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Discussione: Illusione e Realt

  1. #1
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    Illusione e Realt

    Abbiamo parlato spesso di Realt
    Ultima modifica di Il Manu; 10-05-2008 alle 01:48

  2. #2
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    [QUOTE=Il Manu;856641]

    E ora, su queste premesse, possiamo a passare ai concetti pi

  3. #3
    Opinionista L'avatar di Run-core
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    @IL MANU: (OT)zio porco quanto scrivi...e non mi riferisco solo a questo 3d..

  4. #4
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    Nell'enunciazione che abbiamo fatto dei Piani di Esistenza http://www.discutere.it/spiritualita...iani+esistenza abbiamo detto che tutto esiste già in uno stato di eterno presente e di infinita presenza, mentre sono gli esseri che, nei piani della percezione, percepiscono in successione questo eterno presente.

    E poteva sembrare che questo "tutto esiste già" desse al Cosmo, a tutto quanto esiste, un aspetto oggettivo. Mentre poi, approfondendo abbiamo detto che "tutto è sentire": anche quello che l'uomo sente non è che creazione del suo sentire, estrinsecazione del suo sentire.

    Questo sembra demolire quella oggettività del Cosmo allora la vostra domandapuò essere: "Come può il sentire degli individui creare il Cosmo, questo Cosmo così perfetto, quando è un sentire relativo, rispetto al Sentire Assoluto, la Coscienza Assoluta, DI0?".

    Il discorso da intendere bene è quello dei sensi. Poniamoci dalla parte del divenire: questo mondo che voi vedete, con tutte le sue forme, non esiste oggettivamente. Che cosa significa? Significa che, se non vi fosse nessuno a percepirlo, questo mondo non esisterebbe così come lo percepite, perchè, come voi lo vedete, esiste solo per voi, non esiste al di fuori della vostra percezione.

    Questa affermazione ci porta subito a domandarci: "Ma allora, è tutto un sogno? Se non esiste niente al di fuori della percezione degli esseri, è tutto un sogno? e come è possibile avere, ne sogni, dei punti di contatto?".

    A questo si potrebbe rispondere dicendo che a sentire relativi corrispondono sogni analoghi, per cui sogni analoghi hanno punti di contatto, e quei punti di contatto potrebbero essere queste parvenze di oggettività che ha il mondo fisico, il mondo che l'uomo vede e percepisce. Ma non è ancora così. Cercheremo di spiegarci meglio.

    L'essere è un centro di coscienza e di espressione, e di sensibilità e di espressione; l'essere è un sensore, qualcosa che riceve e anche qualcosa che trasmette, che esprime; inoltre l'essere è un essere relativo, perchè di assoluto ce n'è uno solo, ed è la Coscienza Assoluta, l'Assoluto, Dio.
    Per il fatto di essere relativo, l'essere è limitato, e quindi sono limitate anche le sue percezioni, le sue possibilità di captare ciò che egli è e anche ciò che egli non è, il suo non-essere, e queste possibilità di captare debbono derivare da qualcosa, si fondano su qualcosa: questo qualcosa sono i famosi sensi, che sono proprio l'espressione della limitazione dell'essere "uomo".

    Adesso, pensiamo che l'essere sia tutto concentrato nell'uomo incarnato. Allora, l'uomo incarnato ha dei sensi che gli fanno cogliere un certo ambiente a lui - egli crede- esterno.

    Quest'affermazione, secondo la quale l'ambiente è creato dalle percezioni dell'essere, non ha la portata di un totale sogno: questa creazione, infatti, non è un totale sogno perchè ciò che l'essere percepisce è la sostanza stessa della quale è costituito Dio; è la Divina Sostanza Indiversificata o lo Spirito delle 3 religioni di derivazione ebraica o l'Atman degli Orientali. La quale divina sostanza, proprio per sua natura, per sua struttura, nel momento in cui viene percepita, colta attraverso delle limitazioni, che nel nostro caso sono i cinque sensi dell'uomo, assume un aspetto che in realtà non ha. E questo significa che non è tutto sognato, nell'accezione pura del termine.

