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Discussione: Scaricare musica legalmente e gratuitamente

  1. #16
    apri un thread apposito nella sezione apposita, purché non violi il regolamento di questo forum
    Mother, did it need to be so high?

  2. #17
    Opinionista
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    e' una scocciatura

  3. #18
    Il Disinformatico: Musica classica legale online

    se qualcono lo prova, faccia sapere, grazie
    Mother, did it need to be so high?

  4. #19

    Red face

    Ho un problema che non riesco a risolvere col mio pc. C'

  5. #20
    Pessimo Elemento L'avatar di The Evil Twin
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    [QUOTE=cicciopasticcio;800557] Ho un problema che non riesco a risolvere col mio pc. C'
    [B]Come dicevo sempre alla mia ex moglie, mi rifiuto di guidare pi

  6. #21
    Ho Norton e Ad Aware

  7. #22
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    Ultima domanda, poi passo alla supposizione. Hai usato spesso Alcool?
    [B]Come dicevo sempre alla mia ex moglie, mi rifiuto di guidare pi

  8. #23
    un paio di brindisi
    Mother, did it need to be so high?

  9. #24
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    un paio di brindisi
    'zzone...
    [B]Come dicevo sempre alla mia ex moglie, mi rifiuto di guidare pi

  10. #25

    mp3 liberi su internet?

    E' contenuto nelle norme che modificano il diritto d'autore. L'uso improprio dei termini tecnici ne sconvolge i paletti

    Quel comma della legge italiana che "libera" gli mp3 su internet

    "Non si sono resi conto che il termine 'degradati' comprende a pieno titolo anche questo tipo di file"

    ROMA - La nuova legge sul diritto d'autore autorizzerebbe gli utenti a pubblicare mp3 di musica protetta dal diritto d'autore. Ciò che finora è stato pirateria diventerebbe legale, quindi, a causa di una svista del legislatore. È quanto ha appreso Repubblica.it parlando con Andrea Monti, avvocato massimo esperto di diritto d'autore e internet, e che ha partecipato in prima persona allo studio della nuova legge. Ha fatto parte dei gruppi di lavoro, presso il Ministero dei Beni Culturali, per lo studio alle modifiche da apportare alla legge sul diritto d'autore. Il tutto è finito in un nuovo comma, che attende ora solo di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Non è più modificabile, essendo stato approvato da Camera e Senato.

    Nel nuovo comma si legge "È consentita la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro".
    "Chi l'ha scritto non si è reso conto che il termine "degradate" è tecnico, ha un significato ben preciso, che comprende anche gli mp3, a pieno titolo", dice Monti. Come sanno tutti gli appassionati di musica su internet, infatti, gli mp3 sono una versione degradata (perché compressa) della musica originale. Dipende poi dal livello di compressione mp3 se questa degradazione è più o meno udibile dall'orecchio umano.

    Di conseguenza, il comma permetterà "di pubblicare mp3 coperti da copyright, senza autorizzazione dai detentori di diritto d'autore: su siti web o anche su server peer to peer, il mezzo non conta. Lì si parla infatti solo di "pubblicazione su internet". L'importante - dice il comma - è che lo scopo sia didattico o scientifico, quindi per esempio posso immaginare un sito che pubblichi la discografia di un autore a scopo di commento e recensione. Oppure una rete peer to peer dei conservatori che mettono la musica a disposizione degli allievi, per studiarla. Tutti usi permessi, se si interpreta in modo letterale la legge".

    Il comma è stato scritto dalla Commissione alla Cultura presso la Camera, il cui presidente (Pietro Folena) ha spesso ribadito di voler rendere più libera dai paletti del diritto d'autore la circolazione della musica. Però di fatto il nuovo comma si spinge troppo avanti con la liberalizzazione degli mp3 "e quindi - aggiunge Monti - credo sia una svista, dovuta al fatto che il legislatore non sa che anche gli mp3 rientrano nel concetto di musica degradata".

    Che succederà ora? Perché scattino gli effetti della legge, si attende un decreto del Ministero, che fissi i criteri delimitanti gli usi didattici e scientifici (si noti bene, non i criteri relativi al termine degradato, che quindi non è più discutibile). Il comma infatti dice "Con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentiti il Ministro della pubblica istruzione e il Ministro dell'università e della ricerca, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono definiti i limiti all'uso didattico o scientifico di cui al presente comma".

