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Discussione: "Maestro, quando mi illuminer

  1. #1
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    "Maestro, quando mi illuminer

    Non di rado la conoscenza di una Verità porta l'uomo ad atteggiamenti errati nei confronti della propria esistenza. E' classico l'esempio di chi, una volta conosciuta la Verità dell' "Illuminazione", ci chiede entusiata "Quando mi illuminerò?" A questa domanda noi non possiamo che rispondere con una affermazione: ORA!

    "Ma come.. adesso?" Replica perplesso il questuante: "Non adesso ma ORA!"

    E sarà sempre ORA, non sarà mai in un qualche momento del futuro.
    Carpe diem, cogli l'istante, poichè nell'istante sta nascosto l'Eterno.

    Credere che la liberazione dell'uomo giunga ad un dato punto delle incarnazioni umane, equivale a credere che esista un tempo oggettivo che regoli la cadenza degli eventi e che questi non possano accadere se non è trascorso il tempo dovuto. La successione degli stati di coscienza non è una successione temporale come voi la intendete, è una successione logica e pur essa è un'illusione. Lo stato di coscienza che corrisponde alla liberazione dell'uomo, non è regolato dal trascorrere del tempo che è un'illusione, ma è determinato dallo stato di coscienza immediatamente precedente nella successione logica.

    Così è di tutti gli stati di coscienza. Lo scopo delle vostre esperienze nel tempo è quello di promuovere il raggiungimento di uno stato di coscienza successivo all'attuale nella sequenza logica. Ciò avviene attraverso ad un processo che comprende tre momenti: il porre attenzione, il rendersi consapevoli, il comprendere o assimilare.

    Se spontaneamente non ponete attenzione, non comprendete e non assimilate, penserà la vita con i suoi colpi a farvelo fare. Il cosiddetto Karma. Ma se non vi fosse questo correttivo naturale, l'intero calendario astronomico potrebbe trascorrere e la vostra illuminazione non giungerebbe.

    Al contrario, indipendentemente dal trascorrere del tempo, cioè ANCHE IN QUESTO MOMENTO, se raggiungere la profonda convinzione che la vostra vita non può, né deve essere contenuta dal senso dell'"io", voi raggiungete la vostra liberazione, perché essa non è un evento del futuro; è sempre un'occasione del presente.

    "Maestro, quando mi illuminerò?" ORA!

    Pace e Bene

  2. #2
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Maestro Manu, puoi dirmi la relazione che intercorre fra questo tuo interessante post e il fatto che i primi cristiani venissero chiamati "gli illuminati"? Grazie.
    amate i vostri nemici

  3. #3
    Opinionista
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    Ti preghiamo di non usare per rivolgerti a noi con la qualifica di Maestro, poichè sebbene chiunque possa essere Maestro in alcune occasioni, per chi voglia ascoltarlo, può essere fuorviante per chi legge i nostri scritti.

    Circa il termine "cristiani illuminati" non ha alcuna relazione con l'illuminazione vera e propria, ma si tratta di un attributo per distinguere coloro che hanno la Conoscenza che li emancipa dall'ignoranza intesa come sinonimo di oscurità.

    C'è da dire che il Cristianesimo originario, i paleocristiani, erano in possesso di conoscenze Esoteriche notevoli, in parte frutto degli insegnamenti segreti che il Cristo erogava ai suoi discepoli principali, tra cui Tommaso, il cui Vangelo è ancora intriso di quelle Conoscenze, ed in parte ereditati dalla tradizione Essena, dei quali il Cristo era stato a sua volta discepolo.

    Per Illuminazione, si intende uno stato di coscienza particolare che è peculiare dell'Uomo che sia alla sua ultima incarnazione terrena e a qualunque tradizione mistico-religiosa appartenga. Nel cristianesimo esiste il Santo, quello vero, non quello tale per decreto Chiesastico, così come nel lontano Oriente esiste il Guru, Il Maestro, oppure ancora l' Iniziato, ecc.

    Questo stato di coscienza è tale quando l'individuo non è più stabilmente un "io" separato dal "non-io" ma avverte sempre più, e con sempre maggiore intensità, la compartecipazione con tutto quanto esiste, pur non perdendo la propria individualità. Le estasi dei Santi descritte nella letteratura Cattolica sono la descrizione imperfetta di questi stati di coscienza.

