I misteri che circondano la vita del Santo che dall'alto dell'acropoli di Ancona domina la città sono molteplici. Due i più ingarbugliati: quello relativo alle origini e quello riguardante il suo arrivo nelle Marche. C'è chi vuole si trattasse dell'ultimo vescovo giudeo-cristiano, di nome Giuda, il quale al tempo della rivolta di Bar-Kokhebha contro i romani (123/135 dopo Cristo) fu ucciso nella strage dei cristiani che si rifiutarono di prendere la parte dei ribelli (patrioti?). C'è chi vuole invece, si tratti di un ebreo, sempre di nome Giuda, che assistette al ritrovamento della croce, si convertì, si mostrò tanto forte nella nuova fede da divenire vescovo di Gerusalemme e fu martirizzato durante la persecuzione ordinata dall'Imperatore Giuliano l'Apostata
Non può trattarsi naturalmente della medesima persona, poiché fra la strage dei cristiani che non vollero partecipare alla ribellione contro i romani e l'epoca in cui l'imperatrice Elena, madre di Costantino, rinvenne la Croce del Cristo passarono almeno 200 anni.
Quanto all'arrivo delle spoglie di san Ciriaco nella città del Conero, forse vi furono trasferite nel V secolo da Galla Placidia, o forse vi giunsero via mare. Resta tuttavia un segno del prodigioso "approdo" della cassa-reliquiario contenente le spoglie del Santo; per tradizione nel Duomo di Ancona il giorno della festa di San Ciriaco vengono distribuiti mazzetti di giunchi benedetti, nel ricordo della fune di giunco con cui fu tratta a riva l'urna con le reliquie.
E' comunque certo.............................La tradizione anconetana si rifà alla versione del giudeo di Gerusalemme..........
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