Beh, apro questo thread per spiegare un po' della lingua di Cervantes da un punto di vista disteso e con un metodo dilettantistico, giocoforza, poich
Beh, apro questo thread per spiegare un po' della lingua di Cervantes da un punto di vista disteso e con un metodo dilettantistico, giocoforza, poich
Ultima modifica di Churchil; 18-03-2011 alle 13:37
Fonetica
Allora, cominciamo per una cosa facile anche se non molto divertente, la fonetica. Giacché tanto lo spagnolo quanto l'italiano sono tutte e due lingue con una corrispondenza abbastanza grande fra lo scritto ed il parlato, si vedrà con rapidità.
Vocali/Vocales:
Lo spagnolo ha un sistema vocalico davvero semplice: a, e, i, o ed u, e basta!, niente di distinzioni fra la e o la o chiusa od aperta. Sempre la stessa o e la stessa e. Punto e palla (punto y pelota---> si dice in spagnolo colloquialemente per indicare in modo rotundo che una questione è finita e non c'è niente più da dire)
La Bi e la Vu/La Be y la Uve:
In spagnolo queste due lettere hanno il medesimo suono, che corrisponde all'italiano della B, questo fenomeno di confluenza delle due lettere nello stesso suono riceve il nome di "Betacismo" e pare che si deva all'influenza della lingua basca sul castigliano, poiché il basco la V non ce l'ha e le origini della lingua cervantina si trovano al Nord della Spagna (nella Rioja si trovarono i primi testi in castigliano).
Ci e CH, Zeta, Qu e Cappa/Ce y el dígrafo CH, Zeta, Qu y Ka:
La C ha il suono della K in combinazione con la a, la o e la u, come in italiano. Dunque, la differenza fondamentale radica nell'uso della C insieme alla e ed alla i. In spagnolo la c acquista lo stesso suono che la TH inglese in parole come "thing".
Ora, qualche precisazione, questo non è così nel Ispanoamerica, dove questa C ha il suono "S" (sorda), altrettanto in alcune regioni della Spagna questo è così, come le Isole Canarie e la Andalusia, anche se concretamente in Cádiz (Cadice) succede il contrario, cioè, la S acquisisce il suono TH (in spagnolo za, ce, ci, zo, zu), così, per esempio una frase come "Los sesenta y seis asesinos sediciosos de Saducea salieron libres" un zetero gaditano la pronuncerebbe: "Loz zezenta y zeiz azezinoz zediciozoz de Zaducea", intanto una frase come "Cincuenta y cinco sencillos y sinceros vecinos de Zaragoza zurzieron sus calcetines" sarebbe pronunciata dagli andalusi, canari e americani così: "Sincuenta y sinco sensillos y sinseros vesinos de Saragosa sursieron sus calsetines".
Ma questa è una generalizzazione troppo esagerata, non tutti lo fanno e ci sono aree in cui può essere più o meno accentuata questa pronuncia non-standard. Anche nella mia comunità autonoma, Galicia (Galizia) ci sono delle zone dove la C combinata con la i o la e la pronunciano come S (sempre sorda).
La Z si pronuncia anche come la TH inglese in think, ma soltanto può venire insieme alla a, o ed u, perché per la i e la e già viene la C a produrre questo suono. Ma può esserci qualche parola nella quale si combine la Z con una delle due vocali "vietate". Mi viene in mente la parola "Zinc" (Zinco).
La CH e quel digrafo che si impiega in spagnolo per rappresentare per scritto il suono che in italiano si ottiene all'unire la C con la e o la i. (cha, che, chi, cho, chu = cia, ce, ci, cio, ciu)
La Q anche come la C combinata con a, e, i ha il suono K, ma la u non si pronuncia mai. Ad esempio: Queso (formaggio) si pronuncia /keso/, quinto (quinto) si pronuncia /kinto/
Non c'è molto da dire sulla K, come in italiano, si tratta di una lettera non molto impiegata e già conoscete il suo suono
I lunga, Gi, Elle ed I greca/Jota, Ge, Ele e I griega:
La I lunga e la G nelle seguenti combinazioni (Ja, Je/Ge, Ji/Gi, Jo, Ju) hanno un suono che credo provenga dall'arabo che sarebbe una mistura fra la Acca aspirata dell'inglese e la R francese, più o meno il suono che si produce al fare gargarismo direbbe io. Non farmi caso, è uno scherzo, sarebbe più o meno come la Acca Aspirata inglese ma un po più marcata (Jarrón=Vaso, Jerga=Gergo, Joder=Fottere. La G con la o e con la u suona come in italiano (Gota=Goccia, Guante=Guanto), ma fate attenzione, la G con la u (GU) seguita da e od i, in questo caso il suono è quello della GH (Guiño=ammicco, Guerra=Guerra---> in spagnolo si pronuncia Gherra). Nei casi in cui la u sì se pronuncia questa circostanza viene indicata dalla dieresi sulla u (ü (Pingüino=Pinguino, Lingüista=Linguista, Antigüedad=Antichità.
