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Discussione: Oppio di lattuga

  1. #31
    tutto passa L'avatar di sd&m
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    Caso d'avvelenamento da lattuca virosa

    dott. Boe

    Rivista Clinica di Bologna, s. 2°, anno 6, p. 376, 1876 e
    Gazzetta Medica Italiana, Provincie Venete, vol. 20, pp. 99-100, 1877
    [originalmente pubblicato in lingua francese sul Bulletin Thérapeutique, 30 Aprile 1876]

    Ai 15 di marzo del 1876, nella valle della Garonna, una famiglia composta di un fanciullo di 10 anni, della madre di 29, dello zio di 50 e di un operaio di 25 anni, mangiò a cena un'insalata di stagione, composta di tarassaco, di cicoria e di lattuca (virosa), a loro sconosciuta, e verificata per tale il giorno dopo. Quattro mangiarono di tutte le qualità; il solo zio non mangiò che tarassaco e cicoria, perchè la lattuca non piaceva al medesimo.

    La cena ebbe luogo alle 7 di sera, e si coricarono alle 9; lo zio passò bene la notte come al solito, l'operaio, sano e robusto, risentì dolori vivissimi verso le undici, poi nausee e vomiti per tutta la notte. Al mattino le doglie erano cessate, ma fu atterrito dal non distinguere più gli oggetti; prende un giornale, e non può leggere alcuna lettera nè piccola nè grande. La madre è colpita dagli stessi fenomeni, compresi quelli della visione.

    Il fanciullo, pure robusto, è colpito dagli stessi dolori colici durante la notte, e più da un delirio gajo, che aumenta fino al mattino. Non si lagna di dolori colici, e non ha vomito. A sette ore della mattina fu chiamato il dott. Boe, il quale osserva una fisionomia tutta particolare ed identica nei tre infermi, e le pupille largamente dilatate, soprattutto nel fanciullo, l'iride del quale era ridotta alle dimensioni di una sottilissima striscia. Non vedeva alcun oggetto: le grosse lettere del Moniteur Universel gli erano pure invisibili e gli sforzi ch'esso fece per distinguere una, gli cagionarono una viva congestione negli occhi. Nel suo delirio continuo aveva delle allucinazioni della vista.

    Alla madre e all'operaio, che avevano comitato abbondantemente, il curante fece prendere soltanto una tazza di forte infuso di caffè. Al fanciullo propinò un emetico, che produsse vomito abbondante, ma i sintomi nervosi persistevano tuttavia.

    A mezzogiorno lo stato dei tre malati non aveva cambiato: fece prendere ogni tre ore la soluzione di ioduro di potassio iodurato.

    A cinque ore l'operaio comincia a distinguere le lettere, ma non può ancora applicarsi al suo lavoro d'orologiaio; la madre vede un po' meglio, ma non può leggere. Il fanciullo è sempre sotto lo stesso delirio gajo, che termina solo la mattina successiva ad ore quattro, cadendo in un sonno placido.

    Ad otto ore dell'altro giorno erano tutti guariti; il solo fanciullo lagnavasi di sofferenze alla testa, aveva le pupille alquanto dilatate, ma la vista era ridotta a normalità. Non fuvvi mai febbre nè altro sintomo morboso.

    Merita considerazione questo fatto, perchè Orfila aveva bensì constatato gli effetti tossici dell'estratto della lattuca virosa, ma ag[100]giungeva che le foglie fresche non erano velenose. Nel caso attuale l'avvelenamento non può venir messo in dubbio.

    Lo zio che aveva mangiato gli stessi cibi, la stessa insalata, ad eccezione delle foglie di questa lattuca, non provò alcun disturbo.

    L'azione del veleno sulla vista in tutti e tre gli ammalati offre molto interesse. Per ultimo il fanciullo, come il più impressionabile, ha presentato fenomeni cerebrali più rimarchevoli, fra i quali la forma del delirio, che fu d'una gajezza eccessiva ed accompagnato da straordinaria agitazione generale.

  2. #32
    Opinionista L'avatar di elektrodata01
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    L. Malenfant

    Annali di Chimica Applicati alla Medicina, vol. 23 (3

  3. #33
    Citazione Originariamente Scritto da sd&m Visualizza Messaggio
    un'insalata di stagione, composta di tarassaco, di cicoria e di lattuca (virosa), a loro sconosciuta
    Mother, did it need to be so high?

  4. #34
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    scusate come si fa ad estrarre l'oppio dalla pianta ?

  5. #35
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  6. #36
    Opinionista L'avatar di Rejin0
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    a quattro anni di distanza dico che non vale la pena.

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