[QUOTE=Rettologo;867530]inutile per chi crede di conoscere la verit
[QUOTE=Rettologo;867530]inutile per chi crede di conoscere la verit
I Vangeli sono documenti storici, gli avvenimenti descritti nella Bibbia si intersecano con la storia di un popolo, Israele. Attraverso essi, noi crediamo che Dio s'e' rivelato all'uomo, fino alla Sua manifestazione d'amore + grande: L'incarnazione, farsi come noi, compromettersi con le nostre vicissitudini, fino a dare tutto se' stesso, sulla Croce. Poi si puo' credere e vivere di conseguenza tale messaggio, oppure farsi una grassa risata, chiaro. Ma qua stiamo in "spiritualità", cioe' crediamo che l'uomo sia anche spirito, non solo carne....
amate i vostri nemici
qu
[QUOTE=Rettologo;867547]qu
amate i vostri nemici
mi sembra che una discussione esista già su questo argomento, io credo che la discussione sia invece sulle messe di liberazione
Ho già espresso il mio pensiero. Ci libera la fede nel CRISTO, piu' di tanti riti esteriori....
amate i vostri nemici
ovvio, metaforicamente.
la bibbia ci insegna che il demonio è fondamentalmente un idiota, e quindi di non fare come ha fatto lui.
in altri termini:
"A differenza di Satana, non mi sarei dato pena di avversare apertamente il creatore: piuttosto avrei borbottato, di tanto in tanto, qualche velenoso anatema, senza mai distogliermi dall'ozio, continuando ad assaporare il terribile gusto dell'eterna sottomissione. Sempre in procinto di precipitare, non sarei mai caduto: rifuggendo l'azione avrei avversato la natura più intima ed aberrante di dio, quella di funesto demiurgo. Emblema celeste dell'immobilismo -e non terreno fomentatore di vani tumulti- sarei stato duraturo monumento all'odio della produttività, ed in questo silenzioso stato avrei idealmente rivaleggiato con un dio ottusamente inconsapevole. Per perpetrare nel tempo una ribellione, occorre non attuarla mai."
si può vivere felicemente, e nel giusto, anche senza avere fede in qualche "dio".
le religioni sono un appiglio per le persone con dei problemi. a quella "messa" ho visto prevalentemente persone disperate, sicuramente celanti angosce interiori.
se stai bene con te stesso non ti serve nessun apoggio esterno, e se mai capita qualcosa di brutto, meglio affrontarlo da sè. tutto a vantaggio del proprio carattere.
Idiota o saggia si definisce una persona....
La personificazione del Male: Ecco, magari possiamo usare questa espressione.
amate i vostri nemici
[QUOTE=Rejin0;867569]si pu
amate i vostri nemici
[QUOTE=conogelato;867541]I Vangeli sono documenti storici, gli avvenimenti descritti nella Bibbia si intersecano con la storia di un popolo, Israele. Attraverso essi, noi crediamo che Dio s'e' rivelato all'uomo, fino alla Sua manifestazione d'amore + grande: L'incarnazione, farsi come noi, compromettersi con le nostre vicissitudini, fino a dare tutto se' stesso, sulla Croce. Poi si puo' credere e vivere di conseguenza tale messaggio, oppure farsi una grassa risata, chiaro. Ma qua stiamo in "spiritualit
CONIGLIO MANNARO
"Ci sono amori che durano il tempo di uno sguardo e rivoluzioni che vivono lo spazio di un mattino, sono forse per questo meno importanti di certi compromessi scellerati che incatenano tutta una vita?"