La Elle suona come in spagnolo, quando è soltanto una, se sono due insieme appare la differenza. Il suono della doppia elle spagnola in teoria mi sembra che sia equivalente a quello del "gli" italiano, ma molti castigliano parlanti, fra loro io stesso, siamo "yeístas", questo vuol dire che pronunciamo la doppia elle uguale che la Y, vale a dire, non impiegamo il suono del "gli" italiano, sennò soltanto quello del "gi", "ge" italiano, cosìcché non facciamo nessuna differenza fra "calló" y calló" (cadde e tacque rispettivamente). Pertanto la doppia elle e la Y hanno il suono equivalente a quello che hanno in italiano le parole che combinano la G con la i o la e
Erre/Erre:
Uguale all'italiano, soltanto commentare che il suono della erre forte la pronunciamo all'inglese quando siamo ubriachi. Vi succede lo stesso?
Esse/Ese:
Bene, in spagnolo non esiste la doppia esse, la S fra vocali suona sorda, soltanto abbiamo la S sonora quando dopo la S c'è una consonante sonora, ma questo come in italiano, nessun problema, secondo me.
La Di/De, Effe/Efe, Acca/Hache, Emme/Eme, Enne/Ene, Pi/Pe, Ti/Te, Doppia vu/Uve doble non hanno nessuna differenza di suono, pertanto niente da commentare.
La Ics (Equis) ha il suono /ks/ come in italiano, ma c'è un'eccezione, al cominicio di parola la X in spagnolo suona come la S, ad esempio, xenofobia si pronuncerebbe /Senofóbia/
La Ñ spagnola si corrisponde col suono che produce la combinazione della g con la n in italiano (Español/Spagnolo)
Un altro dettaglio, le parole che incominiciano da ps. In spagnolo non si pronuncia la P iniziale, difatti queste parole si possono scrivere senza la p, psicólogo o sicólogo, ad esempio, sebbene la RAE (Real Academia de la Lengua) raccomandi scriverla con la pi.
Altra curiosità è il cambiamento della L per la R che si produce in Andalusia (mia mamma è di Siviglia). Ad esempio, la parola "alma" (anima), la pronunciano "arma" (arma). Espressione vezzeggiativa tipica di Andalusia: "Mi arma", per rivolgersi a qualcuno che si vuole bene, mi sembra che soprattutto l'impieghino le madri coi suoi figli.
Qui finisco la mia prima lezione dello spagnolo. Sicuramente può essere un po' confusa e "me haya dejado alguna cosa en el tintero" (frase che significa che ti sei dimenticato di qualcosa quando, ad esempio, parli di un tema, traduzione diretta: Lasciarsi qualcosa nel calamaio). Tranquilli che i seguenti messaggi saranno più divertenti che questo. . Speriamo!
Ciao, spero che vi serva di aiuto e non tentennare nel momento di segnarmi tutte le sgrammaticature che vediate, almeno le più grossolane.
Grazie.
Ultima modifica di Churchil; 10-04-2009 alle 17:17
Me ne sono appena reso conto che ho commesso un errore che pu
Bene, oggi mi sento con l'animo sufficiente per scrivere dei nuovi messaggi in questo thread. In questo primo messaggio parlerò della parola perché, poiché ha vari significati e mi sembra interessante spiegare come sono le corrispondenze in spagnolo in rapporto all'italiano. Ci si bisogna fare un po' di attenzione per dopo utilizzarla correttamente giacché nemmeno i castigliano parlanti la impieghiamo bene molte volte.
PERCHÉ:
Allora, in italiano avete una sola parola (perché che ha vari significati, ma in spagnolo la cosa è un po' più complicata nel senso che la parola può diventare due parole o portare l'accento o non portarlo dipendendo dal significato che abbia. Cioè, in spagnolo esistono quattro forme: "porqué", "porque", "por qué" e "por que".
Ma che casino!, direte, certo, per questo motivo quelli che non si curano delle regole ortografiche riguardanti questa parola, dopo scrivono la prima che viene loro in mente o direttamente la più facile.
Dunque, cercherò di spiegarlo nel modo più semplice possibile per non dilungarmi molto in una questione ortografica che non è mica divertente, lo so. Dai!, andiamo!
