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Discussione: il teknival

  1. #16
    tutto passa L'avatar di L'alchimista
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    ultimamente si è un po' troppo commercializzata secondo me

  2. #17
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    l'altro giorno ho comprato una camicia nepalese hippie e vorrei rinnovarla alla 72 ore... ci andrò solo x quello

  3. #18
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    'rcoddue la fintech...nn so cosa darei per essermi fatto almeno una festa alla fin. è la continuazione di quello che era iniziato in UK prima che accadesse l'episodio degli arresti a castelmorton di alcuni spiral tribe..quel posto ha fatto la storia dalle T.A.Z...finì dopo che un/a tipo/a rimase folgorato vicino una cabina elettrica. la scena tekno di roma è un qualcosa di non indifferente,o almeno lo è stato...è uno dei posti in europa dove spingono più,e ogni festa sempre con un bel numero di persone. peccato che questa cosa ha i suoi svantaggi,tra i quali spicca la normalizzazione del tutto associata a monotonia..e come gia ho detto,da controcultura si sta degenerando in moda..
    Ultima modifica di FRe3NRj; 13-03-2008 alle 19:18

  4. #19
    Opinionista L'avatar di FSOL
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    :[QUOTE=Malo Perverso;833080](andavo spesso alla fintech, un' industria abbandonata), spacciatori senza scrupoli che fabbricavano le pasticche in laboratori-temporanei con tutto ci
    We are like a wasted generation, taking whatever can loosen up. I've been that stage so I know it can't help you to excape from this world. It just makes you become addictive and asking for more. Soon you'd be depressed and lifeless. But life goes on, we got to face it unless you're dead. Welcome to reality.

  5. #20

  6. #21
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    ma è temporanea la chiusura della homepage dedicata ai free-p&teknivals,o toccherà sbattersi a vita da oggi in poi per andare ad una festa? anche se questo secondo me diminuirà la quantità della gente e delle feste stesse,ma chisà che il livello non sia la volta buona..... voi sapete qualcosa?

  7. #22
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    Citazione Originariamente Scritto da FRe3NRj Visualizza Messaggio
    ma è temporanea la chiusura della homepage dedicata ai free-p&teknivals,o toccherà sbattersi a vita da oggi in poi per andare ad una festa? anche se questo secondo me diminuirà la quantità della gente e delle feste stesse,ma chisà che il livello non sia la volta buona..... voi sapete qualcosa?
    Avevo letto su un forum che era chiuso per rispetto di quel 19enne che è morto al Pasquatek di Segrate,ma non so se è una bufala o no.
    Di sicuro,quando succedono cose di questo genere i mass media ci ricamano sopra,e non è bella questa eccessiva attenzione.

    Ultima modifica di FSOL; 08-04-2008 alle 18:41
    We are like a wasted generation, taking whatever can loosen up. I've been that stage so I know it can't help you to excape from this world. It just makes you become addictive and asking for more. Soon you'd be depressed and lifeless. But life goes on, we got to face it unless you're dead. Welcome to reality.

  8. #23
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    il fatto è che ultimamente si era talmente sputtanato che quando torno dalle festa mio pà mi chiede:e questi come han suonato?a roma tt apposto? e io(non in trip ma quasi)rimanevo sbigottito all'ennesima potenza,poi ho fatto un'inchiesta inter-nos e tutti i nodi son venuti al pettine...per farvi capire...sti media hanno un po rotto. ma anche il nome del sito..troppo sgamato,non è che ci voleva chisà quanto trovarlo in rete dopo aver digitato la parolina magica. spero che tra un po si calmino le acque e che nasca qualche altra cosa meno alla portata di tutti,perche la storia del sito è una bella comodità diciamolo....ma ha i suoi effetti collaterali. speriamo gli specialisti del caso stiano gia mettendo in atto una terapia riabilitativa-sostitutiva,anche se a dire il vero lo spirito del rave va contro il pubblicizzare,quindi non so proprio che dire e pensare. tiriamo avanti a passaparola,e CHI VIVRA' vedrà..

