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Discussione: Il Calendario dei Santi

  1. #1891
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    San Marco Evangelista

    25 aprile

    sec. I


    Ebreo di origine, nacque probabilmente fuori della Palestina, da famiglia benestante. San Pietro, che lo chiama «figlio mio», lo ebbe certamente con sè nei viaggi missionari in Oriente e a Roma, dove avrebbe scritto il Vangelo. Oltre alla familiarità con san Pietro, Marco può vantare una lunga comunità di vita con l'apostolo Paolo, che incontrò nel 44, quando Paolo e Barnaba portarono a Gerusalemme la colletta della comunità di Antiochia. Al ritorno, Barnaba portò con sè il giovane nipote Marco, che più tardi si troverà al fianco di san Paolo a Roma. Nel 66 san Paolo ci dà l'ultima informazione su Marco, scrivendo dalla prigione romana a Timoteo: «Porta con te Marco. Posso bene aver bisogno dei suoi servizi». L'evangelista probabilmente morì nel 68, come martire, ad Alessandria d'Egitto. Gli Atti di Marco (IV secolo) riferiscono che il 24 aprile venne trascinato dai pagani per le vie di Alessandria legato con funi al collo. Gettato in carcere, il giorno dopo subì lo stesso atroce tormento e soccombette. Il suo corpo, dato alle fiamme, venne sottratto alla distruzione dai fedeli. Secondo una leggenda due mercanti veneziani avrebbero portato il corpo nell'828 nella città di Venezia.

    Patronato: Segretarie

    Etimologia: Marco = nato in marzo, sacro a Marte, dal latino

    Emblema: Leone
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  2. #1892
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    Buon onomastico a tutti i Filippo e a tutti i Giacomo del forum!

    Santi Filippo e Giacomo il Minore Apostoli

    3 maggio - Festa



    L'apostolo Filippo e Giacomo il minore vengono ricordati lo stesso giorno poichè le loro reliquie furono deposte insieme nella chiesa dei Dodici Apostoli a Roma.
    Filippo (primo secolo) era originario della città di Betsaida, la stessa degli apostoli Pietro e Andrea. Discepolo di Giovanni Battista, fu tra i primi a seguire Gesù e, secondo la tradizione, evangelizzò gli Sciti e i Parti.
    Giacomo (primo secolo) era figlio di Alfeo e cugino di Gesù. Ebbe un ruolo importante nel concilio di Gerusalemme (50 circa) divenendo capo della Chiesa della città alla morte di Giacomo il Maggiore. Scrisse la prima delle Lettere Cattoliche del Nuovo Testamento. Secondo Giuseppe Flavio (37 circa - 103) fu lapidato tra il 62 e il 66.
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  3. #1893
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    Buon onomastico a tutte le RITA del forum!

    Santa Rita da Cascia Vedova e religiosa

    22 maggio - Memoria Facoltativa

    Roccaporena, presso Cascia, Perugia, 1381 circa - Cascia, Perugia, 22 maggio 1457


    Santa Rita nacque a Roccaporena (Cascia) verso il 1380. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Maddalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di grazie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di continui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata come santa del perdono e paciera di Cristo.
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  4. #1894
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Santa Rita da Cascia Vedova e religiosa
    Per inciso, faccio notare che il Papa ha sottolineato anche "Donna, sposa e madre", nel 2019. Ha tralasciato "figlia". Pignoleria.
    Cio' premesso, essendo la "Santa delle grazie impossibili", non pensi potrebbe essere la santa protettrice di discuterepuntoit e della banda di impenitenti peccatori che ivi allignano lussureggianti e lussuriosi, peggio delle malerbe?
    Ultima modifica di restodelcarlino; 22-05-2023 alle 20:21

  5. #1895
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    Peccatori lo siamo tutti, RDC. Nella vita reale e sulla rete, terreno preferito degli odiatori di professione (i cosiddetti haters). La grandezza di Santa Rita è stata quella d'aver trasformato l'odio che la circondava, in opportunità di Bene.
    amate i vostri nemici

  6. #1896
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    Buon onomastico a tutti i FILIPPO del forum!

