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Discussione: Statuto speciale

  1. #1
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    Statuto speciale

    [I]Il Friuli-Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino Alto Adige/S
    [B][FONT="Book Antiqua"]Prima legge del dibattito:

  2. #2
    Aldo L'avatar di Microemozioni
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    Non credo che vadano eliminate le regioni a statuto speciale quanto piuttosto dare maggiore indipendenza finanziaria alle altre.

    Nel 2001 con la riforma della Costituzione è stato introdotto in Costituzione il federalismo fiscale.

    All'art.119 si legge:
    ''I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa''.

    Questo articolo però è sempre rimasto disapplicato dal 2001 perchè non è poi stata approvata una legge ordinaria che lo applicasse e lo rendesse effettivo.

    Attualmente il Parlamento ha all'esame un testo già approvato in Consiglio dei Ministri appunto sul Federalismo Fiscale e sarebbe ora di approvarlo anche con un contributo di dialogo e non ostruzionistico dell'opposizione perchè sono riforme utili per il paese indipendentemente dal colore politico(La Lega per ora è l'unica che ha dato la sua disponibilit&#224.
    Ultima modifica di Microemozioni; 05-11-2007 alle 01:41
    "Io il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me". Giacomo Matteotti al termine del suo discorso alla Camera il 30 maggio 1924

  3. #3
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    Ho vissuto un po' di tempo in Francia e mi duole molto dirlo (perchè odio i francesi, la loro cucina tutta salsine, la loro lingua gay, le baguette sotto le ascelle, i cartoni animati alle 6 del mattino, l'accento sulla vocale finale dei cognomi italiani...) ma il loro stato è molto più efficente del nostro.
    Moltissimo.
    Dovremmo fare copie e incolla della loro amministrazione snella efficente e poco onerosa.
    Ed è uno stato centralista che osteggia per quanto possibile ogni forma di autonomia o particolarismo locale.
    Le concede, proprio perchè preso per le palle, solo alla Bretagna ed alla Corsica e SOLO in ambito "linguistico".

    Ora questo magari è un eccesso, ma a parte il sacrosanto bilinguismo delle varie minoranze (che comunque non deve essere un onere per il resto del paese come ora avviene), non vedo di buon occhio alcuna forma di autonomia locale.

  4. #4
    psicologicamente violento L'avatar di Insolente
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    Netto disaccordo con Ettorre.
    La nostra situazione culturale è molto diversa da quella francese, fatto dovuto anche a una diversa realtà storica: basti pensare che l'unità di Francia risale al Medioevo, mentre quella italiana ha 150 anni scarsi. E si vede: di fatto, a mio avviso, non si può parlare di un popolo italiano ma di un agglomerato eterogeneo di culture locali unite da una lingua comune imposta con la scuola dell'obbligo a partire proprio dall'unità d'Italia. Se si vuole prendere ad esempio un modello di gestione, secondo me le caratteristiche del nostro territorio ci imporrebbero di guardare più alla Germania federalista, o alla Svizzera, che non alla Francia, storico baluardo del centralismo fin dai tempi del Re Sole.
    In sostanza, credo che il discorso dello Statuto speciale sia riduttivo nella nostra costituzione e vada ampliato ed esteso all'intero territorio nazionale.
    QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.

  5. #5
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    Netto disaccordo con Ettorre.
    E' un tuo pieno diritto. Per

  6. #6
    psicologicamente violento L'avatar di Insolente
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    Ma anch'io parlo essenzialmente di praticità ed economia. Ma prima di essere efficiente uno stato deve essere efficace, cioè funzionare.

    Mi sembrerebbe puerile e inutilmente faticoso commentare separatamente ogni intervento. Quel che intendevo dire è che per quanto simili a noi i francesi sono semplicemente più uniti e più patriotti, hanno una lingua comune da molto più tempo (ovvio che si considera dalla nascita della scuola dell'obbligo, prima si parla solo di una lingua parlata e scritta in ambiti istituzionali e da una stretta cerchia di letterati), una storia di cui vanno molto più fieri, e una grande tradizione centralista.
    In italia, in regioni diverse, ci sono sensi di moralità diversi. Per uno che sta a Trapani, potrebbe essere moralmente corretto ammazzare l'amante della moglie infedele, e tuttavia la legge lo punirebbe; qui da me è cosa di poco conto bestemmiare e insultare parenti vivi e morti dell'interlocutore, e tuttavia un pugliese mi prenderebbe a pugni; a Napoli, o a Roma qualcuno ritiene un diritto sacrosanto guadagnarsi il pane lavorando meno possibile, mentre in Lombardia o in Veneto sarebbe una cosa altamente immorale.
    Come può un sistema centralista gestire una bolgia simile? Solo se è una dittatura c'è qualche speranza: infatti i governi del ventennio erano centralisti, e gli attuali sono vaghe ombre di quella esperienza.