Primo significato: pronome interrogativo
Esempio: Perché hai acceso la TV?
Attenzione! In spagnolo il perché nella sua accezione di pronome interrogativo si scrive separato e con accento sulla e, ossia: por qué
Nota: si scrive così tanto nelle interrogazioni dirette quanto nelle indirette.
Traduzione: ¿Por qué has encendido la TV?
Secondo significato: valore causale
Nella risposta alla domanda si usa il "perché" legato e senza l'accento: porque
Esempio: Perché ero annoiato.
Traduzione: Porque estaba aburrido.
Terzo significato: funzione di dimostrativo (credo)
È equivalente all'uso colloquiale in italiano del perché col senso di "per cui", "per la/il quale" ed è senz'altro il meno impiegato. In questo caso il "perché" che si deve impiegare è quello separato e senza l'accento, vale a dire: por que.
Esempio: Questo è il motivo perché non ho detto niente sulla nostra amicizia.
Traduzione: Éste es el motivo por que no he dicho nada sobre nuestra amistad.
Nota: non si suole impiegare in questo modo, sennò con l'articolo determinativo in mezzo alle due parole, ossia: "por el que". Éste es el motivo por el que no he dicho nada sobre nuestra amistad.
Questa forma equivarrebbe all'italiano per cui, più colloquiale e più impiegato nella lingua parlata, come in spagnolo "por el que" invece di "por el cuál" (per il quale), più formale e di maggior uso nella lingua scritta.
Dire che anche la forma separata e senza l'accento si impiega quando il verbo occorre della preposizione "por" e dopo viene una proposizione subordinata.
Esempio: Mi preoccupo per che non ti succeda niente.
Traduzione: Me preocupo por que no te pase nada.
Nota: Qui ho un dubbio, credo che in questo caso in italiano si scriva separato, come ho messo nell'esempio, ma non ne ho sicurezza piena. Se qualcuno fosse così gentile di togliermi il dubbio se lo ringrazerei moltissimo.
Quarto significato: sostantivo (causa, motivo, ragione)
In questo caso si impiega la forma restante: "porqué", tutto legato e con l'accento, la forma più familiare per voi italiani.
Esempio: Non mi spiego il perché della tua partenza.
Traduzione: No me explico el porqué de tu marcha.
Nota: in spagnolo questo "perché" non è invariabile, cosicché se c'è una frase che parla di vari motivi o ragioni, es: "I perché dell'esistenza umana non li si potranno mai conoscere", trad: "Los porqués de la vida humana no se podrán conocer jamás".
Bene, questo è grosso modo lo più elementare delle combinazioni che si devono fare fra le parole "por" y "que" per ottenere i quattro diversi "perché" per i quali voi avete una stessa parola. Adesso alcuna precisazione di più.
In spagnolo abbiamo due preposizioni che non si possono differenziare nell'italiano. "Por" y "Para", forse qualche giorno si può scrivere un altro messaggio più incisivo sulle differenze che esistono tra queste due preposizione, ma per ora e per il caso che ci attinge, basta con sapere che la preposizione "por" si può identificare con le proposizioni causali e "per" con le proposizioni finali, quindi, "Para que" è quello che diciamo invece di "Affinché, od Acciocché".
Spero che mi si abbia capito bene.
Ultima modifica di Churchil; 17-04-2009 alle 22:53
Dai, adesso vi metto una lista di parole affinché studiate un po' di vocabolario. Oggi comincerò con parole che riguardano il corpo umano. Cercherò di mettere tutte quelle di cui mi ricordi e non lasciare nessuna persa nel dimenticatoio. Hehe, che esagerato sono, se mi scordo di qualcuna già la metterò un altro giorno.
El Cuerpo Humano I (Il Corpo Umano I)
El cabello: I capelli
Questa è la parola tecnica, cioè, quella che viene scritta negli shampoo, ma dopo la parola che si impiega nella strada (anche nelle case potete impiegarla, non vi preoccupare, è una forma di parlare) è: pelo, e quello che voi chiamiate "pelo", noi lo chiamiamo "vello".
Nota: "cabello" è una parola singolare e fa riferimento a tutti i capelli della testa.