    Pace e Bene

  4. #4
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ti ringrazio Manu, sei gentile.
    amate i vostri nemici

  5. #5
    Opinionista L'avatar di Philosopher of science
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    Il Manu
    Al contrario, indipendentemente dal trascorrere del tempo, cioè ANCHE IN QUESTO MOMENTO, se raggiungere la profonda convinzione che la vostra vita non può, né deve essere contenuta dal senso dell'"io", voi raggiungete la vostra liberazione, perché essa non è un evento del futuro; è sempre un'occasione del presente.
    Vorrei un chiarimento. Dunque l'illuminazione consiste nella consapevolezza sempre maggiore di ciò che ci circonda? Voi avete parlato delle coscienze come ultima istanza normativa del singolo e dunque l'evoluzione della consapevolezza verso il mondo dovrebbe influenzarle solo da un punto siciamo oggettivo la coscienza; in altre parlole, volevo chiedere se questa consapevolezza che si acquisisce sia una consapevolezza oggettiva del mondo che rimanda alla coscienza i giudizi o sia una consapevolezza legata alla nostra coscenza e dunque soggettiva. Ringrazio in anticipo e sepro di essermi espresso sufficentemente bene.
    [I]Le convinzioni, pi

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da Philosopher of science Visualizza Messaggio
    Vorrei un chiarimento. Dunque l'illuminazione consiste nella consapevolezza sempre maggiore di ciò che ci circonda? Voi avete parlato delle coscienze come ultima istanza normativa del singolo e dunque l'evoluzione della consapevolezza verso il mondo dovrebbe influenzarle solo da un punto siciamo oggettivo la coscienza; in altre parlole, volevo chiedere se questa consapevolezza che si acquisisce sia una consapevolezza oggettiva del mondo che rimanda alla coscienza i giudizi o sia una consapevolezza legata alla nostra coscenza e dunque soggettiva. Ringrazio in anticipo e sepro di essermi espresso sufficentemente bene.
    Voi avete una visione parziale e limitata di una Realtà che vi circonda che è stratificata e multidimensionale.
    E come se di un immenso e meraviglioso panorama, la vostra miope vista, vi concedesse solo la visione dei pochi centimetri che stanno di fronte la vostro naso, e di quel poco che vedete, voi la consideraste la vera realtà, la totalità delle cose, mentre le meraviglie che stanno di fronte a voi vi sono sconosciute.

    Anche per questo voi vivete nell'Illusione, quella che gli orientali chiamano Maya. Ma non solo. Voi vivete in un mondo illusorio, che ritenete reale perchè comune denominatore di tutte le altre percezioni di tutti gli altri esseri, ma di questo mondo illusioro voi applicate degli schemi mentali fuorvianti: l?illusione nell'illusione. L'inganno è doppio.

    Ma perchè questa Illusione?

    Quando l'individuo è immerso nell'illusione non ha la percezione di esservi. Ciò che sperimenta è per lui perfettamente reale, e guai se fosse diversamente: l'esperienza non porterebbe il suo frutto. Guai se l'individuo sperimentasse non convinto di ciò che fa. Ecco perché vi diciamo che l'individuo deve vivere nel modo più intenso e secondo l'ideale morale che la sua coscienza gli suggerisce, e mai vedere la vita da lontano, da dietro un cristallo, come qualcosa che non gli appartiene.

    Che significa, allora, dire che ciò che state vivendo è un'illusione?

    Quando osservate la vita trascorsa, che cosa vedete? Tante esperienze che, nel momento, vi sembravano importantissime, sembrava dovessero aprirvi un avvenire del tutto particolare, che fossero l'essenziale della vita. Oggi, a distanza del vostro tempo, vi accorgerete che queste esperienze sono state sì utili allora e per la comprensione di oggi, ma in sé non avevano tutto quel valore e quel significato pregnante che attribuivate loro.

    Ecco che cosa significa illudersi: credere, appunto, che tutto quello che oggi sta accadendo sia il reale, l'essenziale, il vero.

    Questo lo si può dire quando si è lasciata l'illusione e si è trovata la Realtà. Ma fino a quel momento, lo ripetiamo ancora, è importante l'illusione. Del resto, fino a che non si è nella Realtà, non si può comprendere di essere passati dall'illusione.