    San Filippo Neri Sacerdote

    26 maggio

    Firenze, 21 luglio 1515 - Roma, 26 maggio 1595


    Figlio di un notaio fiorentino di buona famiglia. Ricevette una buona istruzione e poi fece pratica dell'attività di suo padre; ma aveva subito l'influenza dei domenicani di san Marco, dove Savonarola era stato frate non molto tempo prima, e dei benedettini di Montecassino, e all'età di diciott'anni abbandonò gli affari e andò a Roma. Là visse come laico per diciassette anni e inizialmente si guadagnò da vivere facendo il precettore, scrisse poesie e studiò filosofia e teologia. A quel tempo la città era in uno stato di grande corruzione, e nel 1538 Filippo Neri cominciò a lavorare fra i giovani della città e fondò una confraternita di laici che si incontravano per adorare Dio e per dare aiuto ai pellegrini e ai convalescenti, e che gradualmente diedero vita al grande ospizio della Trinità. Filippo passava molto tempo in preghiera, specialmente di notte e nella catacomba di san Sebastiano, dove nel 1544 sperimentò un'estasi di amore divino che si crede abbia lasciato un effetto fisico permanente sul suo cuore. Nel 1551 Filippo Neri fu ordinato prete e andò a vivere nel convitto ecclesiastico di san Girolamo, dove presto si fece un nome come confessore; gli fu attribuito il dono di saper leggere nei cuori. Ma la sua occupazione principale era ancora il lavoro tra i giovani. San Filippo era assistito da altri giovani chierici, e nel 1575 li aveva organizzati nella Congregazione dell'Oratorio; per la sua società (i cui membri non emettono i voti che vincolano gli ordini religiosi e le congregazioni), costruì una nuova chiesa, la Chiesa Nuova, a santa Maria "in Vallicella". Diventò famoso in tutta la città e la sua influenza sui romani del tempo, a qualunque ceto appartenessero, fu incalcolabile.

    Patronato: Giovani

    Etimologia: Filippo = che ama i cavalli, dal greco

    Martirologio Romano: Memoria di san Filippo Neri, sacerdote, che, adoperandosi per allontanare i giovani dal male, fondò a Roma un oratorio, nel quale si eseguivano letture spirituali, canti e opere di carità; rifulse per il suo amore verso il prossimo, la semplicità evangelica, la letizia d’animo, lo zelo per Cristo.
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  7. #1897
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    Tanti carissimi auguri di buon onomastico a tutti gli ANTONIO (e varianti femminili) del forum e a tutti i padovani!

    Sant' Antonio di Padova Sacerdote e dottore della Chiesa

    13 giugno

    Lisbona, Portogallo, 1195 circa - Padova, 13 giugno 1231


    Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant'Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato prete. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani decapitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d'Assisi. Ottenuto il permesso dal provinciale francescano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio. Invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Per circa un anno e mezzo vive nell'eremo di Montepaolo. Su mandato dello stesso Francesco, inizierà poi a predicare in Romagna e poi nell'Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell'Italia settentrionale proseguendo nell'opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell'Arcella. (Avvenire)



    Patronato: Affamati, oggetti smarriti, Poveri

    Etimologia: Antonio = nato prima, o che fa fronte ai suoi avversari, dal greco

    Emblema: Giglio, Pesce
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  8. #1898
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    A tutti i PIETRO e a tutti i PAOLO del forum....
    Buon onomasticoooooo!!!!
    Auguri.

    Santi Pietro e Paolo Apostoli

    29 giugno

    † 67 d.C.


    Due apostoli e due personaggi diversi, ma entrambi fondamentali per la storia della Chiesa del primo secolo così come nella costruzione di quelle radici dalle quali si alimenta continuamente la fede cristiana. Pietro, nato a Betsaida in Galilea, era un pescatore a Cafarnao. Fratello di Andrea, divenne apostolo di Gesù dopo che questi lo chiamò presso il lago di Galilea e dopo aver assistito alla pesca miracolosa. Da sempre tra i discepoli più vicini a Gesù fu l'unico, insieme al cosiddetto «discepolo prediletto», a seguire Gesù presso la casa del sommo sacerdote Caifa, fu costretto anch'egli alla fuga dopo aver rinnegato tre volte il maestro, come questi aveva già predetto. Ma Pietro ricevette dallo stesso Risorto il mandato a fare da guida alla comunità dei discepoli. Morì tra il 64 e il 67 durante la persecuzione anticristiana di Nerone. San Paolo, invece, era originario di Tarso: prima persecutore dei cristiani, incontrò il Risorto sulla via tra Gerusalemme e Damasco. Baluardo dell'evangelizzazione dei popoli pagani nel Mediterraneo morì anch'egli a Roma tra il 64 e il 67.
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  9. #1899
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    Qualcuno si chiama Benedetto o Benedetta? Auguri!!!