  9. #24

  10. #25
    cmq ci stanno le info ancora le info sul sito, però solo di cose legali o all'estero..

    basta cliccare sulla seconda gif animata nella pagina infoparty.htm

  11. #26
    tutto passa L'avatar di sd&m
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    Il manifesto del raver vent'anni dopo

    Da Fuoriluogo, di Valeria Ricci - 29 giugno 2008

    «Fino a quando il sole sorgerà per bruciare i nostri occhi rivelando la realtà del mondo che avete creato per noi, noi balleremo fieramente con i nostri fratelli e sorelle, celebrando la nostra vita, la nostra cultura, e i valori in cui più crediamo: pace, amore, libertà, tolleranza, unità, armonia, espressione, responsabilità e rispetto. Il nostro nemico l’ignoranza. La nostra arma l’informazione...».
    In un tempo di crisi e trasformazione del rave, questo inno ci riporta alle origini. Il rave party nasce negli anni ’80, in un momento di agitazione politica e di disagio sociale. In inglese il termine «rave» significa letteralmente «delirio», ma in senso più ampio sta a simboleggiare la totale libertà di pensiero e movimento necessario per svincolarsi dalle convenzioni sociali corrotte.
    Dagli Usa, luogo di nascita del rave party (Detroit), il fenomeno si diffonde in Europa e soprattutto in Gran Bretagna. Qui, con l’incontro della cultura psichedelica, nasce l’acid house, iniziando così l’associazione dei party con le sostanze stupefacenti. Proprio il consumo di droghe porterà i rave fuori dalle città, come eventi illegali.
    Nel 1994 in Gran Bretagna, il Criminal Justice Act, emana un decreto per vietare «le riunioni con più di 100 partecipanti (non c’è differenza se il luogo è pubblico o privato) associate a suoni caratterizzati dall’emissione di una successione di battute». Per opporsi a questa ingiusta limitazione di divertimento, nel 1996 nasce un’azione di protesta globale con lo slogan Reclaim The Street (in questo ambito si svolge l’annuale Street Parade Antiproibizionista che vede tanti giovani ballare attraverso le strade delle città più importanti di tutto il mondo). Con il tempo questi eventi hanno perso sempre più il carattere di protesta, trasformandosi spesso in manifestazioni legalmente autorizzate.
    Purtroppo i media hanno progressivamente corrotto l’immagine della Festa etichettandola come un «supermercato della droga». Il diffondersi di questa falsa immagine ha spinto la gente in cerca di droghe verso i rave e la menzogna si sta trasformando in realtà, danneggiando gli amanti del «delirio» (quello buono!).
    Fortunatamente c’è ancora gente in grado di divertirsi e di stare bene, che si ritrova insieme «sotto le casse» per fidarsi l’uno dell’altro in un clima di empatia e solidarietà. La trasformazione della Festa e la nuova ferocia della politica della sicurezza hanno reso questi eventi molto più rari (solo due anni fa, ogni settimana c’era una festa che durava più giorni, o un teknival da qualche parte in Italia che richiamava migliaia di giovani). Spesso i party organizzati divengono veri e propri eventi privati: si cerca di non diffondere troppo la voce e ci si ritrova tra amici quasi tutti intimi (non si superano le quaranta persone).
    Il rave party è momento di espressione, spazio autogestito da persone provenienti da tutto il mondo che si ritrovano per condividere una passione. Inoltre, il vero Raver sa come gestire gli effetti delle droghe che assume, sa aiutare un amico (magari appena conosciuto) ad essere più consapevole delle sue azioni e ad analizzare le situazioni che lo spingono a prendere una sostanza. Per molti le feste sono state la via d’uscita dalla dipendenza: non solo per la scoperta di un interesse ma per l’incontro con gente disponibile alla condivisione e all’aiuto. Assumere una sostanza stupefacente per creare empatia e «perdersi» nella musica è il modo migliore per capire il significato delle droghe.
    Il Raver non dipende da nulla, se non dalla musica e dal desiderio di libertà.

    http://www.fuoriluogo.it/home/archiv..._ventanni_dopo

  12. #27
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    Io personalmente non conosco,n

  13. #28
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  14. #29
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    puo essere...organiziamo un furgone va..
    s'
    la fame vien ganjando..

  15. #30
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