    La conoscenza di certe verità è importante come un avvertimento: di non illudersi troppo sulla vita, di non prenderla come se la vita, con tutte le sue esperienze, fosse qualcosa che mai passerà, che durerà in eterno. Questo sarebbe un grandissimo illudersi!

    E c'è un avvertimento opposto che vi diamo: state attenti a non staccarvi troppo dalla vita, a non guardarla attraverso un cristallo! Ciò significherebbe che vivete in attesa dell'avvenire, che il vostro non è un essere ma un divenire, che non vivete il presente, convinti che sia un'illusione, pensando di vivere il futuro nella realtà. Neppure questo è giusto.

    E' difficile sentire la vita nel modo giusto.

    Nei libri sacri dell'India è detto: "Amare tanto la vita, essere tanto attaccati alla vita quanto colui che l'ama immensamente, ma essere pronti a lasciarla quanto colui che la odia".

    Forse da questo apparente paradosso riuscite a capire il giusto modo di sentire la vita.

    Per rispondere alla domanda: Voi esistete nel tutto e per sempre. Nulla trascorre o è perduto. Basta che l'uomo riesca, illuminato intimamente dalla luce della verità, nell'introspezione lenta, sicura, a giungere più profondamente nel suo essere, nella sua coscienza, ed ecco cadere il velo di maya dell'illusione: cadono quelle paratie, quelle false luci che gli fanno credere di trascorrere, di passare, di finire; ecco che, nella sua intima essenza, egli ritrova la contemporaneità del tutto, l'unione con i suoi simili, l'unione con l'Assoluto.

    Pace e Bene

  7. #7
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Se ho inteso bene quello che tu chiami "illuminazione" posso sintetizzarlo con questa triplice concatenazione: "

  8. #8
    Hai inteso male.

  9. #9
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Grazie dell'illuminazione.

  10. #10
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    [QUOTE=crepuscolo;850465]Se ho inteso bene quello che tu chiami "illuminazione" posso sintetizzarlo con questa triplice concatenazione: "

  11. #11
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    [QUOTE=Il Manu;850657]Se cos

  12. #12
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    Non solo li riconoscerai, ma "sarai" anche i tuoi cari, in comunione con loro attraverso un Amore ed un senso di unione adesso a te sconosciuto.

    Sarebbe beffardo quel Dio che, originando un essere, gli consentisse di conoscere tutta l'illusione ma non la realtà, gli precludesse, in qualche modo, la più alta di tutte le Conoscenze, gli negasse la conoscenza di Sé.

    E la ragione che impedirebbe ad un simile Dio di fare agli esseri che da Lui traggono esistenza quel dono che, invece, le Sue creature talvolta riescono a fare, il dono di se stessi, sarebbe la Sua volontà di supremazia, o la Sua incapacità creativa?

    Fratelli, se Dio fosse irraggiungibile sarebbe, di fatto, avulso, staccato, diviso dalla manifestazione, e ciò non può essere, come abbiamo creduto di spiegare anche ultimamente. TUTTO E' UNO.

    Pace e Bene

  13. #13
    [QUOTE=Il Manu;850684]

    Sarebbe beffardo quel Dio che, originando un essere, gli consentisse di conoscere tutta l'illusione ma non la realt

  14. #14
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    La prospettiva và invertita: Perchè dovrebbe esserlo? Perchè dovrebbe avere caratteristiche umane?

    Nel tentativo di contenere il significato dell'Assoluto dal pensiero umano, al fine di relazionarvisi, di sentirlo più vicino, l'uomo ha disegnato il Divino ora vendicativo, ora misericordioso, ora buono, ora collerico, ora beffardo, ma queste sono prerogative umane proiettate sull''individualizzazione di Dio, che per inciso, non è un individuo ma uno stato di Coscienza.

    Pace e Bene

  15. #15
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Avverrà esattamente il contrario! Non ci perderemo in Dio, sarà Lui che si farà manifesto a ciascun uomo. Già la venuta del Figlio presso di noi ne e' un'anticipazione....

    "20Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. 21Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; 22e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. 23Ciascuno però nel suo ordine: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo; 24poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni principato e ogni potestà e potenza. 25Bisogna infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. 26L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte, 27perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Però quando dice che ogni cosa è stata sottoposta, è chiaro che si deve eccettuare Colui che gli ha sottomesso ogni cosa. 28E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anche lui, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti." (1.lettera ai Corinzi)
    amate i vostri nemici

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