    Che cosa vuol dire? Vuol dire vedere, percepire, delle materie, delle forme, dei colori che non esistono oggettivamente, ma che sono il frutto della limitazione con la quale la materia divina indifferenziata è colta.

    Ora voi potete obiettare: "Ma perchè la realtà è lo stato di materia indifferenziata e non è invece quello stato che l'uomo coglie attraverso i suoi cinque sensi?". L'obiezione può, cioè, essere questa: "La realtà è quella che l'uomo vede e percepisce; l'altra è un'altra cosa, non è la realtà". Ma cos'è la realtà?

    La Realtà è la vera qualità e condizione delle cose. E questa vera qualità e condizione delle cose è certamente quella che si presenta in uno stato di totalità, non in uno stato relativo, parziale, limitato.

    Se di una storia conoscete solo una fase, un tempo, non potreste dire di conoscere la verità di quella storia; la quale verità è quella che risulta da tutta la storia, e non quella che viene saputa parzialmente, particolarmente, relativamente.

    Quindi la vera qualità, condizione e stato delle cose risulta dalla totalità; e nella totalità, nella condizione assoluta, la sostanza divina è indiversificata. Quella è la vera Realtà. L'altra, quella parziale, quella che riguarda solo una fase, una parte, quale è quella che l'uomo percepisce attraverso la limitazione dei suoi sensi, non può essere la realtà vera; è una realtà relativa; relativa, appunto, si suoi sensi.

    Allora, il fatto che l'uomo ha questa percezione limitata lo conduce a trasformare la sostanza indiversificata in un ambiente, e non in un suo sogno.

    Supponiamo - per fare un esempio pedestre - che voi siate in un oceano, dove vi siano moltissimi pesci, di tutte le qualità, talmente tanti che chi li guarda non ne vede nessuno. Ecco: nel momento in cui mettete certi occhiali speciali voi vedete, per esempio, solo le sardine, mentre tutti gli altri pesci spariscono. Così è la percezione attraverso i sensi del corpo fisico dell'uomo.

    Voi vedete, cogliete questo ambiente, il quale non è che una parte della sostanza divina indiversificata; questa solo è reale, perfetta, totale. Qualsiasi parte della realtà totale non può essere la realtà assoluta, la realtà totale, la realtà vera, e sarà perciò sempre una realtà relativa.

    In che senso - voi direte - è l'essere, è il sentire che, attraverso la limitazione costituita dai sensi, crea-percepisce il mondo?

    Se non aveste la limitazione dei sensi, voi non vedreste e percepireste niente. Detto per assurdo: voi vedreste la materia Divina indifferenziata. E quindi si tratta di una creazione che vi viene attraverso la limitazione dei sensi mentali: per tutti i mondi della percezione.

    Quello che l'uomo crea, lo crea per mezzo delle sue limitazioni e lo estrapola, lo tira fuori dalla divina sostanza indiversificata. Ma quello che coglie non è il vero aspetto della realtà: quello, ripeto, è l'aspetto che scaturisce percependo limitatamente la sostanza divina indiversificata.

    Egli vede, diciamo, la porzione che gli spetta; ma crea con questo vedere e percepire, un ambiente, il quale ambiente non esiste se togliete la limitazione dei sensi, cioè le limitazioni dell'ente percepente; non esiste in sè.

    Ora, bisogna fare attenzione al discorso che, se non ci fossero le limitazioni dei sensi, questo ambiente non esisterebbe, non sarebbe estrapolato e tirato fuori. Infatti, che cosa succede oltre a questo discorso generale?

    Succede che su questo ambiente creato dalla percezione limitata si instaurano, si sovrappongono quelle che sono le creazioni veramente e propriamente soggettive dell'individuo: quelli che si sono chiamati fantasmi della mente, dovuti al carattere e alle diverse interpretazioni personali, e voi sapete quanto ciascuno sia portato a interpretare i fatti secondo le proprie convinzioni o secondo i propri gusti, o desideri, o pensieri. E questo è un mondo totalmente soggettivo, diremo.

