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Risultati da 31 a 45 di 45

Discussione: La guerra su facebook

  1. #31
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    Ma che si parla di missione di pace solo sulla carta

  2. #32
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    Incombenze, non obiettivi. Se la 40a Armata avesse raggiunto i propri obiettivi i sovietici non si sarebbero ritirati dall'Afghanistan, ma questo è pacifico. La missione Isaf, ad ogni modo, non ha obiettivi; o quantomeno non ne ha avuti per un lungo lasso di tempo se non a breve scadenza e comunque estranei ad un serio progetto di stabilizzazione politica del paese. Ma anche questo è evidente.

  3. #33
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    Dunque, mi pare di capire che anche tu concordi sul fatto che chiamasi guerra di pace un escamotage costruito ad hoc per camuffare le solite vecchie smanie di protagonismo yankee.

  4. #34
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    Sì, questo era intuibile dal mio primo post, anche se non mi spingerei sino a farla così facile: l'amministrazione Bush ha preso la classica cantonata da overconfidence, ritenendo che sbalzare di sella i Taliban con un intervento militare cursorio equivalesse a conseguire automaticamente il controllo del paese. Eliminato l'unico potere forte di quel paese, morto già nel 2001 Ahmed Massud che costituiva il fulcro di aggregazione dell'Alleanza del Nord, si sono ritrovati alle prese con un paese frammentato in feudi tribali che sfuggiva e sfugge completamente al loro controllo; insomma, nulla che gli inglesi non avessero già sperimentato per tre volte fra il 1839 ed il 1919, ma l'immagine di Rumsfeld e Cheney alle prese con un libro di storia è comprensibilmente poco credibile. E così si sono inventati una missione di pace su mandato ONU per cercare di colmare la voragine dragando forze militari, in primis dagli alleati della NATO: il punto è che tutto ciò rientra in una dinamica esclusivamente militare, e per giunta costituita da una serie di risposte contingenti a crisi successive. Un progetto politico non lo avevano prima e continuano a non averlo ora.

  5. #35
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Concordo. E meno male che, per la prima volta, il presidente Obama ha cominciato a parlare di Exit-strategy anche per l'Afghanistan.
    amate i vostri nemici

  6. #36
    Banned L'avatar di MAGENTINO
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    [quote=mat612000;1018751]
    Qual'

  7. #37
    pensavo di esserlo... L'avatar di libero
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    [QUOTE=spleen;1019865]Nel Novembre del 2006 il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha avvertito che l'A. sarebbe potuto divenire uno stato fallito, e nello stesso anno si

  8. #38
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    Circa 6.000 morti fra i militari dell'Isaf, circa 25.000 fra i guerriglieri ed un numero incerto fra i 15.000 ed i 30.000 fra i civili. Dire che ogni tanto ci scappa il morto mi sembra eufemistico.

  9. #39
    Opinionista L'avatar di volperossa
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    Citazione Originariamente Scritto da Gloucester Visualizza Messaggio
    Circa 6.000 morti fra i militari dell'Isaf, circa 25.000 fra i guerriglieri ed un numero incerto fra i 15.000 ed i 30.000 fra i civili. Dire che ogni tanto ci scappa il morto mi sembra eufemistico.
    C'
    [B]Piuttosto che maledire il buio

  10. #40
    Opinionista L'avatar di volperossa
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    Io sono pacifista, la storia ci ha fatto vedere pi
    [B]Piuttosto che maledire il buio

  11. #41
    pensavo di esserlo... L'avatar di libero
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    Citazione Originariamente Scritto da Gloucester Visualizza Messaggio
    Circa 6.000 morti fra i militari dell'Isaf, circa 25.000 fra i guerriglieri ed un numero incerto fra i 15.000 ed i 30.000 fra i civili. Dire che ogni tanto ci scappa il morto mi sembra eufemistico.
    Non ero a conoscenza di questi dati e ti ringrazio per avermeli portati a conoscenza.
    Quindi qual'

  12. #42
    Opinionista L'avatar di branca
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    senza pretendere che nessuno diventi il demone di laplace, un minimo di discernimento può facilmente far capire che scegliere il lavoro di soldato vuol dire scegliere di partecipare attivamente ad una guerra nella quale, al di là delle motivazioni, come in ogni guerra che si rispetti, la maggior parte delle vittime saranno civili. e da qui non si scapppa.
    In merito alle motivazioni, poi, possiamo raccontarci tutte le palle possibili ed immaginabili per giustificarla, ma non dovremmo dimenticare la Storia, non dovremmo dimenticare chi sono i talebani, chi li ha armati in afghanistan, chi non ha sostenuto seriamente l'alleanza del nord a danno fatto e chi ha poi allegramente deciso di bombardare a tappeto una nazione perchè gli stessi alleati di un tempo erano diventati brutti, sporchi e cattivi. Fare il soldato e farlo in quella compagine, sostenedo che è uno sporco lavoro da fare, condanna ad assumersi il carico di colpe relativo. Farlo con una "fiera" ideologia di destra, e sappiamo tutti cosa vuol dire in un corpo come i parà, vuol dire appoggiare in pieno il metodo violendo di risoluzione dei problemi. L'abbiamo già sperimentato in altri ameni luoghi, come in somalia.
    La mia Lola