El vello: Il pelo
Fa riferimento a quelli che non si trovano sulla testa, pertanto, una persona con molto "vello" è molto "velluda", ma anche questa è una parola tecnica e non si impiega normalmente, meglio impiegare la parola "peludo", ad esempio, se dite "tiene un culo velludo" (ha un culo peloso) suonerà veramente ridicolo e la gente si partirà della risa. Ricordate, la parola ad impiegare è "peludo", e già sapete, "el hombre como el oso, cuanto más peludo, más hermoso" (l'uomo, come l'orso, quanto più peloso, più formoso---> e che bello non rima ))
Los ojos: Gli occhi
(Nota: anche abbiamo un'altra parola con "ojo", che è "el ojete", letteralmente "occhietto" "occhio piccolo", non so, una cosa del genere. In italiano occhietto credo ricordare che possa significare ammicco, ma in spagnolo "ojete", o anche "ojo del culo" fa riferimento al buco del culo, cioè il luogo dal quale esce la merda delle ore dopo aver mangiato. Ah, in Argentina gli si chiama "orto". La parola tecnica, come in italiano, ano.)
La nariz: Il naso
(Nota: naso in modo colloquiale si può dire "napia", molto simile all'italiano "nappa" che si impiega per indicare un naso grande. Un' altra forma colloquiale di dire naso è "tocha" e di solito si impiega per parlare di un naso prominente. Ah, dire che anche si impiega l'espressione "Estar hasta las narices" "Essere fino ai nasi" per dire che sei proprio stufo, stufo morto, stufo fradicio, stufissimo o come si dica, questa medesima espressione si può anche impiegare con altra parte del corpo, potete immaginarvi quale. )
Le narici: las fosas nasales
Los dientes: I denti
(Nota: l'espressione "a denti stretti" in spagnolo si dice "a regañadientes" per esprimere qualcosa che si fa controvoglia e senza molto entusiasmo. Un'altra espressione che mi viene in mente è "poner los dientes largo", "mettere i denti lunghi" che significa che provochi in un'altra persona un'invidia molto grande.)
La lengua: La lingua
(Nota: un'espressione per indicare che qualcuno parla come una mitragliatrice, qui si può dire che "no para de darle a la lengua/ al pico", ossia, "non ferma di darle alla lingua/ al becco", una parola colloquiale per riferirsi alla lingua, anche se non molto impiegata è "la sinhueso", "la senzaosso", il motivo di questo soprannome credo che non sia necessario spiegarlo. )
La campanilla: L'ugola
(Il nome spagnolo fa riferimento alla somiglianza con una piccola campana, "campanella" si direbbe se tradotto letteralmente all'italiano. Mi sembra un nome più leggiadro che quello italiano, che sembra molto più tecnico. )
Ciao, continuo domani, che anche se non lo pare, scrivere queste quattro sciocchezze porta il suo tempo, che fastidio essere così lumacone.
Ultima modifica di Churchil; 17-04-2009 alle 23:53
El Cuerpo Humano II (Il Corpo Umano II)
La frente: La fronte
In spagnolo esiste, ad esempio, l'espressione "tener dos dedos de frente" (avere due diti di fronte) per indicare che si ha un minimo di intelligenza. Ah, e l'espressione "corrugare la fronte" in spagnolo si dice "[I]fruncir el ce
[QUOTE=iron_maiden89b;1040655]churchil che ne dici se modifichi il primo messaggio e fai una specie di sommario mettendo i link a tutti i post?
visto che ormai ci sono parecchie lezioni cos
Avete bisogno di un traduttore italiano spagnol spagnolo italiano?
ci sono.
Verbos XXXIII (Verbi XXXIII)
Los verbos irregulares: I verbi irregolari
Verbi della terza coniugazione la cui desinenza e preceduta dalla vocale "e" (-eír)
Verbo modello: Reír
Verbo reír (Ridere)
Presente
Río
Ríes
Ríe
Reímos
Reís
Ríen
Tempo irregolare.
Pretérito imperfecto
Reía
Reías
Reía
Reíamos
Reíais
Reían
Futuro
Reiré
Reirás
Reirá
Reiremos
Reiréis
Reirán
Condicional
Reiría
Reirías
Reiría
Reiríamos
Reiríais
Reirían
Pretérito perfecto simple
Reí
Reíste
Río
Reímos
Reísteis
Rieron
Tempo irregolare.
Presente de subjuntivo
Ría
Rías
Ría
Riamos
Riáis
Rian
Tempo irregolare.
Pretérito imperfecto de subjuntivo
Riese
Rieses
Riese
Riésemos
Rieseis
Riesen
Tempo irregolare.
Anche:
Freír: Friggere
Sofreír: Sofriggere
Sonreír: Sorridere
Engreír: Ringalluzzire, insuperbire
Verbi della terza coniugazione la cui desinenza e preceduta dalla vocale "o" (-oír)
Verbo oír (Udire)
Presente
Oigo
Oyes
Oye
Oímos
Oís
Oyen
Tempo irregolare.
