Scusate, non so se è corretto scriverlo qui, ma sono ancora scossa e ho bisogno di sfogarmi.
Stasera, al primo evento del festival LGBTQ* Universinversi a Trento, mi sono trovata, per la prima volta in vita mia, davanti ad una dozzina di fascisti armati di mazze che ci stavano caricando.

Non è possibile che in un paese che si definisce civile, e in particolar modo nella moderatissima Trento, non sia possibile organizzare una manifestazione culturale senza rischiare l'ospedale.

Il tutto con buona pace dei carabinieri che, allertati e avvisati del fatto che i fascisti erano armati, non si sono degnati di passare se non mezz'ora dopo e ad una buona distanza dal luogo in cui eravamo.
Gli stessi carabinieri che, lo stesso pomeriggio, proteggevano il volantinaggio degli stessi fascisti che, calato il sole, si sono armati.
Perchè si sa che i froci sono soliti picchiare chi fa volantinaggio. E dunque meglio prendere precauzioni.

Sono disgustata, spaventata e arrabbiata.
E questa era solo la prima serata.
Figuratevi con che cuore leggero domani mi alzerò per preparare un'altra giornata di eventi.