Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Buongiorno, Signor Bartender...lo psicobancone é libero?...senza noccioli di olive o datteri coneschi, che sono come il principazzurro: non li tollero nemmeno con 9 materassi ...ahhh..che notte...E' incominciata con una specie di acufene...più o meno cosi'
ma più ossessivo...c'era un sottofondo di telescrivente (si, l'ho conosciuta)...di rotative...con Bogart che diceva "E' la stampa baby"...nel buio. Che di colpo si é illuminato per raggi laser e luci stroboscopiche, in quanto ero in una specie di cave di Montmartre, dove pero' parlavano non francese con accento parigino, ma una specie di italiano con accento bassopadano, una discoteca....e al centro della pista una coppia: uno sviolinista vagamente tzigano che accompagnava una scatenata danzatrice in minigonna nera, con calze a rete celate da alti cosciali luccicanti, tutta un tintinnare di borchie catene e generi similari, squassando la chioma tizianesca al ritmo martellante del ticchettio frastornante (peggio della Suonata dell'angoscia, per me)...e gli astanti ad intonare "Sa-pien-ti-no! Sa-pien-ti-no!" incitando l'indiavolato tzigano...colpo di scena...cessa il frastuono da redazione di giornalTV di provincia e parte un tango rodolfovalentinesco. Lo sviolinista lancia il suo strumento al pubblico, attira a sé la danzatrice (facendo attenzione a non ferirsi con borchie e spunzoni) per un tango che si annunzia torrido....i corpi si avvicinano, due mani si stringono...l'altra mano dello sviolinista si avvicina alla callipigicità...e...
Schiafff!!!!!! La nerovestita tizianesca , con uno sberlone gli da 'na revutata, che manco... 'na frittata rigirata della dialettica conesca...gira come uno strummolo (o trottola, che di si voglia) lo sviolinista...e dietro di lui si lancia sulla pista un quartetto vagamente botticelliano, vaporoso e primaverile in trasparenti veli...in una travolgente pizzica condotta da Regina, che per mano tiene una piccoletta co 'na capa luminosissima (intelliggggenza sfolgorante?) che danza stortignaccola come una celebre torre, tenendo per mano una poetessa che declama poemi cosmoagonico-pindarici in attesa di nobel, tenendo per mano una ghibellin fuggiasca dalla santa inquisizione, già col saio da barbecue che invoca , come un mantra," 'hono, perdono! Rah'ele, son fidele"...Guardo esterefatto e sconvolto questo ennesimo onirico rimeic del settimo sigillo, quando una mano guantata di nero mi afferra il cravattino a farfalla....già, ero in smoking giallo canarino, e mi chiede a bruciapelo, ponendomi un microfono davanti al naso: "Coi marubini, si beve acqua uliveto o negroni sbagliato?"...esito...un rumore di zoccoli di mulo, con un ronzio di mosche...e una voce dal dolce accento veronese, che mi ricorda i sussurri romantici di romeo e giulietta suggerisce: "Spritz...prosecco"....Una vocina triestoslavo interviene "Prosecco?....eccomi....e porto gli sgombri del golfo"...La mano guantata non molla " Allora?"...."Sessanta minuti" ho detto...prima di essere travolto da un forsennato in bicicletta urlante "Pistaaaaa che devo fare ancora 23 yarde, 207 metri e tre colli dolomitici...e la mia dolce ape mi aspetta"
...e sono cascato dal letto.
Devo andare da un esorcista, Signor Bartender? O anche io alla Porziuncola con cono, in ginocchio sui ceci a acqua e olive per scacciare lo dimonio?
Vassapé....Per ora, si: lasci la borriglia del Tanqueray. No, niente assaggini. Li lascio sospesi.
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