Gianni-Emilio Simonetti
La calma
Dei quattro Vangeli tre sono detti "sinottici": Matteo, Marco e Luca; essi infatti impiegano uno schema sostanzialmente identico, al punto che li si può leggere su colonne parallele "con un solo colpo d'occhio". Lo schema riguarda l'attività di Gesù e prevede: predicazione di Giovanni il Battista; battesimo di Gesù e sua tentazione nel deserto; ministero di Gesù in Galilea; viaggio dalla Galilea verso la Giudea; ministero breve a Gerusalemme, durante il quale è messo a morte, risorge, appare ai suoi, è assunto in cielo. Solo Matteo e Luca hanno premesso a questo schema un'introduzione riguardante il cosiddetto "vangelo dell'infanzia" di Gesù. Pur impiegando uno schema comune, ogni evangelista ha caratteristiche e contenuti propri: tradizioni diverse a cui ha attinto, destinatari mirati cui indirizza il suo scritto, quindi prospettive teologiche ed ecclesiali specifiche.
Marco, considerato in genere il racconto evangelico più antico (anteriore al 70 d.C.), si rivolge a cristiani di origine pagana. Il testo è attraversato da una domanda: Chi è Gesù? Ad essa risponde fin dall'inizio con un'affermazione perentoria: Gesù è il Cristo (Messia) atteso dagli Ebrei e il Figlio di Dio (cf. Mc 1,1). Questa tesi iniziale viene provata nel corso della narrazione, mettendo il lettore a contatto diretto con i gesti compiuti da Gesù, in particolare le molte guarigioni e l'accoglienza dei peccatori, attraverso cui svela progressivamente il mistero della sua persona: Servo sofferente e Figlio di Dio. Marco, più degli altri, è il vangelo del primo annunzio e insieme dell'itinerario del credente per arrivare alla fede piena in Gesù e alla condivisione della sua vita. Marco è il Vangelo della "sequela", del cammino del discepolo dietro e con il Maestro.
Il Vangelo di Matteo è opera di un autore palestinese che scrive per cristiani di origine ebraica intorno all'anno 80 d.C. Egli dà molto spazio alle parole di Gesù, raccogliendole in cinque grandi discorsi: della montagna (cf. Mt 5-7), apostolico (cf. Mt 10), in parabole (cf. Mt 13), comunitario (cf. Mt 18), escatologico (cf. Mt 24-25). Con essi Matteo propone l'insegnamento di Gesù per la vita della comunità cristiana. Il suo è per eccellenza il Vangelo della Chiesa. Più degli altri, insiste sul compimento nella persona di Gesù delle profezie dell'Antico Testamento: non si deve aspettare più il Messia, perché è già venuto ed è Gesù di Nazaret; in lui le promesse fatte a Davide e ad Abramo si compiono (cf. Mt 1,1); la legge e la parola dei profeti in lui trovano pienezza e compimento (cf. Mt 5,17-18), perché con lui si inaugura il regno di Dio.
Il Vangelo di Luca si deve a un cristiano di provenienza pagana, un colto ellenista che si rivolge ad ambienti cristiani di cultura greca. Egli chiama Gesù "il Signore": il titolo che la Chiesa attribuì al Cristo risorto e glorificato, lo stesso che l'Antico Testamento dava a Dio. Senza attenuare le esigenze di Gesù maestro e della sua chiamata, Luca testimonia soprattutto, con delicata finezza, la misericordia di Dio che si fa uomo per comunicare agli uomini la sua grazia, a cominciare dal perdono (cf. Lc 15). Peculiare è la sua sottolineatura della destinazione universale della salvezza in Cristo. In questa direzione vanno le parole di Simeone (cf. Lc 2,22), la genealogia di Gesù fatta risalire fino ad Adamo (cf. Lc 3,38), l'interesse di Gesù per i non Ebrei, come il samaritano assunto a simbolo dell'amore cristiano (cf. Lc 10,37), l'annunzio che "il perdono dei peccati e la conversione saranno predicati a tutte le genti" (Lc 24,47).L’antica tradizione ecclesiastica afferma che il quarto vangelo fu scritto dall’apostolo Giovanni, il prediletto di Cristo, quando