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hep
Si quello lo davo per scontato
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La dichiarazione è questa: "Questa canzone la dedichiamo a quelli che Platone chiamava, in modo poetico i figli della luna; alle persone che noi chiamiamo gay, oppure per una strana forma di compiacimento, diversi, se non addirittura culi. Mi fa piacere cantarla così, a luci accese, a dimostrare che oggi si può essere semplicemente se stessi senza il bisogno di vergognarsi" (presentazione durante il concerto tenuto presso il Teatro Smeraldo di Milano 19/12/'92)
Matteo Borsani e Luca Maciacchini nel libro Anima salva dicono : "La canzone parla di un figlio della luna, vittima della guerra. L'ambiente richiama il mondo delle fiabe, ma il dolore per la perdita dell'amato è tragicamente reale. Così Andrea si suicidia gettandosi nel pozzo più fondo del fondo degli occhi della Notte del Pianto; quest'atto gli sembra l'unico modo per vincere il dolore".
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