    #11luglio
    San Benedetto da Norcia
    (di Matteo Liut)

    Vogliamo ancora costruire un mondo più “civile”, dove nessuno è lasciato indietro e assieme si fatica per dare corso a un futuro di speranza? Maestro su questa via è stato e continua a essere con la sua eredità san Benedetto da Norcia, patrono e testimone per l’Europa. Il padre del monachesimo occidentale, infatti, tra le altre cose esortava i suoi contemporanei perché nessuno «cerchi il proprio utile, ma piuttosto quello degli altri». Parola affidate alla Regola elaborata per i suoi monaci, il cui faro era la nota esortazione dell’«ora et labora», prega e lavora. Queste indicazioni sono alla base non solo del modo di vivere la fede ma anche della cultura occidentale. Saper conciliare contemplazione, cioè lasciarsi avvolgere dall’amore di Dio, e azione, cioè fare di tutto per rendere il mondo migliore e accogliente, è la cifra del nostro più autentico stile di vita. Benedetto era nato a Norcia nel 480, visse un tempo di solitudine al sacro Speco di Subiaco, scegliendo poi la forma cenobitica prima a Subiaco, poi a Montecassino. Fondò numerosi monasteri e morì probabilmente nel 547 a Montecassino.
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  10. #1900
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    Allora, oggi facciamo gli auguri a tutti i francesi e a chi si chiama Camillo o Camilla

    San Camillo de Lellis Sacerdote

    14 luglio - Memoria Facoltativa

    Bucchianico, Chieti, 25 maggio 1550 - Roma, 14 luglio 1614


    Di nobile famiglia, nato a Bucchianico, nelle vicinanze di Chieti, il 25 maggio 1550, Camillo de Lellis fu soldato di ventura. Persi i suoi averi al gioco, si mise al servizio dei Cappuccini di Manfredonia. Convertitosi ed entrato nell'Ordine, per curare una piaga riapertasi tornò a Roma nell'ospedale di San Giacomo degli Incurabili, dove si dedicò soprattutto ai malati. Si consacrò a Cristo Crocifisso, riprese gli studi al Collegio Romano e, divenuto sacerdote nel 1584, fondò la «Compagnia dei ministri degli infermi». L'ordine dei Camilliani si distinse da altri per lo spirito della sua opera legata alla carità misericordiosa e per l'abito caratterizzato dalla croce rossa di stoffa sul petto. De Lellis pose attenzione unicamente ai malati, ponendo le basi per la figura dell'infermiere e del cappellano quali li vediamo oggi. Morì a Roma il 14 luglio 1614 e venne canonizzato nel 1746.



    Patronato: Infermieri, Malati, Ospedali, Abruzzesi.
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  11. #1901
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    San Giacomo il Maggiore Apostolo

    25 luglio

    Martire a Gerusalemme nel 42 d.C.


    E’ detto “Maggiore” per distinguerlo dall’apostolo omonimo, Giacomo di Alfeo. Lui e suo fratello Giovanni sono figli di Zebedeo, pescatore in Betsaida, sul lago di Tiberiade. Chiamati da Gesù (che ha già con sé i fratelli Simone e Andrea) anch’essi lo seguono (Matteo cap. 4). Nasce poi il collegio apostolico: "(Gesù) ne costituì Dodici che stessero con lui: (...) Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanerghes, cioè figli del tuono" (Marco cap. 3). Con Pietro saranno testimoni della Trasfigurazione, della risurrezione della figlia di Giairo e della notte al Getsemani. Conosciamo anche la loro madre Salome, tra le cui virtù non sovrabbonda il tatto. Chiede infatti a Gesù posti speciali nel suo regno per i figli, che si dicono pronti a bere il calice che egli berrà. Così, ecco l’incidente: "Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono". E Gesù spiega che il Figlio dell’uomo "è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti" (Matteo cap. 20).
    E Giacomo berrà quel calice: è il primo apostolo martire, nella primavera dell’anno 42.
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  12. #1902
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    Auguri a tutte le Teresa del forum!

