IL CERVELLO DEI GAY SOMIGLIA A QUELLO DEL SESSO OPPOSTO
Di Francesca Pellino
Una ricerca svedese ha evidenziato che vi sono alcune somiglianze strutturali tra l'organo cerebrale degli omosessuali e quello delle persone del sesso opposto. La studiosa Ivanka Savic del Karolinska Institute di Stoccolma
...
[FONT="Comic Sans MS"]nulla
Il cervello di gay e donne sedotto dagli stessi profumi
Le uguali reazioni di donne e gay offrono un nuovo argomento a chi sostiene che l'omosessualità ha componenti biologiche e genetiche.
Una ricerca pubblicata negli Usa: le reazioni sono identiche. Anche gli uomini influenzati dai feromoni - È nel sudore il segreto dell´attrazione maschile
le conclusioni
Le uguali reazioni di donne e gay offrono un nuovo argomento a chi sostiene che l'omosessualità ha componenti biologiche e genetiche
gli effetti
Nel cervello degli uomini il sudore maschile ha attivato le aree dell'odorato. Nelle donne e nei gay l'ipotalamo, l'area che governa la sessualità
l'esperimento
Testate le reazioni di uomini, donne e gay a un derivato del testosterone prodotto dal sudore maschile e a un estrogeno dell'urina delle donne
NEW YORK - Utilizzando una tecnica di visualizzazione dei flussi cerebrali, un team di ricercatori svedesi ha dimostrato che gli uomini omosessuali e eterosessuali reagiscono in modo differente a due odori che potrebbero essere implicati nell´eccitazione sessuale. In particolare hanno constatato che i gay reagiscono nello stesso modo delle donne. L´esito di tale nuova ricerca potrebbe aprire la strada allo studio dei feromoni umani e del presupposto biologico delle preferenze sessuali.
È risaputo che negli animali i feromoni - sostanze chimiche escrete da ciascun individuo per influenzare il comportamento di altri individui della stessa specie - regolano l´attività sessuale, ma gli esperti non sono concordi nel precisare quale sia il ruolo che essi rivestono nel rendere gli esseri umani sessualmente attraenti gli uni agli altri. Il nuovo studio, che sostiene l´esistenza dei feromoni umani, è stato pubblicato nel numero in edicola degli Atti dell´Accademia nazionale delle scienze (The Proceedings of the National Academy of Sciences) dalla dottoressa Ivanka Savic e dai suoi colleghi del Karolinska Institute di Stoccolma.
Le due sostanze chimiche oggetto dello studio erano rispettivamente un derivato del testosterone prodotto dalle ghiandole sudoripare maschili e un composto simile all´estrogeno contenuto nell´urina femminile, entrambe sostanze che da tempo si ipotizza possano essere feromoni. Alcuni anni fa la dottoressa Savic e i suoi colleghi avevano dimostrato che due sostanze chimiche attivavano il cervello in modo alquanto differente da altri odori più ordinari. Se nelle donne il composto simile all´estrogeno attiva le consuete aree deputate all´odorato, negli uomini accende l´ipotalamo, una regione alla base del cervello che governa il comportamento sessuale e tutto lo stato ormonale dell´organismo. La sostanza chimica contenuta nel sudore maschile fa esattamente il contrario: nelle donne attiva l´ipotalamo e negli uomini le regioni cerebrali attivate dall´odorato. Le due sostanze chimiche paiono dunque condurre una sorta di doppia vita, assumendo di volta in volta il ruolo di odore per un sesso e di feromone per l´altro.
Appurato ciò, i ricercatori svedesi hanno ripetuto l´esperimento aggiungendo un terzo gruppo di soggetti, gli uomini gay. Costoro in presenza di entrambe le sostanze chimiche hanno reagito come il campione di donne, come se la reazione del loro ipotalamo non fosse determinata dal loro sesso biologico, bensì dal loro orientamento sessuale. Se confermata, la scoperta aprirebbe due nuove strade in due importanti direzioni: i feromoni umani e le basi biologiche della sessualità umana.
È risaputo che i topi influenzano reciprocamente il loro comportamento sessuale tramite l´emissione di sostanze chimiche che agiscono come ormoni nel cervello del ricevente e che sono note col termine di feromoni. Alcuni anni fa le speranze da parte dell´industria dei profumi di individuare i feromoni umani andarono infrante quando si scoprì che una minuscola struttura nel naso dei topi, tramite la quale essi percepiscono molti feromoni - detto organo vomeronasale - negli esseri umani è in linea di massima inattiva, avendo perduto nel corso dell´evoluzione la connessione nervosa con il cervello. I ricercatori interpretarono ciò con il fatto che gli esseri umani evolvendosi hanno fatto sempre più affidamento sull´organo della vista che su quello dell´odorato e non avevano più bisogno dei segnali primitivi che nei roditori sono interpretati come segni di attrazione sessuale.
