Il fatto è che una persona disabile è infelice solo nella misura in cui NOI gli procuriamo infelicità. Già il chiamarli "disabili" è sbagliato. E' un etichettare che non ha senso. Come se chiamassimo "i tumorati" tutti quelli che si ammalano di tumore, e li relegassimo in un ghetto. Come un tempo si faceva per chi aveva la lebbra o altre malattie contagiose. Tutti quanti sono prima di tutto PERSONE. Ma purtroppo ce ne dimentichiamo sempre più spesso. E non mi si accusi di essere buonista o moralista, perché non lo sono. Semplicemente odio le discriminazioni.