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Risultati da 1 a 15 di 67

Discussione: Verit

  1. #1
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    Verit

    Esistono Verit

  2. #2
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    [QUOTE=Il Manu;1011157]Esistono Verit
    " Non siamo in un salotto borbonico col mignolo sollevato e l'inchino obbligatorio. Qui siamo tutti uguali. Non ti aspettare in un forum cose difficili da trovare pure tra amici e parenti." Nahui

  3. #3
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    [QUOTE=Misterikx;1011189]E

  4. #4
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    A me sembra che ciò che è stato espresso è una forma di spiritualità/fede che coinvolge l'ambito della trascendenza e/o anche quello fisico (non a caso si parla di Verità, evoluzione spirituale e "grandezza" e si utilizzano termini tipici di dogmi di fede), assimilabile quindi a qualsiasi religione o culto.
    In campo spirituale non esiste una Verità valida per tutti perchè è una questione estremamente soggettiva che dipende dall'individuo, dalla sua specifica fede e dalle sue idee/aspirazioni/obiettivi di realizzazione.
    Ultima modifica di Sousuke; 25-06-2009 alle 01:27

  5. #5
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    [FONT="Comic Sans MS"]E', per esempio, la formula di una reazione chimica che

  6. #6
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    Comunque, dato che la natura umana è intimamente egoistica e non incline al bene, spesso produttiva e responsabile quindi anche del male e delle sofferenze altrui (dato che il dolore può derivare anche da fatti propri o limitatezze materiali rispetto ai propri illimitati o saggi desideri), se si dovesse veramente cercare di estirpare la causa prima e l'origine di tali sofferenze (al fine di ottenere una nuova evoluzione spirituale), bisognerebbe annientare totalmente la razza umana, attraverso vari metodi come una guerra mondiale nucleare od un suicidio collettivo.
    Ultima modifica di Sousuke; 25-06-2009 alle 01:51

  7. #7
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Tutto il male del mondo e' stato assunto da Gesu' Cristo su di se'. Ha pagato Lui il nostro debito, la nostra natura perversa, come giustamente dici tu, Sousuke. Solo se abbiamo veramente fede in questo tipo di Amore oblativo, possiamo realmente sentirci nuovi, liberati!
    amate i vostri nemici

  8. #8
    Opinionista L'avatar di tresor
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    se prima non impariamo ad amare noi stessi, non esiste l'amore nei confronti degli altri, è falsità
    a maggior ragione si e' odiosi e falsi e ipocriti anche negli altri

    pochi si aiutano con la fede,i piu' si aiutano con il male comune mezzo gaudio, cioe' vedendo che anche gli altri ne sono provati, ma questo non e' ne di aiuto ne vale come amore, se prima non rispettiamo noi stessi e ci amiamo( parlo di noi stessi) automaticamente se amiamo noi stessi si puo cominciare a parlare dell'amore verso il Padre, poiche esso e' già dentro di noi, poi arrivano gli altri

  9. #9
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Vero. "Ama il prossimo tuo come te stesso"
    amate i vostri nemici

  10. #10
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    [QUOTE=tresor;1011414]se prima non impariamo ad amare noi stessi, non esiste l'amore nei confronti degli altri,

  11. #11
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    Avere una vita interiore significa non creare delle ulteriori illusioni, non ricercare la spinta ad agire nella visione di quello che sar

  12. #12
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Sono perfettamente d'accordo con te.
    E' un po' come la parabola del compratore di perle ( che cerca nel mondo buoni e bei sentimenti) che trova la perla pi

  13. #13
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    [QUOTE=crepuscolo;1011502]Sono perfettamente d'accordo con te.
    E' un po' come la parabola del compratore di perle ( che cerca nel mondo buoni e bei sentimenti) che trova la perla pi

  14. #14
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Quindi, per un cristiano, l'evoluzione al primo stadio pu

  15. #15
    whatever.. L'avatar di Misterikx
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    Citazione Originariamente Scritto da Il Manu Visualizza Messaggio
    Esistono Verità che non hanno un colore politico o religioso, ovvero non possono essere reclamate da questa o quella confessione religiosa, ma sono le più universali possibili.