    Anche se fosse un po' più dispendioso, vale la pena avere un sistema che funzioni, e quel sistema può essere solo il federalismo, in Italia. Un federalismo serio, microregionale, leggi locali e fisco a stretto circolo. Niente pesanti trasferimenti di danaro, che fanno finire gran parte dei soldi nelle mani di chi sappiamo e che sono il vero motivo per cui il nostro stato è inefficiente.
    QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.

  7. #7
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    [QUOTE=Insolente;765668]Ma anch'io parlo essenzialmente di praticit

  8. #8
    psicologicamente violento L'avatar di Insolente
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    [QUOTE=Ettorre;766138]Questo dipende dall'educazione che ricevono, ovviamente. Educando gli italiani come vengono educati i francesi lo sarebbero allo stesso modo se non di pi
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  9. #9
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    L'educazione e la formazione del cittadino avviene nella scuola.
    In Francia esiste un ministero dell'identità nazionale.

    L'idea che gli italiani attuali siano stati educati dai genitori ad odiare la propria patria è fuorviante.
    Tanto per cominciare penso siano proprio pochi gli italiani che non amino questo paese, semplicemente, com'è ragionevole, ne riconoscono e denunciano i difetti (mafia, corruzione, lassismo) come facciamo noi su questo forum.

    In Francia come in Italia attualmente la totalità della popolazione parla la lingua nazionale. Tra i giovani la percentuale di persone che parla come lingua madre una lingua diversa da quella nazionale è sotto il 5% in Italia (concentrati perloppiù in alto Adige, val d'Aosta e Sardegna) mentre in Francia è sopra l'8% (basti pensare che, tralasciando Corsica e Bretagna, nel sud del paese vi è un'altra lingua letteraria! l'occitano).

    Ovviamente, come tu dici, in Italia come in Francia come in Germania molte leggi sono ispirate da una morale.
    Verissimo.
    Quel che dicevo io è che in linea di principio lo stato dovrebbe essere amorale.
    Però ho aggiunto a partire da degli assiomi di base che sono quelli stabiliti nella costituzione.
    Proprietà privata, libertà di informazione etc sono diritti previsti dalla costituzione. Dunque nel redigere una legge che tuteli questi diritti non vi è azione morale, ma solo pratica.

    Appunto sull'amministrazione francese, le Regioni non hanno autonomia legislativa, né possono emettere regolamenti, la loro principale funzione legale è quella di costruire le scuole superiori e pagarne le atrezzature.
    Poi i dipartimenti sarebbero tipo le nostre province, gli arrondissement sono le nostre prefetture, i cantoni sono i nostri collegi elettorali, e poi vengono i comuni (noi abbiamo anche le frazioni, e le comunità montane e simili).

    Per il resto sono fondamentalmente daccordo con te.

  10. #10
    psicologicamente violento L'avatar di Insolente
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    [QUOTE=Ettorre;766294]In Francia esiste un ministero dell'identit
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  11. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da Insolente Visualizza Messaggio
    Interessante. E che fa?
    Ministère de l'Immigration, de l'Intégration, de l'Identité nationale et du Codéveloppement - Wikipédia
    Ma i nostri genitori non ci hanno nemmeno educati ad amarla. Forse memori diretti o indiretti di una certa dittatura in cui la pratica dell'educazione all'amor patrio era largamente incoraggiata.
    Comunque quello che personalmente ho avuto dai miei genitori, e direi con ottime ragioni, è una scarsa fiducia nelle istituzioni, nello stato sociale, nell'imprenditoria, nella società civile.
    Come ho detto sopra, riconoscere e denunciare i problemi è sacrosanto. E riconoscere i problemi del proprio paese è un passo per il risolverli; non è certo un segno di disamore.
    Il Francia la pubblica istruzione si chiama "Educazione Nazionale". E' nella scuola che viene formato lo spirico civico e il sentimento di appartenenza dei francesi. Dunque non esiste alcun innato spirito di "grandeur francaise". E' semplice istruzione.
    Non al livello di ridondanza transalpino, ma anche da noi andrebbe svolto un lavoro di educazione nazionale; si eviterebbero tanti strafalcioni e vaneggiamenti antinazionali infondati ormai sempre più diffusi tra la gente...