aveva raggiunto l’estrema vecchiezza (cfr. 21, 23) nella comunità cristiana di Efeso, metropoli dell’Asia Minore. Il vangelo fu scritto verso l’anno 100 e il più antico manoscritto che ce lo tramanda è del 150, al massimo del 200. Nonostante le caratteristiche che evidentemente distanziano questo vangelo dai primi tre, Giovanni intende scrivere, come i suo predecessori, un vangelo: lo provano l’identità del quadro generale e dei fatti fondamentali, le non rare indicazioni cronologiche – a volte essenziali (cfr. nota a 5, 1) -, geografiche e di vario altro tipo. Soltanto Giovanni racconta di un prolungato ministero di Gesù a Gerusalemme. Le radici palestinesi del vangelo vengono allo scoperto nel linguaggio in più punti chiaramente aramaico. Giovanni scrive a distanza di circa settanta anni dopo la morte di Gesù (a. 30) e preferisce scegliere alcuni fatti della vita di Cristo, che, a ragione del loro contenuto simbolico, permettono una profonda intelligenza del mistero di Cristo, sotto la guida dello Spirito Santo (cfr. 14, 26; 15, 26; 16, 13) e alla luce dell’esperienza soprannaturale della Chiesa. Giovanni conserva fedelmente la sostanza degli insegnamenti di Gesù; anche se il versa in una propria forma letteraria. Si può parlare di una tradizione giovannea – affiorante anche in Luca – in parte parallela e in parte complementare della tradizione riflessa nei tre primi vangeli. Il sublimo prologo (1, 1-18) enunzia i temi sviluppati nel vangelo. I cc. 1, 19-4, 54 avviano la manifestazione della natura e dei poteri divini di Cristo; nei cc. 5-22, la polemica con i Giudei approfondisce temi essenziali del mistero delle persone e della missione del Figli di Dio; i cc. 13-21 contengono il racconto della passione della morte e della risurrezione di Cristo, con l’inserzione delle sue ultime confidenze ai discepoli (cc. 13-17).
Ultima modifica di conogelato; 31-05-2008 alle 17:27
amate i vostri nemici
Ben detto, la verità è una ma la sofferenza personale è infinita e Gesù Cristo s'incontra proprio lì, perché la sua sofferenza pur mortale, è unica, e diversa nello stesso tempo, perché è anche divina, e si spezzetta per noi e per il nostro soffrire in qualsiasi nostra sofferenza: unisce e separa, la famosa lama a due tagli che nel Cristo mistico usciva dalla sua bocca ad intendere la netta separazione operata dalle parole del Profeta Gesù e nello stesso tempo la forza duplice( yin e yang) di aprire con una lama, e bruciare richiudendo con l'altra, che è tipica del Dio del V.T.
La sofferenza è lo scotto che si paga per liberarsi del demonio e dirigersi verso qualsiasi virtù, foss'anche l'umiltà dell'ascolto"
Anche Gesù scacciava i demoni ed un giorno disse a Pietro che geloso si fece minaccioso contro alcuni guaritori che scacciavano demoni in un paese collinare lì vicino nel nome del Maestro, o forse per alcuni di oggi guarivano solo malattie mentali, cioè secondo il pensiero dominante e logico del mondo in cui ora viviamo.
A quella invettiva Gesù rispose con una frase esemplare: " Chi non è contro di noi è con noi!" " Capito tu, o Pietro, che hai la testa più dura della pietra?" Questo l'ho aggiunti io volentieri
Il vomitante..., considerando il luogo obbiettivamente onesto, cioè se l'attore non fingeva, e questa è una caratteristica che non può mancare come metodo per un' l'indagine storica del fatto, ...si è liberato della sua personalità animalesca, interessante sarebbe stato sapere che cosa sia successo poi a queste persone, e utile all'indagine sarebbe stato anche farsi descrivere che cosa abbiano provato in quel momento e che cosa abbia scatenato in loro il doversi ridurre a tale imbarazzante situazione.
Ultima modifica di crepuscolo; 31-05-2008 alle 21:05 Motivo: errore