LA STORIA DOPO CRISTO
Dopo la crocifissione di Ges
LA STORIA DOPO CRISTO
Dopo la crocifissione di Ges
Giacomo (primo secolo) era figlio di Alfeo e cugino di Gesù. Ebbe un ruolo importante nel concilio di Gerusalemme (50 circa) divenendo capo della Chiesa della città alla morte di Giacomo il Maggiore. Scrisse la prima delle Lettere Cattoliche del Nuovo Testamento. Secondo Giuseppe Flavio (37 circa - 103) fu lapidato tra il 62 e il 66.
Cara Tresor, sài molto di Codice da Vinci e di voler confutare la Chiesa per partito preso. Contenta tu.....
amate i vostri nemici
[QUOTE=conogelato;1012739]Giacomo (primo secolo) era figlio di Alfeo e cugino di Ges
[QUOTE=conogelato;1012739]Giacomo (primo secolo) era figlio di Alfeo e cugino di Ges
Siamo veramente distanti, Tresor. L'incarnazione del Figlio di Dio non e' stata un'idea, un fatto fortemente voluto dalla coscienza collettiva del tempo, come dici tu. Ma un evento concreto! Oserei dire rivoluzionario, sconvolgente, sublime. Il Regno di Dio non viene secondo le previsioni degli uomini, ricordalo.
amate i vostri nemici
C'e una fonte energetica, che i mistici chiamano preghiera, questa fonte e' fatta di pura energia cosmica, questa energia sale in alto come nubi si propaga si rafforza e discende su tutti noi, prorompendo sulla persona a cui si e' chiesto il beneficio dell'energia ossia PREGHIERA piu' la preghiera e' forte e continua , piu' l'energia discende con maggior intensita, E' una reazione chimico/fisica................non sono io a dirlo ma i sostenitori della madonna e di gesu'
Quindi cerco di dire che era cosi forte il desiderio di un Salvatore,che questa fonte se' formata come pensiero incarnandosi in un uomo, di nome Gesu',la prima chiesa ha voluto utilizzare questa esperienza, perche aveva capito che sarebbe durata nel tempo................cosi' ha cercato di togliere atti che il popolo avrebbe confuso ed eliminato scritti che avrebbero potuto minare, il miracolo di Gesu'
nel 2002.......quindi roba recente, ci fu una scoperta alquanto strana
LA SCOPERTA DELLA TOMBA
Novembre-Dicembre 2002: smarrimento e angoscia soprattutto nel mondo cattolico, che non a caso sin dal primo giorno ha cercato di minimizzare o ha finto di ignorare la straordinaria scoperta.
La scoperta di cinque parole scolpite nella pietra che, ignorate e indisturbate, hanno attraversato duemila anni di storia. Un’iscrizione tombale che ha fatto clamore in quanto
Devo traslare dall'altro thread:
"Fratello" nel linguaggio semitico, designa la cerchia di parenti, la parentela stretta....
Non si parla mai di cugini o nipoti ma, in senso lato, sempre di "fratelli". E' elementare, lo sanno tutti, oramai.
amate i vostri nemici
[QUOTE=tresor;1012734]LA STORIA DOPO CRISTO
L
[QUOTE=crepuscolo;1012816]Quello
Perché i giudeocristiani divennero ben presto corrente minoritaria all'interno del cristianesimo; per poi esserne sospinti ai margini in qualità, ironia della sorte, di setta eterodossa.
Perché i giudeocristiani intesero sempre il cristianesimo come corrente settaria interna al giudaismo del Secondo Tempio ed inscindibile dall'osservanza.
Perché l'impostazione tradizionalista dei giudeocristiani venne storicamente soppiantata da quella paolina della Grande Chiesa, aperta alla conversione dei pagani prescindendo dai gravosi oneri di un'osservanza sostanzialmente estranea al mondo greco-romano.
Hoc est, tutto quanto esuli da queste tre osservazioni è di trascurabile importanza.