Pretérito imperfecto
Oía
Oías
Oía
Oíamos
Oíais
Oían
Futuro
Oiré
Oirás
Oirá
Oiremos
Oiréis
Oirán
Condicional
Oiría
Oirías
Oiría
Oiríamos
Oiríais
Oirían
Pretérito perfecto simple
Oí
Oíste
Oyó
Oímos
Oísteis
Oyeron
Tempo irregolare.
Presente de subjuntivo
Oiga
Oigas
Oiga
Oigamos
Oigáis
Oigan
Tempo irregolare.
Pretérito imperfecto de subjuntivo
Oyese
Oyeses
Oyese
Oyésemos
Oyeseis
Oyesen
Tempo irregolare.
Verbi della terza coniugazione la cui desinenza e preceduta dalla vocale "u" (-uir)
Verbo modello: Huir
Verbo huir (Fuggire)
Presente
Huyo
Huyes
Huye
Huimos
Huís
Huyen
Tempo irregolare.
Pretérito imperfecto
Huía
Huías
Huía
Huíamos
Huíais
Huían
Futuro
Huiré
Huirás
Huirá
Huiremos
Huiréis
Huirán
Condicional
Huiría
Huirías
Huiría
Huiríamos
Huiríais
Huirían
Pretérito perfecto simple
Huí
Huiste
Huyó
Huimos
Huisteis
Huyeron
Tempo irregolare.
Presente de subjuntivo
Huya
Huyas
Huya
Huyamos
Huyáis
Huyan
Tempo irregolare.
Pretérito imperfecto de subjuntivo
Huyese
Huyeses
Huyese
Huyésemos
Huyeseis
Huyesen
Tempo irregolare.
Anche:
Afluir: Affluire
Atribuir: Attribuire
Concluir: Concludere
Confluir: Confluire
Construir: Costruire
Contribuir: Contribuire
Derruir: Diroccare
Destituir: Destituire
Destruir: Distruggere
Diluir: Diluire
Disminuir: Diminuire; Sminuire
Distribuir: Distribuire
Efluir: Effluire
Estatuir: Stabilire, ordinare, determinare; Dimostrare un fatto
Excluir: Escludere
Fluir: Fluire
Imbuir: Infondere, suscitare
Incluir: Includere
Influir: Influire
Inmiscuirse: Immischiarsi
Instituir: Istituire
Instruir: Istruire
Intuir: Intuire
Obstruir: Ostruire
Ocluir: Occludere
Prostituir: Prostituire
Recluir: Recluire
Reconstituir: Ricostituire
Reconstruir: Ricostruire
Redistribuir: Ridistribuire
Refluir: Rifluire
Restituir: Restituire
Retribuir: Retribuire
Substituir: Sostituire
Sustituir: Sostituire
Nota: anche il verbo Rehuir: Rifuggire (v.intr. CO essere alieno da qcs., esserne estraneo o avverso: r. dai pettegolezzi, da un comportamento violento; non r. dai compromessi, accettarli facilmente, acconsentirvi / v.tr. CO avere in avversione, evitare: r. le liti, r. qualsiasi sforzo ), ma con una piccola modifica nei tempi del presente
Presente de indicativo
Rehúyo
Rehúyes
Rehúye
Rehuimos
Rehuís
Rehúyen
Presente de subjuntivo
Rehúya
Rehúyas
Rehúya
Rehuyamos
Rehuyáis
Rehúyan
Guardate che c'è una "tilde" che marca la seconda sillaba quando l'accento si trova in questa, che si mette per disfare il dittongo, giacché la "acca" non suona.
Ultima modifica di Churchil; 15-10-2009 alle 00:04
Profesiones y oficios VI (Professioni e mestieri VI)
Aprendiz: Apprendista
Mozo: Garzone
Repartidor/Repartidora: Distributore/Distributrice
Cartelero/Cartelera: Attacchino/Attacchina
Botones: Fattorino
Paje: Paggio
Cochero: Vetturino
Recadero/Recadera: Galoppino/Galoppina
Taquígrafo/Taquígrafa: Stenografo/Stenografa
Jefe/Jefa: Capo/Capa
Empresario/Empresaria: Imprenditore/Imprenditrice
Deportista: Sportivo/Sportiva
Futbolista: Calciatore/Calciatrice
Entrenador/Entrenadora: Allenatore/Allenatrice
Ultima modifica di Churchil; 22-10-2009 alle 12:38
Dulces y postres (Dolci e dessert)
[B][U]Az
Ultima modifica di Churchil; 04-03-2011 alle 14:48