Che Cos'e' La Felicita' - La Risposta In Beneficenza

[La.Principessa.MimY]

la felicit

[Misterikx]

[QUOTE=Sousuke;1012047][FONT="Comic Sans MS"]Francamente dipende dalla tipologia del presente di cui si

[Misterikx]

[QUOTE=Renella;1011399](........)

E' lui al mio fianco quando mi sveglio la mattina,

[Iena]

[QUOTE=Hitchcock;1011388][U]"La felicit

[Baboulenka]

Personalmente sono spesso triste, perchè vuoi o non vuoi mi succedono sempre delle cose negative che tendono a buttarmi giù, ma nonostante ciò sono anche felice. La felicità è fatta di momenti, dunque tutto quello che mi da un minimo di positività mi rende felice. Ad esempio adoro il fatto che il mio cagnolino ogni mattina mi viene a svegliare, o che spesso i miei amici mi chiamano, o uscire anche per fare solo una passeggiata.
Il punto è che siccome so cosa è la tristezza, ogni cosa che non mi rende triste mi rende felice e così apprezzo tutto. E poi a conti fatti sono più le cose che mi rendono felice che quelle che mi rendono triste (che magari sono poche ma gravi), per questo motivo sono una persona solare e sempre col sorriso sulla labbra.

Io amo essere felice.

[Sousuke]

Io, invece, amo essere me stesso, cioè infelice, depresso in modo cronico, pessimista, ombroso, distruttivo veros me stesso e gli altri, nonchè disfattista riguardo praticamente qualunque ambito della mia esistenza.
Tale stato mentale mi rasserena completamente, mentre invece mi rattristano, diminuiscono la mia voglia di fare e mi rendono apatico l'allegria, la spensieratezza, la solarità e l'entusiamo altrui, soprattutto se non basati su fatti reali.

[Iena]

[QUOTE=Sousuke;1012339][FONT="Comic Sans MS"]Io, invece, amo essere me stesso, cio

[Sousuke]

Nessuna contraddizione. Parlavo dei sentimenti e stati d'animo altrui, non dei miei.
Ed ho descritto gli effetti reali che essi producono sulla mia psiche perennemente infelice, pessimista e depressa in modo cronico, come accade spesso durante le inutili, snervanti, false e prolungate riunioni parentali, in occasioni di ricorrenze od anche nel corso di certe feste con altre persone.
Infatti spesso mi divertono di più e mi sento più a mio agio e sereno/forte/determinato quando mi relaziono con i disfattisti e le persone distruttive, ovvero chi ha caratteristiche psichiche similari alle mie.

[Iena]

[QUOTE=Sousuke;1012343][FONT="Comic Sans MS"]Nessuna contraddizione. Parlavo dei sentimenti e stati d'animo altrui, non dei miei.
Ed ho descritto gli effetti reali che essi producono sulla mia psiche perennemente infelice, pessimista e depressa in modo cronico, come accade spesso durante le inutili, snervanti. false e prolungate riunioni parentali, in occasioni di ricorrenze od anche nel corso di certe feste con altre persone.
Infatti spesso mi divertono di pi

[Sousuke]

Il significato che si può trarre da un qualunque dizionario decente ma direi che, nel mio caso specifico, essere infelice significa essere esattamente me stesso, spontaneo e, rigidamente, coerente negli atteggiamenti rispetto ai miei pensieri, aspirazioni, desideri e relativi stati d'animo.
Sono la personificazione vivente dell'infelicità (ne vado fiero), quest'ultima ormai quasi rappresenta un mio punto di forza contro eventuali sventure/insofferenze future e sono ormai assuefatto ed abituato ad essa.

[Iena]

Non hai risposto alla mia domanda
La riformulo: qual'

[Sousuke]

La non felicità/contentezza, la tristezza, la sofferenza, la depressione, il pessimismo ed il disfattismo (direi ormai a livello cronico), nonchè l'amore per il macabro e l'occultismo, ovvero appunto tutto ciò che riguarda le sensazioni e gli stati d'animo della mia psiche reale in condizioni regolari, come ho detto in precedenza.
Tuttavia tale stato mentale non mi impedisce di essere molto forte di carattere, testardo, arcigno e determinato, anzi forse è un fattore favorevole da tale punto di vista nel mio caso.

[Iena]

[QUOTE=Sousuke;1012339][FONT="Comic Sans MS"]Io, invece, amo essere me stesso, cio

[Baboulenka]

Credo voglia dire che è infelice e che diversamente da quanto accade ad altri l'allegria o cose simili non lo rendono felice. Anzi piuttosto preferisce la compagnia di persone che hanno il suo stesso stato d'animo, non perchè ciò lo renda felice, ma perchè non lo infastidisce.

Credo che lo stato cronico di cui parla sia riferito a questo. Se dice cronico ci sarà un motivo.

Ovviamente queste sono mie supposizioni, e altrettanto ovviamente non condivido il suo modo di essere.

[Sousuke]

In questo 3d si chiedeva cosa rende felici, quindi, o ti stai contraddicendo dicendo che sei felice quando sei infelice, o stai dicendo che sei infelice e che questo stato d'animo ti piace così tanto da non desiderare di cambiarlo. Nel secondo caso sei semplicemente emo, musica a parte

Emo? Devo ridere per caso? Ma tu sai con chi stai parlando?
Gli emo sono dei ragazzini adolescenti, spesso meri e semplici esibizionisti che ricorrono anche (ma non solo) ad abiti neri e che quindi non hanno una cultura, una filosofia e basi ideologiche ben precise come un dark, tantomeno hanno una profonda spiritualità come alcuni di essi (per essi l'estetica ha un'importanza marginale, al di là dell'importanza attribuita dai profani).
Tra l'altro, dato che sono così praticamente fin da bambino lo stile attuale estetico emo non esisteva nemmeno allora.

Il mio stato mentale è cronico e non un semplice squilibrio emotivo adolescenziale, per motivi e cause che non sono tenuto a raccontare a nessuno.
Se dico di essere in un certo modo è perchè, evidentemente, sono così.

Nessuna contraddizione.
Mi pare che nel mio post precedente fosse chiaro che non stessi parlando di quando sono felice o, meglio, ne ho parlato all'inverso ed indirettamente, dicendo quando sono infelice, pessimista, disfattista e depresso, cioè praticamente sempre, in antitesi ad un post di un altro utente.
Io non sono felice della mia attuale condizione, che è immodificabile ovviamente e solo gestibile in quanto cronica.
Al limite posso sentirmi un po' sereno, di sicuro non infastidito, non annoiato ed a mio agio con certe persone ed in certe condizioni, come spiegato prima, ovvero in situazioni e con soggetti che di solito le persone comuni tendono ad evitare (giustamente dal loro punto di vista) come la peste.