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Risultati da 1 a 15 di 96

Discussione: Realizzazione del S

  1. #1
    Opinionista L'avatar di Capsy32
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    Realizzazione del S

    torno dopo una lunga assenza con roba pesante...

    La realizzazione del S
    "Il dubbio non

  2. #2
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    A parte che certe paure sono retaggi infantili. Infatti la persona adulta non ha paura di vivere ma di morire; poi c'è la libera scelta e sicuramente può consolarti la lettura della parabola degli operai assunti da un ipotetico datore di lavoro per un giorno. Ti farebbe riflettere sullo spiazzamento che Dio dà per indicare che non c'è alcuna regola per il bene, è un bene "ad abbundantiam", non si toglie mai niente a chi ha l'animo buono, sicuramente però invitano il malanimo ad uscire allo scoperto.

  3. #3
    Opinionista L'avatar di Capsy32
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    comunque intendevo la realizzazione del Sè impersonale, com'è inteso in Oriente;
    il Sè oltre la Mente, oltre Dio, oltre tutti i concetti quindi la paura dell' "Essere impersonale", di lasciare tutto ciò che è di conosciuto
    "Il dubbio non

  4. #4
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    Se si esiste si è una persona, con mente e corpo fisico.
    Se non si esiste non si è una persona con mente e corpo fisico.

    Sinceramente non mi pongo il problema di diventare impersonale mentre esisto (nè, tantomeno, mi incute timore un simile concetto), perchè mi sembra un concetto irrealizzabile, se non credendoci.
    Tra l'altro si potrebbe avere il desiderio di credere di diventare ciò nel futuro e non nel presente.

    Sarebbe come ambire a smettere di esistere pur continuando a vivere. Un paradosso illogico.
    Ultima modifica di Sousuke; 04-06-2009 alle 02:30

  5. #5
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Capsy32 Visualizza Messaggio
    comunque intendevo la realizzazione del Sè impersonale, com'è inteso in Oriente;
    il Sè oltre la Mente, oltre Dio, oltre tutti i concetti quindi la paura dell' "Essere impersonale", di lasciare tutto ciò che è di conosciuto
    Scusa se sono andato fuori del seminato, ma più che altro avevo inteso la tua urgenza ad essere, urgenza che secondo me va auspicata ma non perseguita con ossessione in senso temporale con "adesso, ora"; è vero che , visti i tempi, l'introspezione nasconde una certa urgenza, ma l'"adesso, ora" è possibile, secondo me, anche in punto di morte visto che è uno stato e non un avere.
    Ti sarei grado se mi parlassi in poche righe, ma chiaramente, che intende l'Oriente per "sé".

  6. #6
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Capsy, conviene sempre vivere bene il presente. Il domani non ci appartiene.
    amate i vostri nemici

  7. #7
    Opinionista L'avatar di maurie
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    Se noi tutti realizzassimo i nostri se probabilmente il mondo sarebbe assolutamente anarchico.

  8. #8
    Opinionista L'avatar di Capsy32
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    adesso vado di fretta, ma comunque a grandi linee per realizzazione del Sè si intende il raggiungimento (verbo non molto corretto) del "Nirvana"
    "Il dubbio non

  9. #9
    L'avatar di dietrologo
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    forse Capsy intendeva trascendere l' io personale ( fisico mente) per identificare il S

  10. #10
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Secondo me l'anarchia

  11. #11
    Opinionista L'avatar di Capsy32
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    solo per rendere un pò l'idea:



    Da "Io sono Quello"



    Chi è Nisargadatta Maharaj?

    Quando gli si domandava la sua data di nascita, il maestro rispondeva soavemente che non era mai nato!
    [...]
    Infanzia, giovinezza, matrimonio e discendenza: Maruti visse fino alla sua mezza età la solita esistenza monotona e senza storia di un uomo qualunque, senza nessun indizio della santità che sarebbe venuta in seguito.
    In quel periodo tra i suoi amici c'era un certo Yashwantrao Baagkar, che era un devoto di Sri Siddharameshwar Maharaj, un maestro spirituale.