    Ma tu, in casa tua, con i tuoi familiari, parli italiano o romano?
    Italiano. Sono 1/2 siculo e 1/2 dalmata. Nessun mio parente conosce il romano.
    E come me la maggior parte dei romani ha almeno un genitore non originario di Roma, e dunque in casa sente parlare solo italiano.

    Io parlo italiano perché vivo in toscana.
    Che c'entra? Anche il toscano è un dialetto. Anzi. Un diasistema di dialetti diversi.

    Poi magari capiscono anche l'italiano, ma come io capisco e parlo l'inglese, per dire: adattamento dettato da esigenze pratiche. Ma non è la loro lingua madre.
    Può benissimo darsi che non lo sia. Fatto sta che sono tutti in grado di leggere e scrivere in italiano.

    Non capisco cosa tu voglia sostenere. Che solo in Italia esistano i dialetti? Ma sei mai stato in Francia, Spagna o Germania? Le differenze dialettali in quei paesi sono molto più marcate che in Italia.
    Credere che solo in Italia esistano i dialetti o che in Italia siano più diffusi che negli altri grandi paesi è appunto uno di quei miti che andrebbero sfatati con l'educazione.

    Anche in Francia esiste una ricca letteratura dialettale ed anche i fumetti vengono a volte tradotti in dialetto (da noi una cosa simile non avrebbe mercato). Prova a confrontare lo stesso numero di Asterix scritto in francese letterario o scritto il gallò (dialetto della regione Pays de la Loire) e dimmi se ti sembrano la stessa lingua.


    Ma avranno comunque dei dipendenti e delle spese
    Senza dubbio; ma avendo meno comepetenze (anzi, una sola) e molti mono dipendenti anche queste spese sono più basse.
    Ultima modifica di Ettorre; 06-11-2007 alle 17:57

  12. #12
    psicologicamente violento L'avatar di Insolente
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    Ah, ma hai barato, quel ministero esiste da quest'anno, e per ora si occupa di politiche sull'immigrazione. O almeno su quella pagina c'è scritto poco. Speravi che non leggessi il francese?

    Chiaramente, se consideriamo il toscano un dialetto, di dialetti in francia o in germania ce ne sono molti di più che da noi ho girato poco, ma in effetti lingue strane ne ho sentite, tipo il basco e il catalano. Avevo una conoscente austriaca e ricordo che leggeva il tedesco in modo decisamente diverso da come l'ho studiato io, ma in effetti non sono entrato mai in una casa della bassa sassonia e sentito se parlavano diverso da quelli della westfalia. Della francia sinceramente non so niente.
    Tuttavia quello che sostengo è sulla base del fatto che molti dei nostri "dialetti" potrebbero tranquillamente essere lingue, visto che oltre a diverso lessico, pronuncia e intonazione hanno in molti casi diversi costrutti sintattici e forme verbali. Purtroppo non sono un linguista e non ho conoscenze sufficienti per darti torto; ma anche se si parlasse tutti l'italiano, resterei convinto per altri motivi che in ogni città ci vorrebbero leggi diverse, per assicurare l'ordine e non avere malcontento.
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  13. #13
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    [QUOTE=Insolente;766914]Ah, ma hai barato, quel ministero esiste da quest'anno, e per ora si occupa di politiche sull'immigrazione. O almeno su quella pagina c'

  14. #14
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    [QUOTE=Ettorre;766978]Daltronde, anche in uno scenario di stato centrale, non avevo affatto escluso che certi servizi (extra rispetto ad un minimo garantito dallo stato) vada autofinaziato ed autogestito dalle varie comunit
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  15. #15
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    [QUOTE=Insolente;767207]Uhm, non ho capito bene cosa intendi dire con questo.
    In una realt

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