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Discussione: comuni hippie, ecovillaggi, zone temporaneamente autonome

  1. #76
    tutto passa L'avatar di sd&m
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    Ultima modifica di sd&m; 28-05-2007 alle 17:43

  2. #77
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    ieri sera su la7 hanno mandato in onda un programma su d'annunzio dove parlavano fra le altre cose della comune di fiume, che negli anni '20 anticipava quello che gli hippie hanno fatto 40 anni dopo... chi l'ha visto??

    qui ho raccolto alcune info sul poeta anarco-individualista e la zona temporaneamente autonoma che fondò a fiume d'italia D'Annunzio anarco-individualista e Fiume quale TAZ - PSICONAUTICA

  3. #78
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    vicino a casa mia la comunità montana sta vendendo i ruderi delle ex case contadine... e c'è gente da fuori che le sta comprando, ristrutturando, e sta creando degli ecovillaggi a basso impatto ambientale... hanno un po' di animali e praticano l'agricoltura sinergica
    uno di questi è a 10 minuti da casa mia, e i suoi punti programmatici sono:

    -valorizzazione delle aree marginali e riantropizzazione dei territori e dei borghi abbandonati
    -bassi costi di acquisizione degli immobili e dei terreni e proprietà comune
    -valorizzazione sociale con uso di metodi democratici per discutere e prendere decisioni
    -valorizzazione delle risorse umane e individuali
    -bassi costi di conduzione
    -gestione delle risorse in loco per il fabbisogno energetico
    -riduzione dei consumi
    -diminuzione della dipendenza dal denaro e dal sistema globalizzato
    -gestione comune e condivisione delle risorse
    -autoproduzione del cibo
    -autocostruzione degli edifici

    ci sono stato un paio di volte e questo mi è sembrato molto + equilibrato degli elfi, avendo mantenuto legami + forti con il sistema consumistico... insomma una vita rurale ma + alla portata di tutti
    questo il sito dell'ecovillaggio http://www.associazionebasilico.it/

    ho scattato alcune foto alla zona in cui sorge il villaggio (non direttamente alle abitazioni):








  4. #79
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    «Chi ha un minimo di senno dovrebbe comprarsi un pezzo di terreno coltivabile, dal quale cavare il sostentamento per sé e per i propri cari, e due kalashnikov».

    Due kalashnikov?

    «Sì, per difendersi dagli assalitori, da chi batterà le campagne in cerca di cibo».

    http://www.comedonchisciotte.org/sit...ticle&sid=5105

  5. #80
    la Vagabonda L'avatar di kitsunegari
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    Sdm, sai se è possibile essere ospitati dagli elfi per qualche tempo, diciamo un paio di settimane? è un'esperienza che mi piacerebbe fare, ma non so se gradiscano 'villeggianti'...
    E vedere che sulle tue labbra anche il vino si aggrappa lasciando
    Per dono il colore dei re
    La porpora di un manto che
    Non per dispetto e non senza rispetto
    Ebbene lo ammetto
    Ti porterei via


    Tu mia casa, mia anima, mia carne, mia luce

  6. #81
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    se fai finta di passare di lì x caso verso l'ora di cena, ti offrono cena e alloggio, e ci puoi stare x un po', basta che tu contribuisca ai lavori

  7. #82
    Il Magnifico L'avatar di mat
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    E' vero che gli elfi aborriscono l'uso della carta igienica?
    Moderatore Debate Square

    "Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti"
    - P. Conte -


    Angst essen Seele auf

  8. #83
    tutto passa L'avatar di sd&m
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    le foglie delle piante sono degli utili succedanei

  9. #84
    encore fou L'avatar di Gala
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    Bussana Vecchia

    Il terremoto

    Mercoledì 23 Febbraio 1887 una violenta scossa determino' la sorte di Bussana Vecchia

    Mercoledì 23 Febbraio 1887 una violenta scossa di terremoto colpì l’ entroterra sanremese, danneggiando gravemente l’ abitato di Bussana. Numerose abitazioni, sorte intorno al castello subirono danni gravissimi. Fra gli edifici più colpiti ci furono l’antico castello (peraltro già in rovina al momento del sisma) e la chiesa di S. Maria delle Grazie (poi di S.Egidio), costruita nel 1652 in stile barocco al posto di un precedente edificio medievale esistente già alla fine del XIV secolo. I superstiti, dopo aver vissuto per anni in abitazioni di fortuna, abbandonarono il borgo e il comune di Sanremo chiuse ogni accesso al paese.Bussana rimase un borgo fantasma (città morta) per circa sessanta anni. Così nelle testimonianze d’epoca, viene rivissuta la terribile esperienza del terremoto: “Era il primo giorno di quaresima, alle ore sei e venticinque.Il parroco di qui aveva imposto le sacre Ceneri all’ ultimo giunto…quando parve che la mite brezza di poco prima si fosse d’un subito cambiata in un vento furioso, il quale aumentava in un crescendo spaventoso. La terra si scuote, traballa, a lungo ondeggia, poi si aggira vorticosa; si direbbe il finimondo: si odono rumori diversi di muri caduti, di legname che si spezza, di ferro che si torce, ma ad un tratto i diversi frastuoni, le grida disperate sono vinte da un sordo e cupo rimbombo, che vince tutti gli altri. Era la volta che cadeva. Fin dal primo sussulto il parroco capì il pericolo imminente e dall’altare gridò: “Terremoto, terremoto, salvatevi!” La gente, quasi per istinto, si rifugiò nelle cappelle laterali ed egli sotto l’ arco della porticina della sacrestia. Il fitto polverio prodotto dalla caduta della volta immerse la chiesa nella più grande oscurità. Passando tra i frantumi e rottami giunse alla balaustra, alzò gli occhi al cielo e vide le stelle. Il solo arco sovrastante al presbiterio e gli archi delle cappelle erano in piedi.