    Una sera Baagkar condusse Maruti dal suo guru, e quella sera si rivelò il punto di svolta fondamentale della sua esistenza.
    Il guru gli diede un mantra e delle istruzioni per la meditazione. Quasi immediatamente Maruti cominciò ad avere delle visioni durante la pratica, e anche a cadere qualche volta in trance.

    Qualcosa gli esplose dentro, generando una consapevolezza universale, una sensazione di vita eterna.
    L'identità di Maruti, il piccolo commerciante, scomparve lasciando al suo posto la luminosa personalità si Sri Nisargadatta.

    La maggior parte della gente vive in un mondo in cui si identifica con il corpo-mente, e non ha il desiderio ne il potere di abbandonarlo. Esiste soltanto per se stessa, tutti i suoi sforzi sono tesi al soddisfacimento ed alla glorificazione dell'io.
    Certamente, esistono illuminati, maestri e risvegliati che, pur vivendo in apparenza nello stesso mondo, vivono contemporaneamente in un'altra dimensione: la dimensione della consapevolezza universale, che irradia infinita conoscenza.

    Dopo la realizzazione, Nisargadatta prese a vivere una specie di doppia vita.
    Continuò ancora a gestire il suo negozio, ma non aveva più la mentalità dell'uomo d'affari, orientata al profitto.
    Più tardi, abbandonata la famiglia e gli affari, divenne una specie di mendicante, un pellegrino tra i numerosi e diversi luoghi sacri dell'India. Percorse a piedi nudi la strada fino all'Himalaya, dove aveva stabilito di trascorrere il resto dei suoi anni alla ricerca della vita eterna.

    Ma, non appena compresa la futilità di questo genere di ricerca, tornò sui suoi passi e rientrò in famiglia.
    Aveva capito che non c'era alcun bisogno di cercare la vita eterna: era sempre stata sua.

    Superata l'idea di essere il corpo, acquisì una condizione mentale così piena di gioia, pace e magnificenza che a paragone qualunque altra cosa appariva senza valore.
    Ottenne la realizzazione.

    Nisargadatta Maharaj è rimasto un semianalfabeta, ma la sua conversazione è illuminata quanto quella di un laureato. Nato e cresciuto in povertà, è il più ricco tra i ricchi perchè possiede la ricchezza senza limiti della conoscenza eterna, al cui paragone anche i più favolosi tesori sono soltanto pezzi di latta.

    E' dolce e affettuoso, ha un pungente senso dell'umorismo, è assolutamente coraggioso e completamente vero.
    Dà ispirazione, guida e conforto a chiunque gli si avvicini.
    Ogni tentativo di scrivere una nota biografica su di un individuo del genere è frivolo e futile. Perchè egli non è un uomo con un passato e un futuro; egli è presente vivo, immutabile ed eterno.
    E' il Sè divenuto ogni cosa.
    "Il dubbio non

  12. #12
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Mi piace per due motivi; primo per un motivo intrinseco che coinvolge chi ama forme di ricerca improntate sul "ci

  13. #13
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    Apprezzo la citazione leopardiana, che però va interpretata nell'ottica del pessimismo cosmico e del disfattismo pauroso che caratterizzano il pensiero filosofico di Leopardi (francamente tanto depresso cronico quanto dotato di un'estrema lucidità mentale e razionalit&#224, che condivido totalmente.
    Ultima modifica di Sousuke; 04-06-2009 alle 23:37

  14. #14
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    [QUOTE=Sousuke;1005253][FONT="Comic Sans MS"]Apprezzo la citazione leopardiana, che per

  15. #15
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    Quella frase leopardiana non è ottimistica o positiva perchè si riferisce alla contemplazione dell'eternità o del tempo illimitato (non un'anima nobile), prodotto dall'immaginazione umana che cerca di evadere dalla realtà sensibile, che può provocare solo sofferenza, delusioni ed illusioni, come il piacere.
    Si tratta di mera ed immobile rassegnazione all'inevitabile destino di infelicità umana, che prima aveva trovato sfogo nell'immaginare ciò che poteva esserci oltre la siepe.
    Ultima modifica di Sousuke; 04-06-2009 alle 23:51

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