matthias, dal poco che ho già visto nel confrontarmi su opinioni con te, il tuo impegno riflessivo è circoscritto alla rotazione dei significati delle parole, attorno al gioco che le stesse offrono, e che la lingua italiana amplifica con le sue molteplici varianti (soprattutto nel tuo caso, che di istruzione dimostri di averne)
confondere tristezza con rumore e casino già di per se mi stupisce, pensando a te ed alla tua precisione, ma anche se non ci fosse questa confusione di concetti trovo difficile immaginare una sala di cervelloni che urlano fra di loro scavalcandosi con gli interventi.
intervenire in una formula di tal genere, PER ME asettica, A ME lascia insoddisfazione nella MIA curiosità, una MIA curiosità che ogni tanto si tinge di colorazioni dialettiche e concettuali alquanto pittoresche e contestabili, confermo, ma per lo meno viva e con concetti alle spalle più terrestri e tangibili (vedi per esempio l'altro thread, partito dal rapporto fra animali e uomo, per spostarsi ad animale e contesto, ed infine arenare a contestare la fedeltà del cane perchè è istinto e non scelta*. non penso capiti solo a me di sentirsi rispondere, se si domanda la caratteristica più comune del cane, che esso "è fedele" piuttosto che "è istintivamente legato" (che sicuramente è l'aspetto scientificamente approvato, ma non l'effetto praticamente vissuto: giocare su queste sfacettature, PER ME sterilizza il discorso)
(ed un ulteriore paradosso è insito in questo contesto, in quanto l'animale non può che essere, razza più razza meno, fondamentalmente istintivo)...
non riesco a trovare stimolo nel confronto, se avverto questa piattezza di emozioni, A ME personalmente non coinvolge, per cui non è che non trovo argomentazioni su cui risponderti, non trovo senso al risponderti, ed è diverso
sfaccetta pure quello che vuoi, goditi orgasmi dalla tua linearità di scrittura in italiano perfettimissimissimissimisssimo (hai notato che io uso un sacco di "che",non uso la maiuscola all'inizio delle frasi, e quante altre cose?), io preferisco godermi (grezzamente argomentandole) le MIE senzazioni sul reale, o per lo meno su quello che vivo realmente
(sempre tra parentesi ed in un italiano pessimo: non è che se ti si segue nel discorso è perchè non ci si accorge che tu ne sposti il centro, ma semplicemente ti si vuol stare dietro pensando tu sia seriamente motivato nel tuo peregrinare di ambiti)
il tutto ovviamente senza polemica o mancanza di rispetto...
con stima e rispetto e senza offesa... quando leggerò qualcosa di tuo che vibra, probabilmente aprirò un dialogo costruttivo
* e qui si potrebbero aprire capitoli sulla fedeltà umana che è meglio lasciar chiusi con te...