[QUOTE=Gloucester;1013946]Buona sera a tutti voi. ---------------------------------- E' il mio primo post. ---- Una domanda che mi sono sempre posto è: le SScritture sono credibili?? - Se si.. dovrebbero avere una certa coerenza... inoltre essendo la "P"arola divina dovrebbe essere sempre ( ! ) ben superiore alla "p""arola e / o all' interpretazione di qualsiasi essere mortale. - Orbene dal Libro di Matteo il Nazareno per ben due volte esorta ( in modo chiaro, semplice ...) i suoi discepoli a NON rivolgersi ai Samaritani ( i fratelli sparati ) e ai pagani ! L' attenzione doveva essere svolta unicamente alle perdute pecore di Israele.... eccc. ecccc.. ( Mt. 10,5/5 - e Mt. 15. 24) . E perchè Saulo ha tragredito in modo plateale le sue raccomandazioni ? - E perchè quell' attrito con quei discepoli ( proprio quelli che convissero con il Maestro... e definiti con sarcasmo " sommi apostoli ) .... per imporre la sua " personalissima "" interpretazione. -------- E' mia modesta opinione.. che per comprendere bene il cristianesimo.... e la sua evoluzione..... è quanto mai necessario conoscere bene questo "" singolare " personaggio. Come? Leggere "" bene " le sue lettere ( quelle autentiche....) ... tutto il resto è solo una conseguenza......Ne riparleremo .... - salutil'impostazione tradizionalista dei giudeocristiani venne storicamente soppiantata da quella paolina
Ultima modifica di alexxander; 02-07-2009 alle 22:16
[QUOTE=alexxander;1014067] Per quanto riguarda la parte in cui Gesù diceva ai suoi discepoli di indirizzare la loro predicazione solo alle pecore d'Israele, posso provare a risponderti io, Crepuscolo, nato il 19.06.19....
Il messaggio di Gesù era indirizzato ai discepoli e a quelli che gli erano più vicini perché Gesù non voleva nessuna scusante da parte dei Sadducei e Farisei che gestivano la vigna ( vino non latte, il vino deve dare allegria invece nella religione del Tempio c'erano solo sacrifici e divieti) del Signore (il tempio di Gerusalemme), come dirà poi bene in una parabola che li fece enormemente incazzare perché avevano capito che Gesù parlava di loro, la parabola dei vignaioli omicidi; infatti i ladri e banditi che avevano affittato la vigna avevano ucciso gli inviati (profeti) del padrone della vigna e stavano tramando di uccidere anche il figlio.
La parabola finisce con una domanda di cui il popolo già immaginava la risposta, Gesù chiedeva." Che farà loro il gran Signore?" ( si supponeva che questo gran Signore, in cui si celava Dio, avesse un grosso seguito anche di soldati).
Ad aggravare la dose era le risposta che Gesù dava loro filosofeggiando sulla colpa di chi sa e sulla mancanza di colpa di chi non sa, e Gesù diceva affinché sentissero bene.
Quindi nel programma di Gesù esisteva inizialmente il tentativo di convertire anche gl'inconvertibili, lui lo sapeva che avrebbe dato esito negativo, ma era un avvertimento,...poi non venirmi a farfugliare che non te l'ho detto. Ma soprattutto lo diceva perché amava Israele ed il popolo.
Quando poi i potenti cominciarono a braccarlo, verso la fine disse con gran coraggio dentro il tempio di Gerusalemme che Dio avrebbe per sempre abbandonato quel luogo, come in effetti successe dopo poco.
Anche se la descrizione "non rimarrà pietra su pietra e lucertole ed altri animalacci la abiteranno" per moltissimi studiosi sembra sia stata composta dopo la distruzione del tempio da parte dei Romani per la dovizia dei particolari, tuttavia, a mio modesto parere, il nucleo centrale dell'abbandono da parte di Dio e della susseguente desolazione del luogo santo non può che essere di Gesù.
Ultima modifica di crepuscolo; 02-07-2009 alle 22:59
Infatti fra i sinottici quello di Matteo è il Vangelo che risente della maggiore contiguità con l'impostazione tradizionalista giudeocristiana, tanto da indurre generalmente a ritenere come suo ambito di composizione quello siriano, percorso da scarse simpatie per il mondo greco. Tanto è vero che ad esempio la donna siro-fenicia (ossia pagana) in Mc 7,24 ss., di cui Gesù guarisce la figlia, in Mt 15,22 diviene cananea. Entro il cristianesimo delle origini convivono molteplici tendenze, dettate dall'appartenenza dei primi cristiani, che rimangono pur sempre giudei osservanti, all'altrettanto variegato panorama settario caratterizzante il giudaismo del Secondo Tempio. Ed è alla luce di questa pluralità di voci derivanti dalla tradizione giudaica che risulta variamente declinato il messaggio gesuano, sin tanto che il cristianesimo stesso viene vissuto come esperienza interna al giudaismo e la predicazione di Gesù come quella di un maestro venuto a rinnovare la Legge, non a distaccarsi da essa. Nulla di sorprendente, pertanto, che un evidente riflesso di tale coralità sia rintracciabile negli stessi sinottici la cui stesura è riconducibile a differenti contesti geografici e culturali, in risposta alle particolari esigenze di comunità cristiane di orientamento divergente.