    Dopo il decreto del Ministero, la nuova legge porterà caos nelle cause sul peer to peer, "sarà difficile per un magistrato dare seguito a una denuncia penale o a un sequestro contro chi è accusato di violare il diritto d'autore su internet, visto che il comma autorizza molti scenari". È possibile però che si corra ai ripari, "che l'iter del decreto ministeriale sia rallentato e nel frattempo si affrettino di modificare la legge".

    Pare l'ennesimo caso di legge che si occupa di questioni tecnologiche sconvolgendo, senza volere, gli esistenti paletti, per l'uso improprio di termini tecnici. "C'è un precedente: quando nel 2000 una legge autorizzava, per un errore terminologico, le smart card pirata della tv satellitare. Poi è stata modificata, ma nel frattempo nei processi sono stati assolti i pirati del satellite".

    "La legge non ci preoccupa perché sappiamo già come sarà il decreto che fisserà i paletti", dice Enzo Mazza, presidente Fimi (Federazione dell'industria musicale italiana). "E per uso didattico si intenderanno solo i siti che si occupano ufficialmente di didattica, quindi istituzioni accademiche. Nemmeno i siti personali di professori". "Impossibile limitare così - ribatte Monti - perché la costituzione italiana consente a tutti i cittadini di fare divulgazione didattica e scientifica".

    (31 gennaio 2008)
    di ALESSANDRO LONGO


    Quel comma della legge italiana che "libera" gli mp3 su internet - Scienza & Tecnologia - Repubblica.it
    Mother, did it need to be so high?

  11. #26
    La porta dei sogni chiudila tu L'avatar di fabio85
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    Nessuna condanna per i siti peer to peer

    E' stato fatto forse il primo passo verso l'impunibilità del peer to peer. A farlo il tribunale di Roma che, suscitando grande clamore, ha archiviato un'indagine per violazione dei diritti di autore da parte di tre siti di file sharing. Si tratta dei ben noti bearshare.com, emuleitalia.net e bittorrent.com. Il motivo addotto dal giudice per le indagini preliminari di Roma, Carla Santese, è che non è possibile dare rilevanza giuridica ad un fenomeno così diffuso da renderne difficile la criminalizzazione e impossibile l'accertamento.
    I portali infatti si limitano a autenticare l'utente salvo poi smistarlo verso altre reti "rendendone - secondo le parole del magistrato - difficile l'identificazione e ponendo seri dubbi non solo di indagine ma anche di giurisdizione in quanto lo scambio spesso avviene "estero su estero". L'indagine sui tre siti è stata richiesta da una società che lamentava la violazione dell'art. 14 della legge 248/2000 che punisce la duplicazione di qualsiasi opera dell'ingegno per uso non personale con una multa fino a 2mila euro e quella a fini di lucro con la multa da due a quindici mila euro e reclusione fino a 4 anni. Pronta la replica della Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), la quale chiarisce che, in realtà, la decisione del tribunale non significa che "scaricare" musica non sia reato ma soltanto che non sia contrario alla legge offrire informazioni relative a programmi per fare peer to peer. L'attività dei singoli utenti invece era, e resta, punibile.
    In realtà la recente sentenza è perfettamente in linea con la numero 149 della Corte di Cassazione che ha stabilito la liceità del download se senza fine di lucro. La Corte ha precisato in sede di pronuncia del verdetto che la propria decisione si fonda sulla legge del diritto d'autore (per essere più precisi la n.633/1941) scaricare e condividere, tramite Internet, file contenenti opere protette da copyright non è reato "quando l'attività è posta in essere senza scopo di lucro e per uso personale. Dallo stesso principio parte la decisione del Gip di Roma, il quale ha archiviato l'indagine perché di fatto è pressoché impossibile accertare il fine lucrativo o di condivisione di chi scarica musica dai siti che mettono a disposizione piattaforme per il p2p.
    Sul fronte Qtrax invece, il nuovo servizio online di file sharing che consente agli utenti di scaricare gratuitamente brani musicali da Internet, è ancora tutto fermo. O meglio, il sito aprirà ma non sarà possibile scaricare la musica, almeno per il momento. Non sono stati ancora siglati tutti gli accordi con le major. Warner non ha dato il suo benestare all'utilizzo dei propri contenuti sul sito e con Universal ed Emi le trattative sono in corso.

    Fonte money.it
    [B]Non

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