Tuttavia non è possibile escludere del tutto un ruolo dei feromoni umani, specialmente alla luce della scoperta che le donne che vivono o lavorano insieme tendono a sincronizzare il proprio ciclo mestruale. Alcuni ricercatori considerano il lavoro della dottoressa Savic come una prova attendibile a favore dell´esistenza dei feromoni umani. «Si è risposto al primo interrogativo, se esistono i feromoni umani. Ebbene, esistono» hanno scritto gli autori di un commento su "Neuron" in merito allo studio del 2001 della dottoressa Savic.
Se i feromoni umani esistono davvero, l´approccio della dottoressa Savic può consentire di gettare nuova luce su come è organizzato il cervello non soltanto in relazione all´orientamento sessuale, ma anche alla sessualità in senso generale. «La vera domanda non è da dove nasce l´omosessualità, ma da dove nasce la sessualità» ha commentato il dottor Dean Hamer, genetista dell´Istituto Nazionale della Sanità. Il differente parametro comportamentale che la dottoressa Savic ha individuato nel cervello degli uomini gay può essere sia una causa sia una conseguenza del loro orientamento sessuale. Se l´orientamento sessuale ha una causa genetica, oppure se è influenzato dagli ormoni ancora nel ventre materno o nel periodo della pubertà, allora i neuroni dell´ipotalamo potrebbero configurarsi in un modo che delinea permanentemente il sesso dal quale la persona si sente attratta. Altrimenti, può anche darsi che il risultato dell´indagine sia dovuto semplicemente al fatto che gli uomini e i gay usano il loro cervello in modi diversi. La dottoressa Savic lo ammette: «Non siamo ancora in grado di stabilire se questa diversità di funzionamento sia una causa o una conseguenza».
(copyright New York Times - la Repubblica traduzione di Anna Bissanti)
http://www.arcigaymilano.org/dosart.asp?ID=21632
Ultima modifica di sd&m; 21-07-2008 alle 20:19
[QUOTE=moana;900765]sul fatto che i gay siano pi
Ni sumisa ni devota, libre linda y loca!
Nel tuo piccolo mondo, tra piccole iene, anche il sole sorge solo se conviene.
non ho capito le polemiche verso questi studi (anche xchè bisognerebbe citare dei contro-studi x confutarli)... inoltre mi sembra che questi studi siano positivi x la causa gay, visto che molte persone credono che un figlio cresciuto da 2 genitori gay diventerebbe gay, oppure che certi messaggi trasmessi dai media promuoverebbero l'orientamento gay ecc. ecc... invece (non che ci fosse bisogno di studi) è stato appurato che l'orientamento sessuale è innato e quindi del tutto indipendente dalla cultura o dall'educazione
Io vorrei dire: e chi se ne frega se ci sono gay e lesbiche.
[QUOTE=sd&m;900833]non ho capito le polemiche verso questi studi (anche xch
Ni sumisa ni devota, libre linda y loca!
Nel tuo piccolo mondo, tra piccole iene, anche il sole sorge solo se conviene.
dovremmo fare una ricerca sul cervello dei ricercatori.
Cazzo, ci fottiamo da soli!
Stracazzo, diventiamo autogay!
Hanno ragione, sigh..
Ecco, nonOriginariamente Scritto da nomade
Ni sumisa ni devota, libre linda y loca!
Nel tuo piccolo mondo, tra piccole iene, anche il sole sorge solo se conviene.
[quote=erin;900982]Ecco, non
[QUOTE=sd&m;900833]non ho capito le polemiche verso questi studi (anche xch
[QUOTE=spleen;900996]
Ricerche di questo tipo fomentano solo pregiudizi.
Che usassero i soldi per studi pi
Ni sumisa ni devota, libre linda y loca!
Nel tuo piccolo mondo, tra piccole iene, anche il sole sorge solo se conviene.
No, Erin.. io concordo con Spleen: sarebbe un diversificare, una sorta di classismo, troppo simile (e che si presta) al razzismo.
Vogliamo abbattere una volta per tutte queste barriere di razza, credo religioso etc o no?
Poi, vabbè, non dovrei neanche parlare non essendo gay.
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