    Anche l'altro, però, che voi vedete e credete concreto, non è oggettivo: perchè se si togliessero tutti gli uomini, anzi tutti gli enti percepenti, di questo mondo non resterebbe niente. Questo mondo, infatti, scappa fuori, si crea solo per coloro che hanno i cinque sensi e che possono in virtù di questa limitazione comune, in un certo senso trarlo, enuclearlo, dalla divina sostanza indiversificata.

    Se ci sono in una stanza 7 individui che osservassero una mela posta su un tavolo, la realtà di quella situazione sarebeb formata da tutte e 7 le percezioni di quegli individui. Ecco, la mela del Cosmo esiste come risultato di tutte le percezioni individuali, mentre in sè non esiste. Se si tolgono le limitazioni percettive dei sensi fisici, sparisce la materia fisica. Sparisce, non appare più: essa appare solo a chi ha questa specie di occhiali, di lenti magiche, che sono appunto le limitazioni dei sensi.

    Pace e Bene

  5. #5
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    Ecco i quote dei passati interventi pertinenti a questo post:

    Citazione Originariamente Scritto da Il Manu Visualizza Messaggio
    L'argomento è complesso e la risposta definitiva è, come al solito, fuori dagli ordinari schemi mentali, quindi se ne può dare una spiegazione "ragionata" con tutti i limiti del caso.

    Il punto toccato è uno degli ultimi Segreti che l'Adepto apprende, e cioè: che tutto ciò che esiste, per esistere, dev'essere sentito.

    Che significa quest'affermazione sibillina? Che oltre la coscienza non c'è nulla!

    Facciamo un esempio: in questo momento dov'è Plutone? In questo momento non esite. Esiste solo nel momento che voi lo osservate, nel momento che un "Essere" ne prende coscienza, allora, e solo allora, Plutone inizia ad esitere così come lo percepite.

    Ma nel momento che non guardate verso Plutone, che non lo osservate cosa ne è di questo Pianeta? Esso esiste a livello "archetipale" come matrice e intelaiatura facente parte del Cosmo.

    Un'altro esempio che chiarirà facilmente il concetto. Prendete in esame un video-gioco in cui c'è un soggetto che si muove in un mondo virtuale tridimensionale, tipo Tomb Raider o simili. Esiste un personaggio che si sposta in questo ambiente il quale appare visivamente sul monitor. Ora osserviamo questo personaggio entrare in un ambiente a stanze. Entra in una prima stanza e voi potete osservarne a video la struttura, gli arredamenti e gli oggetti in esso contenuti.
    Ora entra in una seconda stanza e il processo di PERCEZIONE si ripete. Ma focalizzatevi su questo particolare: che fine ha fatto la stanza precedente, quella in cui eravate prima? Dove è finita?

    Non certo "dietro" al monitor o sotto il tavolo. Ma allora dove è finita?

    Essa esiste a livello di matrice geometrica tridimensionale dentro il programma. Un insieme di numeri che inseriti in una matrice descrivono un mondo che appare come reale (in questo caso virtuale) me con cui potete interagire alla vostra PERCEZIONE, cioè all'esame dei vostri sensi.

    Il rocedimento è analogo per la percezione del mondo circostante, della vostra realtà.

    Il mondo così come lo conoscete non è in realtà in questa conformazione ma è una matrice multidimensionale di cui voi PERCEPITE solo alcune dimensioni, alcuni numeri, per cui è di gran lunga meno complessa di quello che è in realtà.

    Un individuo che avesse un'altra categoria di sensi, o un senso in più, vedrebbe una realtà completamente diversa da quella che percepite voi, potendo elaborare "più numeri" di questa matrice.