  13. #43
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    Citazione Originariamente Scritto da libero Visualizza Messaggio
    Non ero a conoscenza di questi dati e ti ringrazio per avermeli portati a conoscenza.
    Quindi qual'è la cosa giusta da fare,mandare via i militari e lasciare il popolo in balia dei talebani e dei guerriglieri o lasciarli li lo stesso?
    Magari se certi governi smettessero di incentivare i guerriglieri con i soldi o con i fucili tutto ciò finirebbe,e poi chi da lavoro ai dipendenti che costruiscono fucili se questi non vengono venduti??
    E tutto un giro balordo ragazzi e noi ci possiamo fare nulla se non discuterne se è giusto o no...
    Direi che è azzardato sostenere che la guerriglia talebana si sostenga grazie agli aiuti di fantomatici agenti esterni; questa al massimo è una storiella che possono raccontarsi gli anglo-americani per giustificare agli occhi dell'opinione pubblica il corrente fallimento dei loro sforzi militari nell'area. La realtà è che con il controllo del 93 % della produzione mondiale di oppio da parte dei taliban è l'intero pianeta, Occidente in testa, a fornire a questi i mezzi finanziari per armarsi; ed allo stato attuale della situazione bombardare con armi incendiarie i campi di oppio rappresenta una misura fors'anche controproducente.
    I taliban costringono infatti i contadini dei territori soggetti al loro controllo alla monocoltura di oppio, prelevando i raccolti in cambio della fornitura dei meri mezzi di sussistenza. Ragion per cui distruggere una parte delle coltivazioni non scalfisce il monopolio dei taliban nel settore: ed allo stesso tempo, condannando virtualmente i contadini alla perdita della loro unica fonte di sostentamento, li spinge ancor più a rafforzare i vincoli di dipendenza economica coi primi esacerbandone anche l'avversione nei confronti degli invasori e del "legittimo" governo di Kabul.
    Una soluzione potrebbe essere rappresentata dal blocco del traffico d'oppio fuori dei confini del paese: blocco che tuttavia non avviene, e non chiediamoci il perché, dal momento che il grosso della produzione fluisce attraverso il territorio pakistano per poi riversarsi in Iran. Si dà infatti il caso che il Pakistan sia considerato il maggiore alleato statunitense nell'area, nonché uno dei comprimari nella farsa politico-militare volta ad addivenire ad una "stabilizzazione" dell'Afghanistan; ad iniziare proprio dalle regioni pashtun di confine su cui il governo pakistano cerca da decenni di imporre il proprio controllo.
    Una volta varcati i confini iraniani va da sé che le possibilità di controllo del traffico d'oppio da parte degli occidentali vengano meno, per poi ripresentarsi soltanto in Turchia: attualmente quello di Ankara è il governo mediorientale (e fors'anche mondiale) maggiormente impegnato nella lotta al narcotraffico, e molti dei suoi rappresentanti ritengo abbiano smesso di chiedersi come mai il controllo da loro esercitato sullo snodo cruciale dei Dardanelli venga meno tanto a valle che a monte. E proprio per difetto delle maggiori potenze occidentali che sulla carta avrebbero i maggiori interessi a porvi la parola fine in vista di una reale svolta della guerra afghana.
    Sul perché ciò non avvenga a valle credo di essere già stato abbastanza esplicito: val comunque la pena ricordare che il papavero da oppio non è soltanto la massima fonte di introito per i taliban, ma anche per quei signori della guerra, primo fra tutti Ismail Khan, cui l'Isaf si appoggia nel tentativo di giungere ad una parvenza di controllo del territorio, sia pure per procura: leader tribali che hanno ovviamente il tacito permesso di continuare a finanziarsi grazie al traffico d'oppio sotto lo sguardo benevolo dell'alleanza internazionale.
    A monte dei Dardanelli i flussi d'oppio si riversano invece nei Balcani, ove vengono poi smistati verso l'Europa sotto forma di prodotto finito. Attualmente snodo cruciale è rappresentato dal Kosovo, ennesimo stato fallito nonché quinta colonna dell'influenza statunitense nell'area; a questo punto non credo serva nemmeno specificare quale sia la voce principale (ovviamente informale) del PIL del Kosovo e la principale fonte d'introito di tanti ex leader dell'UCK riciclatisi come politici della nuova compagine statale.
    Né perché Hashim Thaçi, ex leader dell'UCK, sia riuscito a vincere le prime elezioni democratiche tenutesi nella neonata repubblica grazie al sistematico ricorso alla violenza ed all'intimidazione su cui gli osservatori internazionali, tanto solerti nel denunciare i brogli elettorali iraniani, hanno pensato di non dover porre particolarmente l'accento. Né come mai tale traffico possa avvenire sostanzialmente indisturbato nonostante una nutrita presenza militare occidentale nell'area, l'ennesima forza di interposizione costretta a starsene con le mani in mano per superiori ragioni di convenienza politica.
    Il punto, pertanto, è essenzialmente uno: la guerra in Afghanistan è molto più convieniente perderla che vincerla, e lasciare gli afghani in balìa dei taliban non è mai stata preoccupazione di nessuna cancelleria occidentale.

  14. #44
    pensavo di esserlo... L'avatar di libero
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    Grazie Glou,immaginavo ci fosse qualcosa di grosso sotto per giustificare al guerra,cose che,molto probabilmente,non ci sono nelle guerre dimenticate dell'Africa e chissà in quali altri posti perchè poco "remunerative" ai signori della guerra.
    Ma tu come fai a sapere tutte ste cose?

  15. #45
    Banned L'avatar di Iena
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    [QUOTE=mat612000;1018751]Il soldato italiano rimasto ucciso insieme ad altri tre che sono stati feriti nell'esplosione di una bomba in Afghanistan, aveva la sua pagina su Facebook http://www.facebook.com/s.php?q=ales...o%2Cdi%2Clisio
    I tre paracadutisti feriti sono fuori pericolo. La vittima

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