qualcosa della seconda parte del film, quella dove le due protagoniste decidono di affittare una casa per vivere sotto lo stesso tetto e l’intimità tra le due amiche non appare forzata da un’improvvisa contingenza, come poteva essere all'inizio, ma è data dalla necessità di condividere un’esperienza, anche se tragica; è qui che Almodovar esprime al meglio la sua vena poetica e fortunatamente lascia cadere una possibile traccia narrativa dedicata a chi è favorevole all’eutanasia e a chi no. Da rimarcare la bravura delle due attrici, la Moore nella parte finale è straordinaria. Il film a Venezia ha vinto il Leone d’oro.

    The room next door ***
    Ciao Barrett, anche io ho gradito molto che le diverse posizioni in merito all’eutanasia fossero solo accennate: il film avrebbe perso la sua accentuata vena poetica ed intimistica se si fosse seguito quel filo narrativo.

  4. #7984
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    “Maria” (2024) di Pablo Larrain
    Maria Callas è stata la più grande cantante della storia della lirica. Non solo per le sue qualità vocali ma anche per le grandi capacità recitative sul palco. Inoltre durante la sua relazione con Onassis fu protagonista del jet set internazionale. In definitiva una diva in senso assoluto. La sua vita da sempre ha acceso la curiosità di media e pubblico, gli ultimi anni in particolare, nell’inutile attesa che la divina ritornasse a cantare. Questo viene raccontato nel film di Larrain ormai dedicatosi alle biografie di personaggi famosi come in precedenza è stato con Neruda, Jackie Kennedy, Lady D, Pinochet. Il film era a Venezia in concorso e non mi è parso completamente riuscito. Non discuto delle capacità di direzione del regista cileno, la qualità della fotografia, il colore si alterna al bianco e nero e per una volta è più che decente - aggiungo che alcune inquadrature sono assolutamente ragguardevoli, una in particolare un primo piano della Callas/Jolie in barca con Onassis è stupenda. I punti deboli sono principalmente la scelta della protagonista, Angelina Jolie ce la mette tutta ma non ha il phisique du role giusto, una bellezza tipicamente americana, a chi piace, ma molto differente dalle caratteriste greche della Callas che era priva di quelle rotondità che caratterizzano l’attrice statunitense, come si può vedere nei titoli di coda con immagini originali e bellissime. Poi la lingua parlata, a Parigi non si parla sicuramente l’inglese per strada. La servitù, composta da due persone italiane (interpretate da Favino e Alba Rohrwacher, che sembrano due scolaretti) sicuramente dialogavano in italiano con la padrona di casa, non in inglese. Anche con Onassis, entrambi greci, la lingua è ancora e solo l’inglese. Il valore artistico di un film si misura anche dal rispetto delle varie lingue parlate ed è chiaro che il “prodotto” sia indirizzato soprattutto al mercato americano, con un occhio agli Oscar. Poi la sceneggiatura, influenzata dal periodo raccontato, come detto sopra quello in cui la Callas è frustrata perché sa che non potrà tornare sul palcoscenico - oltre a non aver dimenticato Onassis e si tiene su abusando di farmaci, è una vicenda che attiene più che altro alla curiosa morbosità delle persone che vuole essere informata delle piccole tragedie di personaggi che avevano avuto tutto dalla vita ma che poi è andato perso. Manca infine un accenno del suo grande rapporto con Pasolini sviluppatosi in quel periodo.

    Maria **

  5. #7985
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Questo non me lo perdo....
    Avrei visto bene Irene Papas, nel ruolo.
    amate i vostri nemici

  6. #7986
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Questo non me lo perdo....
    Pensavo "Conclave"

  7. #7987
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    No...no..."Maria"
    amate i vostri nemici

  8. #7988
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Riguardato per l'ennesima volta "Le fate ignoranti", capolavoro di Ozpetek, con una spettacolare Bui e un bravissimo Accorsi. Un film che tratta di famiglia tradizionale e di famiglia colorata, della scoperta di un mondo poco conosciuto (all'epoca il mondo LGBTQ+ era ancora piuttosto sommerso). Molto, molto bello.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  9. #7989
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    “Emilia Pèrez” (2024) di Jacques Audiard
    Riscrivere la propria storia cambiando identità per inseguire il proprio sogno di diventare donna. Un boss della droga che vive nascosto chiede a una giovane avvocatessa di aiutarlo non solo a sparire ma perfino a cambiare sesso. Conquistata una nuova vita, per cercare di vincere il rimorso per quello che aveva fatto nel passato e soprattutto per aver abbandonato di punto in bianco la famiglia organizza il suo ritorno. A Cannes il film ha vinto il premio della giuria e quello per la miglior interpretazione femminile consegnato a tutte quattro le attrici testimoniando che è un film al femminile. Una bella storia a cui avrei tolto la forma di musical, non così invasiva per la verità, caratteristica che probabilmente ne decreterà il successo.