    Pensate al cieco e alla sua realtà in confronto a voi che possedete il senso della vista: quale differenza!

    Questo vale anche per l'inverso: la realtà che percepisce un insetto è diversa per qualità e sostanza dalla vostra, eppure la matrice è la stessa sia per voi che per lui.

    Il Cosmo è questa matrice e solo la Coscienza Cosmica ha la capacità-possibilità di "vedere", di percepire tutta la sua Realtà, essendo essa stessa quella Realtà!

    I sensi sono, in ultima analisi, un prodotto della Coscienza, e quindi maggiore è l'evoluzione e maggiore è la categoria o gamma di espressione di questi sensi: l'Evoluto ha dei sensi che voi ancora non avete e quindi percepisce e partecipa di una realtà che a voi vi è ignota, pur essendo questa realtà tutto intorno a voi.

    Lo spunto è stato dato. Se interessa si può approfondire i contenuti e conoscerete qualcosa che solo adesso la vostra Scienza comincia lontanamente ad intuire mentre è patrimonio sapienziale della Scienza Sacra sebbene conosciuta fin'ora sotto forma di simboli di cui l'Adepto doveva penetrarne il significato.

    Ora questa Conoscenza può essere appresa da molti di voi senza l'ausilio dei simboli, indispensabili nel passato, ora non più imperativi, avendo voi una ragione e una scienza sufficiente per uscire dall'allegoria e comprendere più direttamente l'insegnamento.

    Pace e Bene.
    Citazione Originariamente Scritto da Il Manu Visualizza Messaggio
    Il mai troppo compreso film "Matrix" conserva aspetti esoterici molto ampi.

    Nel primo film, più precisamente nel finale di questo, Neo, l'Eletto, perviene ad una momentanea "illuminazione" e in quell'istante può osservare la "Realtà" della matrice rappresentata dai tre agenti, non più visti come aspetto tridimensionale e sensoriale luminoso-sonoro-termico, ma come insieme di numeri e lettere (le lettere in fosfori verdi che piovono verso il basso) della matrice che dà loro forma.

    L'esempio è molto limitato in quanto la Matrice Cosmica è ben altro che una sequenza di "numeri" ma didattico e calzante per analogia per la considerazione sull' ESSENTE postato sopra.

    La filosofia greca, fin dalle sue origini, ha respinto il concetto del nulla. Talete è stato fra i primi a sostenere che "qualcosa" non poteva derivare dal nulla o scomparire nel nulla: "Dal nulla non sortirà nulla", dice il Re Lear alla figlia Cordelia.

    L'horror vacui della fisica aristotelica affermava che non potevano esistere spazi vuoti: la natura aborre il vuoto. E fino all'inizio del ventesimo secolo, sopravvisse la credenza nell'esistenza di un"etere" misterioso, che serviva soltanto a negare l'esistenza di uno spazio vuoto.

    Nemmeno il nulla dei Buddhisti è in realtà tale ma tradotto più correttamente con il termine vacuità:

    va|cu|i|tà
    s.f.inv.
    CO l’essere vuoto | fig., mancanza di consistenza, di contenuti, di sentimenti o di profondità: la v. di uno sguardo

    Si intende come uno stato senza attributi, l'unica "caratteristica" possibile per descrivere l'Assoluto, ed equivale a: tutto e nulla in particolare.

    La non-esistenza corrisponde in realtà alla Matrice archetipale che "riempe" tutte le dimensioni del Cosmo essendo queste dimensioni delle estensioni delle varie possibilità della Matrice, così come lo spazio Euclideo non esiste ma esiste come spazio-estensione della materia.

    Non esiste alcun spazio vuoto in nessuna regione dell'Universo fisico, in nessuna regione del Mondo Astrale ed in nessuna regione del Mondo Mentale.

    Tutto è Matrice, tutto è Coscienza. Tutto è AMORE.

    Pace e Bene


    Pace e Bene
    Ultima modifica di Il Manu; 12-05-2008 alle 01:45

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