    Santa Teresa di Calcutta (Agnes Gonxha Bojaxiu) Vergine, Fondatrice

    5 settembre

    Skopje, Macedonia, 26 agosto 1910 - Calcutta, India, 5 settembre 1997


    Agnes Gonxhe Bojaxhiu, nata nell’attuale Macedonia da una famiglia albanese, a 18 anni concretizzò il suo desiderio di diventare suora missionaria ed entrò nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Partita nel 1928 per l’Irlanda, un anno dopo giunse in India. Nel 1931 emise i primi voti, prendendo il nuovo nome di suor Maria Teresa del Bambin Gesù (scelto per la sua devozione alla santa di Lisieux), e per circa vent’anni insegnò storia e geografia alle allieve del collegio di Entally, nella zona orientale di Calcutta. Il 10 settembre 1946, mentre era in treno diretta a Darjeeling per gli esercizi spirituali, avvertì la “seconda chiamata”: Dio voleva che fondasse una nuova congregazione. Il 16 agosto 1948 uscì quindi dal collegio per condividere la vita dei più poveri tra i poveri.Il suo nome è diventato sinonimo di una carità sincera e disinteressata, vissuta direttamente e insegnata a tutti. Dal primo gruppo di giovani che la seguirono sorse la congregazione delle Missionarie della Carità, poi espanse in quasi tutto il mondo. Morì a Calcutta il 5 settembre 1997. È stata beatificata da san Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 ed infine canonizzata da Papa Francesco domenica 4 settembre 2016.

    Martirologio Romano: A Calcutta in India, beata Teresa (Agnese) Gonhxa Bojaxhiu, vergine, che, nata in Albania, estinse la sete di Cristo abbandonato sulla croce con la sua immensa carità verso i fratelli più poveri e istituì le Congregazioni delle Missionarie e dei Missionari della Carità al pieno servizio dei malati e dei diseredati.

    Ascolta da RadioRai:


    Al piano terra della Mother House, la casa-madre nella Lower Circular Road di Calcutta, c’è la cappella semplice e disadorna dove dal 13 settembre 1997, dopo i solenni funerali di Stato, riposano le spoglie mortali di Madre Teresa. Fuori, nel fitto dedalo di viuzze, i rumori assordanti della metropoli indiana: campanelli di risciò, vociare di bimbi, lo sferragliare di tram scalcinati attraverso i gironi infernali della miseria. Dentro, invece, il tempo sembra fermarsi ogni volta, cristallizzato in una specie di bolla rarefatta: la cappella accoglie una tomba povera e spoglia, un blocco di cemento bianco su cui è stata deposta la Bibbia personale di Madre Teresa e una statua della Madonna con una corona di fiori al collo, accanto a una lapide di marmo con sopra inciso, in inglese, un versetto tratto dal Vangelo di Giovanni: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (15,12).

    Madre Teresa di Calcutta, al secolo Agnes Gonxha Bojaxhiu, era nata il 26 agosto 1910 a Skopje (ex-Jugoslavia, oggi Macedonia), da una famiglia cattolica albanese. A 18 anni decise di entrare nella Congregazione delle Suore Missionarie di Nostra Signora di Loreto. Partita nel 1928 per l’Irlanda, un anno dopo è già in India.
    Nel 1931 la giovane Agnes emette i primi voti prendendo il nuovo nome di suor Mary Teresa del Bambin Gesù(scelto per la sua devozione alla santa di Lisieux), e per circa vent’anni insegnerà storia e geografia alle ragazze di buona famiglia nel collegio delle suore di Loreto a Entally, zona orientale di Calcutta. Oltre il muro di cinta del convento c’era Motijhil con i suoi odori acri e soffocanti, uno degli slum più miserabili della megalopoli indiana, la discarica del mondo. Da lontano suor Teresa poteva sentirne i miasmi che arrivavano fino al suo collegio di lusso, ma non lo conosceva. Era l’altra faccia dell’India, un mondo a parte per lei, almeno fino a quella fatidica sera del 10 settembre 1946, quando avvertì la “seconda chiamata” mentre era in treno diretta a Darjeeling, per gli esercizi spirituali.
    Durante quella notte una frase continuò a martellarle nella testa per tutto il viaggio, il grido dolente di Gesù in croce: “Ho sete!”. Un misterioso richiamo che col passare delle ore si fece sempre più chiaro e pressante: lei doveva lasciare il convento per i più poveri dei poveri. Quel genere di persone che non sono niente, che vivono ai margini di tutto, il mondo dei derelitti che ogni giorno agonizzavano sui marciapiedi di Calcutta, senza neppure la dignità di poter morire in pace.
    Suor Teresa lasciò il convento di Entally con cinque rupie in tasca e il sari orlato di azzurro delle indiane più povere, dopo quasi 20 anni trascorsi nella congregazione delle Suore di Loreto. Era il 16 agosto 1948. La piccola Gonxha di Skopje diventava Madre Teresa e iniziava da questo momento la sua corsa da gigante.
    Il 7 ottobre 1950 la nuova Congregazione ottiene il suo primo riconoscimento, l’approvazione diocesana. È una ricorrenza mariana, la festa del Rosario, e di certo non è casuale, dal momento che a Maria è dedicata la nuova famiglia religiosa.
    L’amore profondo di Madre Teresa per la Madonna aveva salde radici nella sua infanzia, a Skopje, quando mamma Drone, che era molto religiosa, portava sempre i suoi figli (oltre a Gonxha c’erano Lazar e Age) in chiesa e a visitare i poveri, ed ogni sera recitavano insieme il rosario.
    “La nostra Società – si legge nel primo capitolo delle Costituzioni – è dedicata al Cuore Immacolato di Maria, Causa della nostra Gioia e Regina del Mondo, perché è nata su sua richiesta e grazie alla sua continua intercessione si è sviluppata e continua a crescere”.
    La figura della Vergine ha ispirato lo Statuto delle Missionarie della Carità, al punto che ognuno dei 10 capitoli delle Costituzioni è introdotto da una citazione tratta dai passi mariani dei Vangeli. La Madonna è detta la prima Missionaria della Carità in ragione della sua visita a Elisabetta, in cui dette prova di ardente carità nel servizio gratuito all’anziana cugina bisognosa di aiuto. In aggiunta ai tre usuali voti di povertà, castità e obbedienza, ogni Missionaria della Carità ne fa un quarto di "dedito e gratuito servizio ai più poveri tra i poveri", riconoscendo in Maria l’icona del servizio reso di tutto cuore, della più autentica carità.
    (…)La devozione al Cuore Immacolato di Maria è l’altro aspetto del carisma mariano e missionario dell’opera di Madre Teresa, praticato con i mezzi più tradizionali e più semplici: il S. Rosario, pregato ogni giorno e in ogni luogo, persino per la strada; il culto delle feste mariane (la professione religiosa delle sue suore cade sempre in festività della Madonna); la preghiera fiduciosa a Maria affidata anche alle “medagliette miracolose”( Madre Teresa ne regalava in gran quantità alle persone che incontrava); l’imitazione delle virtù della Madre di Dio, in special modo l’umiltà, il silenzio, la profonda carità.
    "I thirst" (ho sete), c’è scritto sul crocifisso della Casa Madre e in ogni cappella – in ogni parte del mondo – di ogni casa della famiglia religiosa di Madre Teresa. Questa frase, il grido dolente di Gesù sulla croce che le era rimbombato nel cuore la fatidica sera della "seconda chiamata", costituisce la chiave della sua spiritualità.
    La figura minuta di Madre Teresa, il suo fragile fisico piegato dalla fatica, il suo volto solcato da innumerevoli rughe sono ormai conosciuti in tutto il mondo. Chi l’ha incontrata anche solo una volta, non ha più potuto dimenticarla: la luce del suo sorriso rifletteva la sua immensa carità. Essere guardati da lei, dai suoi occhi profondi, amorevoli, limpidi, dava la curiosa sensazione di essere guardati dagli occhi stessi di Dio.
    Attiva e contemplativa al tempo stesso, nella Madre c’erano idealismo e concretezza, pragmatismo e utopia. Lei amava definirsi "la piccola matita di Dio", un piccolo semplice strumento fra le Sue mani. Riconosceva con umiltà che quando la matita sarebbe diventata un mozzicone inutile, il Signore l’avrebbe buttata via, affidando ad altri la sua missione apostolica: "Anche chi crede in me compirà le opere che io compio, e ne farà di più grandi" (cfr. Gv 14, 12).
    Madre Teresa è scomparsa a Calcutta la sera del venerdì 5 settembre 1997, alle 21.30. Aveva 87 anni. Il 26 luglio 1999 è stato aperto, con ben tre anni di anticipo sui cinque previsti dalla Chiesa, il suo processo di beatificazione; e ciò per volontà del S. Padre che, in via del tutto eccezionale, ne ha voluto accelerare la procedura: per la gente Madre Teresa è già santa.
    Il suo messaggio è sempre attuale: che ognuno cerchi la sua Calcutta, presente pure sulle strade del ricco Occidente, nel ritmo frenetico delle nostre città. “Puoi trovare Calcutta in tutto il mondo – lei diceva – , se hai occhi per vedere. Dovunque ci sono i non amati, i non voluti, i non curati, i respinti, i dimenticati”.
    I suoi figli spirituali continuano in tutto il mondo a servire “i più poveri tra i poveri” in orfanotrofi, lebbrosari, case di accoglienza per anziani, ragazze madri, moribondi. In tutto sono 5000, compresi i due rami maschili, meno noti, distribuiti in circa 600 case sparse per il mondo; senza contare le molte migliaia di volontari e laici consacrati che portano avanti le sue opere. “Quando sarò morta – diceva lei –, potrò aiutarvi di più…”.

    Autore: Maria Di Lorenzo




    Agnese Gonhxa Bojaxhiu nasce nel 1910 a Skopje, Albania (attuale Macedonia del Nord), in una ricca famiglia di commercianti albanesi. Trascorre un’infanzia felice ma a sette anni perde l’amato papà. La mamma parla ad Agnese di Gesù e le insegna ad aiutare il prossimo. La ragazza ha diciotto anni quando decide di diventare suora. Si fa chiamare Maria Teresa come Santa Teresa di Lisieux, alla quale Agnese è molto devota.
    Nel 1929 va in India a dirigere una scuola per fanciulle benestanti, ma l’India è ben altro: c’è la carestia. Uomini, donne, vecchi e bambini muoiono di fame. I neonati vengono abbandonati ancora vivi nella spazzatura. Un giorno Maria Teresa vede una moribonda pelle e ossa su di un marciapiede. La soccorre e la porta in ospedale, ma qui la rifiutano. La suora, sconvolta, capisce che il Signore la chiama ad una missione: soccorrere gli ultimi degli ultimi.
    Ha trentasei anni e diventa “Madre Teresa”. Sa quello che deve fare ma non come. È certa di una cosa. Gesù ha detto: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli malati, emarginati, affamati, l’avete fatto a me». Madre Teresa, una donna piccola e minuta, sempre sorridente, si allontana dal confortevole convento per andare a vivere in strada. I bambini poveri la seguono. Lei insegna scrivendo sulla terra con un dito. Riesce, poi, a trovare un rifugio dove porta i moribondi che raccoglie per strada: li conforta e li aiuta a trascorrere dignitosamente le ultime ore di vita. Alcune ex allieve la raggiungono e le suore si moltiplicano.
    Madre Teresa di Calcutta (città in cui presta la sua opera) fonda la Congregazione delle Missionarie della Carità. Le suore indossano un sari bianco (il colore dei poveri) con tre strisce azzurre (il colore della Madonna). Grazie alla generosità di persone ricche, Madre Teresa costruisce la “Casa dei Bambini” e un ospedale. Attiva e operosa, la santa è sempre alla ricerca di aiuti per i suoi assistiti e, grazie alla sua tenacia, la congregazione si diffonde in ogni continente. Premio Nobel per la Pace nel 1979, chiede che i soldi per il banchetto organizzato in suo onore siano destinati ai poveri. Si spegne a 87 anni, il 5 settembre 1997. Papa Francesco la proclama santa il 4 settembre 2016. Madre Teresa – che si definisce «una piccola matita nelle mani di Dio» – insegna a provare gioia quando si ha il necessario per vivere e a trovare una “Calcutta” in ogni luogo in cui si vive, dove poter dare il proprio aiuto.
    amate i vostri nemici

  13. #1903
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    Qualcuno di voi si chiama Matteo? Augurissimi!

    San Matteo Apostolo ed evangelista

    21 settembre

    I secolo dopo Cristo


    Matteo fa l'esattore delle tasse in Cafarnao di Galilea. Gesù lo vede, lo chiama. Lui si alza di colpo, lascia tutto e lo segue. Da quel momento cessano di esistere i tributi, le finanze, i Romani. Tutto cancellato da quella parola di Gesù: "Seguimi".
    Gli evangelisti Luca e Marco lo chiamano anche Levi, che potrebbe essere il suo secondo nome. Ma gli danno il nome di Matteo nella lista dei Dodici scelti da Gesù come suoi inviati: “Apostoli”. E con questo nome egli compare anche negli Atti degli Apostoli.
    Pochissimo sappiamo della sua vita. Ma abbiamo il suo Vangelo, a lungo ritenuto il primo dei quattro testi canonici, in ordine di tempo. Ora gli studi mettono a quel posto il Vangelo di Marco: diversamente dagli altri tre, il testo di Matteo non è scritto in greco, ma in lingua “ebraica” o “paterna”, secondo gli scrittori antichi. E quasi sicuramente si tratta dell’aramaico, allora parlato in Palestina. Matteo ha voluto innanzitutto parlare a cristiani di origine ebraica. E ad essi è fondamentale presentare gli insegnamenti di Gesù come conferma e compimento della Legge mosaica.
    Vediamo infatti – anzi, a volte pare proprio di ascoltarlo – che di continuo egli lega fatti, gesti, detti relativi a Gesù con richiami all’Antico Testamento, per far ben capire da dove egli viene e che cosa è venuto a realizzare. Partendo di qui, l’evangelista Matteo delinea poi gli eventi del grandioso futuro della comunità di Gesù, della Chiesa, del Regno che compirà le profezie, quando i popoli "vedranno il Figlio dell’Uomo venire sopra le nubi del cielo in grande potenza e gloria" (24,30).
    Scritto in una lingua per pochi, il testo di Matteo diventa libro di tutti dopo la traduzione in greco. La Chiesa ne fa strumento di predicazione in ogni luogo, lo usa nella liturgia. Ma di lui, Matteo, sappiamo pochissimo. Viene citato per nome con gli altri Apostoli negli Atti (1,13) subito dopo l’Ascensione al cielo di Gesù. Ancora dagli Atti, Matteo risulta presente con gli altri Apostoli all’elezione di Mattia, che prende il posto di Giuda Iscariota. Ed è in piedi con gli altri undici, quando Pietro, nel giorno della Pentecoste, parla alla folla, annunciando che Gesù è "Signore e Cristo". Poi, ha certamente predicato in Palestina, tra i suoi, ma ci sono ignote le vicende successive. La Chiesa lo onora come martire.

    Patronato: Banchieri, Contabili, Tasse

    Etimologia: Matteo = uomo di Dio, dall'ebraico

    Emblema: Angelo, Spada, Portamonete, Libro dei conti
    amate i vostri nemici

  14. #1904
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    Buon onomastico a chi si chiama Michele Gabriele e Raffaele!

    Il 29 di settembre la Chiesa commemora la festa liturgica dei santi Arcangeli:

    > San MICHELE
    > San GABRIELE
    > San RAFFAELE
    Si festeggiano tutti e tre nello stesso giorno. Sono gli arcangeli, alleati di Dio, alla guida di tutti gli altri angeli. Spiriti Celesti luminosissimi, ai quali vengono affidate missioni importanti, i loro nomi hanno origine ebraica: sono Michele (significa “Chi è come Dio?”), il nemico di Satana; Gabriele (cioè “Forza di Dio”), annuncia il potere divino; Raffaele (ovvero “Dio guarisce”), il soccorritore.

    San Michele, soldato del Signore, è un guerriero che protegge i credenti da Satana e combatte le “Forze del Male”, vittorioso al comando del suo esercito di “Angeli Buoni”. Si narra di tre sue apparizioni: a Castel Sant’Angelo (Roma) all’epoca di papa San Gregorio Magno, quando pose fine a un’epidemia (590); in Puglia a Monte Sant’Angelo sul Gargano nel V secolo e in Francia a Mont-Saint-Michel (708). Diventata il monumento simbolo del Piemonte, nella Val di Susa (Torino), arroccata sulla vetta del Monte Pirchiriano, a 960 metri di altitudine sorge la Sacra di San Michele, imponente abbazia fondata intorno all’anno Mille. L’arcangelo Michele è patrono della Città del Vaticano e della Francia. Protegge adolescenti, arrotini, commercianti, spadaccini, paracadutisti, soldati, poliziotti, giudici e vigili del fuoco. Viene raffigurato come un guerriero in armatura, con in mano la spada rivolta verso il basso contro il Drago (il demonio).

    San Gabriele è l’annunciatore della Volontà di Dio all’uomo. Infatti annuncia a Zaccaria la nascita di Giovanni Battista, cugino di Gesù e a Maria la nascita di Gesù, rivolgendole le seguenti parole: «Ti saluto Maria, piena di grazia. Il Signore è con te» come recita la bella preghiera “Ave Maria”. Per la tradizione l’arcangelo Gabriele appare sfolgorante sopra alla Grotta di Betlemme anche ai pastori e ai Re Magi per annunciare la nascita di Gesù. È patrono di ambasciatori, corrieri, giornalai e postini.Viene raffigurato con una lanterna e il giglio della purezza.

    San Raffaele, protettore delle acque termali, viene invocato contro le malattie del corpo e dell’anima. Protegge viaggiatori, pellegrini, emigranti, fidanzati, sposi e, soprattutto, i giovani che vanno via da casa per la prima volta e anche i non vedenti. Nella Bibbia si legge, infatti, che San Raffaele guarisce dalla cecità Tobia che gli affida il figlio Tobiolo durante un viaggio. Patrono di farmacisti e medici, l’arcangelo Raffaele viene raffigurato con un vaso di unguenti e il vestito da pellegrino.
    amate i vostri nemici

  15. #1905
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    Buon onomastico a tutti i Francesco del forum, in particolare al nostro grande boss Cornolio!

    San Francesco d'Assisi Patrono d'Italia

    4 ottobre

    Assisi, Perugia, 1182 – 3 ottobre 1226


    Francesco nacque ad Assisi nel 1182, nel pieno del fermento dell'età comunale. Figlio di un mercante, da giovane aspirava a entrare nella cerchia della piccola nobiltà cittadina. Per questo ricercò la gloria tramite le imprese militari, finché comprese di dover servire solo il Signore. Si diede quindi a una vita di penitenza e solitudine in totale povertà, dopo aver abbandonato la famiglia e i beni terreni. Nel 1209, in seguito a un’ulteriore ispirazione, iniziò a predicare il Vangelo nelle città, mentre si univano a lui i primi discepoli. Con loro si recò a Roma per avere dal papa Innocenzo III l'approvazione della sua scelta di vita. Dal 1210 al 1224 peregrinò per le strade e le piazze d'Italia: dovunque accorrevano a lui folle numerose e schiere di discepoli che egli chiamava “frati”, cioè “fratelli”. Accolse poi la giovane Chiara che diede inizio al Secondo Ordine francescano, e fondò un Terzo Ordine per quanti desideravano vivere da penitenti, con regole adatte per i laici. Morì la sera del 3 ottobre del 1226 presso la chiesa di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. È stato canonizzato da papa Gregorio IX il 16 luglio 1228. Papa Pio XII ha proclamato lui e santa Caterina da Siena Patroni Primari d’Italia il 18 giugno 1939. I resti mortali di colui che è diventato noto come il “Poverello d’Assisi” sono venerati nella Basilica a lui dedicata ad Assisi, precisamente nella cripta della chiesa inferiore.

    Patronato: Italia, Ecologisti, Animali, Uccelli, Commercianti, Lupetti/Coccin. AGESCI

    Etimologia: Francesco = libero, dall'antico tedesco

    Emblema: Lupo, Uccelli
    amate i vostri nemici

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