    Vediamo quindi queste Verità che possono mettere d'accordo il religioso con il laico e financo con l'ateo che osservi comunque una visione morale dell'esistenza.

    Osserviamo allora il mondo che ci circonda e non possiamo che scoprirvi lacrime e dolore. Ecco che il nostro essere ne è turbato, e noi stessi ne soffriamo. In questo turbamento, la nostra anima si sofferma e pare che il creato altro non sia che l'opera mostruosa di un dolore senza fine.

    Chi prova questo turbamento è già avvantaggiato rispetto a chi non lo prova affatto. Si dice che chi rimane insensibile al dolore è crudele, mentre chi soffre del dolore altrui è nella giusta posizione: vorrei esaminare se ciò corrisponde alla realtà e, soprattutto, se è fattivo.

    Vi sarete più volte chiesti se i Maestri, coloro che sono giunti alla libertà del loro essere, soffrono del dolore di chi è ancora avvinto dai ceppi della schiavitù. Vi sarete domandati se chi ha raggiunto la più alta beatitudine in Dio può godere di questa immensa, celestiale esistenza, pensando che i suoi fratelli giacciono ancora nel dolore e nella densità della materia

    Se è vero che l'insensibilità al dolore altrui può essere segno di crudeltà, è altresì vero che l'eccessivo soffermarsi sul dolore degli altri, che l'eccessivo timore del dolore, non sono affatto costruttivi. Quando vedete un creatura che giace ammalata, certo non fate in modo di ammalarvi anche voi per aiutarla. Quando vedete una creatura travolta dalle ruote di un veicolo, non fate certo in modo di essere anche voi travolti.

    Così, è inutile soffermarsi sul dolore degli altri senza cercare di estirparne la ragione.
    Il dolore non deve essere visto come una cupa condanna, ma come mezzo di salvezza. Il dolore deve essere annullato alle sue stesse radici.

    Se vedete un mendicante che vi chiede l'elemosina, forse in un impeto di generosità vorreste donargli tutto ciò che avete per aiutarlo, ma in effetti che cosa avreste fatto? Non avreste risolto la situazione del mendicante, avreste solo e transitoriamente risolto la manifestazione di un essere intimo che determina quella situazione.

    Così, non serve risolvere temporaneamente le manifestazioni di queste situazioni intime: occorre agire alla radice dell'individuo per estirparne le vere cause. Non serve togliere ciò che appare delle intime brutture: occorre togliere le intime brutture, risalire fino alla causa, all'origine.

    Udendo queste parole, subito l'uomo le prende a giustificazione della propria crudeltà e forse, d'ora in poi, si sentirà autorizzato a sorvolare sulle altrui sciagure. Ma non è questo che noi vogliamo significare. Voi dovete sì comprendere, amare i vostri fratelli che giacciono nel dolore, ma non essere da questo dolore annientati.

    Dovete comprendere che quel dolore è a loro utile, e dovete cercare di alleviarlo non solo agendo su ciò che è al di fuori ma soprattutto sulle ragioni che lo determinano. E laddove non aveste questa potestà, ricordate quale è il dovere dell'individuo: quello di liberare se stesso, giacché l'umanità è fatta di individui e dalla nostra liberazione scaturisce la liberazione dell'umanità tutta.

    Ma significa liberare se stesso, direte voi?

    Pace e Bene
    Ci deve essere un pezzo mancante tra alleviare il dolore e eliminarlo dall´umanita´(come ho evidenziato)
    Se il pezzo mancante e lavorare su se stessi con l´aiuto della coscienza..eravamo gia buoni da secoli..no?
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