AMBIENTE: PIANETA IN CRISI LIMITA CRESCITA/ANSA
(ANSA) - ROMA, 27 OTT - Bomba ecologica innescata per il Pianeta Terra. Il count-down e' ormai partito, lo sfruttamento delle risorse e' gia' oltre ogni limite con un grave stop alla crescita. E cosi' quella che trent'anni fa poteva apparire una semplice fantasia di un gruppo di scienziati un po' originali, ora e' una realta'. Nel giro di un trentennio le previsioni non solo si sono avverate ma sono state addirittura oltrepassate. ''Non e' possibile tornare indietro. L'obiettivo ora puo' essere solo quello di frenare il ritmo del peggioramento per ritrovare un giusto equilibrio''. A parlare e' l'americano Dennis Meadows, uno di quel gruppo di tre scienziati che nel '72 scrisse ''I limiti dello sviluppo'' e che oggi, in occasione dei 40 anni del Wwf, e' arrivato a Roma per far conoscere il seguito di quel libro: ''I nuovi limiti dello sviluppo. La salute del Pianeta nel 3/o millennio'', ovvero World3, scritto insieme a Donella Meadows e a Jorgen Randers ed edito in Italia da Mondadori. Piu' che ''sviluppo'', precisa lo scienziato, ''il termine giusto della traduzione in italiano e' crescita. Si', limiti alla crescita''. E nessuno, sul Pianeta, puo' dirsi piu' fortunato di altri. ''In Italia - ha detto Meadows - i limiti alla crescita sono il cambiamento climatico e l'esaurimento delle riserve petrolifere che assorbono un grosso quantitativo di capitale''. Per Meadows negli anni ''le parole possono cambiare ma i comportamenti no''. ''Se il danno e' stato provocato da elementi umani che non sono mutati, il danno insistera''', in barba a tutte le ipotesi di applicare la tecnolgia per risolvere i problemi. Poche le soluzioni, piu' una mitigazione del danno invece, per Meadows che non nasconde certo il suo cupo pessimismo. E cosi' anche per lo sforzo del Protocollo di Kyoto: ''E' solo un primo passo ma il trattato e' inadeguato''. ''Sul nostro Pianeta prosegue la crescita esponenziale della popolazione, del capitale, dell'uso di risorse e dell' inquinamento - ha detto Meadows incontrando i giornalisti per la prima giornata dei 40 anni del Wwf - ma se il limite viene spostato verso l'alto la crescita esponenziale ne incontra subito un altro e puo' superare ogni limite fissato''. Quindi ''siamo di fronte a un sistema economico che non genera piu' una ricchezza reale nuova e quindi l'unico modo che si ha per accumulare ricchezza e' toglierla ad altri''. ''Nel '72 i problemi cui accennavo allora sembravano lontani oggi - ha proseguito Meadows - non e' piu' cosi'. Si sta prospettando il limite massimo di sfruttamemnto delle risorse petrolifere, energetiche, alimentari e idriche''. In particolare per il capitolo petrolio: ''Il suo esaurimento mi preoccupa per via delle conseguenze sociali e l'impatto che cio' potra' avere sul Pianeta con il costo che comportera. Certo, sono forti le motivazioni a mentire ai consumatori sull' effettiva disponibilita' di petrolio''. Strettamente collegato e' il tema del clima: ''Avremo una riduzione di Co2 con una limitata disponibilita' di petrolio''. Mentre sulle rinnovabili: ''Sono veramente entusiasta per la loro potenzialita', soprattutto per il solare, pero' non basteranno. Tra 20 anni - ha affermato lo scienziato americano - ci sara' una notevole riduzione della disponibilita' di energia, quindi bisogna cambiare il nostro modello di sviluppo''. ''Occorre infatti distinguere tra crescita economica e sviluppo della societa'. Ora - ha spiegato Meadows - il nostro sistema di crescita economica non corrisponde a un miglioramento della societa'. Gli utili sono mantenuti da chi e' responsabile delle politiche che pero' non si accolla i costi. E al momento attuale i costi superano di gran lunga i benefici. Gli economisti neo-conservatori tra 3-4 anni non avranno piu' troppo seguito quindi occorre uno stop alla liberalizzazione del mercato che potra' essere allora piu' equo''. Ecco allora la tesi finale: ''Una volta che la popolazione e l'economia abbiano superato i limiti fisici della Terra, vi sono due soli modi per tornare indietro: il collasso non voluto, provocato da penurie e crisi sempre piu' gravi, o la riduzione controllata dell'impronta ecologica attraverso scelte sociali deliberate''. (ANSA). GU
Quello di cui parla sembra un invito al ritorno a sistemi meno tecnologici ma pi