Sempre bei ricordi.
Roma dell'infanzia e dei giorni da più grande.
A piedi, finché non ti stanchi e ti fermi nel posto giusto.
Sempre bei ricordi.
Roma dell'infanzia e dei giorni da più grande.
A piedi, finché non ti stanchi e ti fermi nel posto giusto.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Beh, però dai... Roma è una di quelle città che riconoscerei immediatamente da colori e aria se mi ci portassero bendata e mi togliessero la benda in un punto qualsiasi del centro. Alla lunga il clima conta, eccome. Anche la qualità dell'aria, se non hai il naso intasato dal fumo di sigaretta
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
l'ultima passeggiata in centro, dopo anni, la mattina di Natale, senza nessuno in giro, negozi chiusi, parcheggio sul lungotevere, caffè al Greco;
ma col centro è facile;
l'angoscia sale per il nonsense delle periferie senza speranza, anche quelle "ricche"; in quelle milanesi, tipo v.le Testi, una specie di autostrada che va verso Sesto-Cinisello, Monza, per diventare Valassina, sono dei non-luoghi spaventosi, ma con una richiesta intima di redenzione che è nelle possibilità; buttare giù tutto e rifare da capo; lo fanno... tanto sono centri commerciali, magazzini, capannoni, con dietro palazzi; un urbanista con soldi risana; e i soldi ci sono;
ma certe colline romane, come il Portuense-Casetta Mattei-Trullo-Corviale, una città di suo, anche con una sua perversa personalità, o altre periferie dove ogni m.cubo è costruito e non si vede alcuna possibilità di migliorare qualcosa, sono l'angoscia fatta luogo; l'unico elemento di pietà sono i pini che costeggiano ovunque almeno le consolari pasoliniane a sud-est, intercalati a qualche rudere romano che spunta tra i palazzoni, un arco, una porta, un tratto di acquedotto...
e l'umore medio delle persone è lo secchio di quella roba.
c'� del lardo in Garfagnana
Axe, mi metti ansia solo a leggerti...
Ti farei vedere le periferie di Reggio Calabria E per periferia lì si intende tutto quanto oltre la via Marina, il Corso Garibaldi e le 4 o 5 strade parallele fino alla collina. Degrado totale. Si guarda il cielo ed il mare per consolarsi.
Mah, io le periferie non le mai molto frequentate, però mi è rimasto impresso il film (ma anche opere teatrali) sulla morte di Pasolini in quei luoghi, un pugno allo stomaco.
Sei proprio un testone...maschi
Domani te meno.
Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.
L'insolita nevralgia che il sonno non mi porterà via.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Nel cielo c'è il sole, ma l'aria è molto frizzante e puzza del tipico odore di caldaie per il riscaldamento, ma tutto ciò ha un non so che di rassicurante.
Sono in attesa di una mail per me importante, anzia anzia anzia
Tre ore di palestra, poi arrivo al lavoro e scopro che il panino dalla mensa me lo portano tra un'ora.
Mondo crudele.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Tre ore di palestra? Beata! Io mi sento rattrappita e non vedo l'ora di potermi muovere un po'.
Secondo giro dal dottore, la febbre non vuole andarsene. In compenso grazie all'herpes ho la bocca alla Lilli Gruber
Non si ha fiducia negli altri perché essi se la meritano, ma perché merita di averla colui che la prova.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .