Perché oggi la musica di valore non arriva al pubblico?
Se firmi un contratto con una casa discografica che ti lancia, poi devi fare quello che ti scrivono loro.
Se non sei già un cantante affermato e con una schiera di aficionados, non farai mai la tua musica. Devi fare un album all'anno, né più né meno, altrimenti o bruci le vendite del precedente o vieni dimenticato. Devi essere gnocca o gnocco ovviamente, vestirsi come ti dicono e parlare con i giornalisti quando e come ti dicono. Le case discografiche possono combinare anche matrimoni e prole se hai una faccia che vale milioni.
Non voglio fare il moralista, in fondo me la sto prendendo non con la musica in sé, ma con l'ennesimo aspetto deteriore del capitalismo. Ma è triste sapere che una ragazza bruttina come Janis Joplin oggi non sarebbe mai montata su un palco, o che se vuoi rimanere a galla devi ripetere all'infinito un tuo riff riuscito, sapendo che i veri amanti della musica, come te prima di metterti in mano alle case discografiche, penseranno che sei tu il nemico della musica, il cantante della domenica e non le persone che ti tengono in pugno.
Non si tratta ovviamente di un fatto solo di oggi, una storia della musica di qualità si accompagna da sempre a quella (finta) della musica commerciale, dove i Beatles sono dei grandi artisti ed Elvis ha inventato il Rock and Roll e poi c'era la marmotta che incartava la cioccolata...
ma allora perché negli anni settanta i gruppi di valore potevano ancora comunque essere conosciuti al grande pubblico nonostante che i soldi valessero altrettanto ed oggi no?