    Emilia Perez ***

  10. #7990
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    “The Order” (2024) di Justin Kurzel
    Ancora dal concorso di Venezia, una storia vera. Primi anni 80 in Idaho, quindi amministrazione repubblicana, presidente Ronald Reagan, un gruppo di estrema destra prepara un colpo di stato in cinque passi: reclutamento, finanziamento tramite rapine di banche, rivoluzione armata, terrore domestico, uccisione. La loro filosofia è quella che spesso alimenta questi gruppi estremisti che può essere riassunta in due parole: una razza, una nazione. La loro bibbia, “The Turner Diaries”. Un agente del FBI, interpretato da un ottimo Jude Law, riesce a collegare le rapine che si susseguono sul territorio con il distacco di una cellula dal partito di estrema destra americano. Questo succedeva 40 anni fa, però un tentativo simile negli Stati Uniti è capitato solo qualche anno fa a Capitol Hill e in qualità di mandante fu rinviato a giudizio (accusa archiviata) la persona che è stata appena eletta presidente.

    The Order ***

  11. #7991
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    Buonasera Barrett, toglimi una curiosità. I film che recensisci per noi fanno parte del tuo lavoro, perciò sei "costretto" a vederli ? Vai al cinema o li guardi in televisione ?

  12. #7992
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Buonasera Barrett, toglimi una curiosità. I film che recensisci per noi fanno parte del tuo lavoro, perciò sei "costretto" a vederli ? Vai al cinema o li guardi in televisione ?
    Ciao Doxa. Sono solo appassionato di cinema, il mio lavoro è un altro. Il 70% li guardo in sala, il resto sulle piattaforme.

  13. #7993
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    “Diamanti” (2024) di Ferzan Ozpetek
    Anni 70, due sorelle sono alla guida di un’avviata sartoria con lavori in costante crescita. L’ultima commessa, riguardante un film d’epoca, è arrivata grazie a una costumista già premio Oscar che impegnerà le sarte notte e giorno creando degli attriti tra proprietà e collaboratrici. Interessante il soggetto, non così convincente la sceneggiatura che mi è sembrata un bel polpettone. Tanti e troppi personaggi, nessuno che venga analizzato adeguatamente, si passa infatti da uno all’altro con quella narrazione tipica delle serie tv e a quel pubblico credo che il film sia soprattutto indirizzato. Ci si muove a metà tra commedia, con battutine che hanno ben poco di originale e piccoli drammi personali, sfruttando in una caso il filone aperto dalla Cortellesi. Non male la recitazione, ma accanto ad attori professionisti ci sono anche personaggi dello spettacolo che garantisce quel carattere generalista al film al fine di raggiungere la più ampia fetta di pubblico. In ogni caso, meglio questo a Natale che i film dei Vanzina. Visto la sera del 31 in un’ampia sala riempita per metà che testimonia come Ozpetek l’obbiettivo l’abbia raggiunto.

    Diamanti **

  14. #7994
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    Citazione Originariamente Scritto da Barrett Visualizza Messaggio
    “Diamanti” (2024) di Ferzan Ozpetek
    Anni 70, due sorelle sono alla guida di un’avviata sartoria con lavori in costante crescita. L’ultima commessa, riguardante un film d’epoca, è arrivata grazie a una costumista già premio Oscar che impegnerà le sarte notte e giorno creando degli attriti tra proprietà e collaboratrici. Interessante il soggetto, non così convincente la sceneggiatura che mi è sembrata un bel polpettone. Tanti e troppi personaggi, nessuno che venga analizzato adeguatamente, si passa infatti da uno all’altro con quella narrazione tipica delle serie tv e a quel pubblico credo che il film sia soprattutto indirizzato. Ci si muove a metà tra commedia, con battutine che hanno ben poco di originale e piccoli drammi personali, sfruttando in una caso il filone aperto dalla Cortellesi. Non male la recitazione, ma accanto ad attori professionisti ci sono anche personaggi dello spettacolo che garantisce quel carattere generalista al film al fine di raggiungere la più ampia fetta di pubblico. In ogni caso, meglio questo a Natale che i film dei Vanzina. Visto la sera del 31 in un’ampia sala riempita per metà che testimonia come Ozpetek l’obbiettivo l’abbia raggiunto.

    Diamanti **
    Mi ero decisa a non andare a vederlo, e tu mi conforti nella mia scelta: non ne posso più delle solite tavolate affettuose, multicolori e ricche di cibo di Ozpetek. Immagino siano presenti anche qui.
    Se poi non si approfondisce nessuna vicenda e nessun personaggio, è un motivo in più a non vederlo.
    Eppure i primi film di questo regista mi erano piaciuti.
    Mi era sembrato strano che venga proiettato nei cinema dove danno di solito film commerciali ed invece tu mi confermi che Ozpetek si è involuto.

  15. #7995
    Opinionista L'avatar di Barrett
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    Infatti c'era un pranzo aziendale preparato dalla cuoca della sartoria Mara Venier.

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