    Anni sessanta: la ricostruzione

    Il borgo ricominciò a vivere!!

    La storia della comunità artistica di Bussana prende l’avvio alla fine degli anni Cinquanta, quando il torinese Mario Giani, in arte, Clizia, ceramista, visitò il borgo diroccato, allora completamente disabitato e lanciò l’idea di fondare una comunità internazionale di artisti, dotata di uno statuto, una sorta di piccola Costituzione volta a regolare i rapporti sociali fra i suoi membri. Gli edifici di Bussana erano a disposizione della comunità; di essi non era possibile rivendicare la proprietà, ma ne era consentito l’utilizzo per lo svolgimento di attività artistiche. Dopo tre anni di abbandono, gli immobili dovevano essere rilasciati alla comunità, che avrebbe disposto una successiva assegnazione. Inoltre si faceva divieto di vendere i prodotti del proprio lavoro. Il paese si trovava allora in una situazione di completo abbandono: totalmente privo di infrastrutture urbane (acqua, corrente elettrica, telefono, fognature). Ben presto il borgo ricominciò a vivere, artigiani e artisti provenienti dall’Italia e dall’ Europa incominciarono i lavori di restauro, rispettando la struttura urbanistica medioevale del borgo. I materiali impiegati per la ricostruzione furono le tegole, le pietre e i mattoni recuperati dalle macerie.



    Anni settanta

    Progressivo consolidamento urbanistico


    Negli anni settanta si assiste al progressivo consolidamento urbanistico di Bussana. Un numero sempre maggiore di edifici viene recuperato e, nel corso del decennio, sono completate le indispensabili opere di urbanizzazione: nel 1974 viene effettuato l’allacciamento all’acquedotto comunale di Sanremo; al 1976 risale la costruzione dell’ impianto fognarioe, infine, nella primavera del 1978, tutto l’abitato viene collegato alla rete elettrica. Il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro provoca un forte incremento dell’afflusso di artisti e artigiani;ciò, insieme alla contemporanea partenza di alcuni protagonisti dei primi anni della rinascita, ha come inevitabile conseguenza l’allentamento del legame ideale che teneva unita la comunità ai suoi inizi. Fra coloro che, negli anni Settanta, si sono stabiliti o hanno lavorato a Bussana vanno citati Wolfang Hundert, Ruiba, Gianna Canova, Massimo Locarno, Klaus Quast, Roggerone, Miriam Hawort, Jean Santilli.

    Anni ottanta

    Nasce la Nuova Comunità Internazionale Artisti (NCIA)


    Nell’ aprile del 1980, con una sorta di rinnovato atto costituente, nasce la Nuova Comunità Internazionale Artisti (NCIA), che ha l’intento di dare ai cittadini di Bussana uno strumento ideologico e pratico in grado di regolare le loro attività, adeguando alle mutate condizioni i principi che avevano ispirato la comunità originaria. Gli obiettivi sono quelli di dare vita a una cooperativa di lavoro, di creare un marchio di immagine per gli artisti di Bussana, di sviluppare attività culturali e promozionali e di risolvere le numerose difficoltà pratiche che gli abitanti devono affrontare quotidianamente. Il Comune di Sanremo indice, nel 1983, un concorso internazionale, volto a individuare un progetto globale di ristrutturazione del centro storico di Bussana Vecchia. Il concorso si é concluso nel 1986, ma sino ad oggi non é stato fatto alcun passo per la realizzazione del progetto risultato vincente. Fra gli artisti che sono giunti a Bussana in questo decennio e che qui lavorano e risiedono vanno citati Daniela Mercante, Carlo Maglitto, Marco Orsatti, Daniel Harvey, Elsa Lagorio, Karlos Rosa, Nelly e Denise, Emilio Anna Baiocco.


    http://www.bussanavecchia.com/index.asp

    lo spirito della comunità è scemato da tempo e, ove sopravvive, è ampiamente subordinato a fattori che prescindono da qualunque tipo di ideologia.
    rimane un luogo da visitare, suggestivo come lo sono, a volte, gli stereotipi.
    [SIZE="1"]tu si femmena. chist

  10. #85
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    [QUOTE=Gala;938852]Bussana Vecchia

    Il terremoto

    Mercoled

  11. #86

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