“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Io in realtà non rinnego nulla, fa tutto parte del percorso evolutivo. Di fatto se un tempo certe cose non le avrei mai reputate possibili "a una come me", è perché a quel tempo non lo erano. Nel tempo sono diventata una Dark diversa. Ed è vero, a volte sono consapevolezze che acquisisci solo dopo tante ossa rotte. Io credo di aver avuto la vera svolta tre anni fa, quando determinati episodi della mia vita mi misero di fronte alla necessità di mettere me stessa al centro, e non più gli altri. Io non credo di essere più simpatica. Più egoista, senza dubbio.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Io non parlerei di resa. Almeno, non nel mio caso (e comunque io i 40 ancora non li ho superati ). Più di consapevolezza di se stessi. Per me è stato un diventare più indulgente con me stessa, in un certo senso. Uno smettere di giudicarmi e di criticarmi ad ogni piè sospinto.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Brava, ben detto, mai giudicarsi, tanto ci pensano già gli altri a rompere le scatole.
Io passati i 40 mi sono sentito come quando avevo passato i 20 e più avanti 30; qua non si tratta di resa ma semplicemente di accettarsi sempre e comunque. Non serve recriminare o ricordare con rabbia, la vita va vissunta in ogni singolo istante. Io, per come sono e mi sento, penso che a 60 anni la vedrò nella stessa identica maniera. Unica cosa la salute, ma ci sto dietro per non avere problemi futuri (tanto per dirne una ho smesso completamente di fumare).
Non porsi mai un limite ben definito ma unicamente procedere e vivere.
Io per quanto abbia cercato di procedere a modino nel mondo, cercando di muovermi congruentemente con esso, la vita mi ha iniziato ben presto a mettere a dura prova
La certezza, sono io, la mia felicità e della persona che mi fa stare bene
Tutto il resto lo lascio in questo 2020
Di merda
Altro che ciliegia sulla torta, ho una torta di ciliegie!!
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
questo è sadismo, non egoismo; qui siamo fan dello spetteguless
beh, si legge tra le righe; almeno chi è attento e sta qui da tempoSicuramente è un percorso interessante. In realtà è da tempo che l'ho capita, questa cosa, ma sto facendo tutto passo dopo passo.
siamo tutti egoisti, sempre; nel senso che compiamo le scelte che ci servono;
a volte ci serve obbedire a precetti strutturati come altruismo standard, anche a prezzo di soffocare altre esigenze;
secondo me, una valutazione centrata dei propri bisogni è un presupposto essenziale per essere efficacemente disponibili per gli altri, senza implicazioni nevrotiche, vittimismi, ecc... ci si arriva spesso abbastanza tardi, perché è difficile non infarcire il percorso di sensi di colpa.
c'� del lardo in Garfagnana
Io sono una personcina riservata
Si beh, chi come te mi conosce da anni (ed è attento ai dettagli) ha sicuramente notato l'evoluzione
Io in realtà ho sempre messo gli interessi altrui davanti ai miei, prima. Fin da piccolissima, coi miei genitori. Di certe dinamiche sono riuscita a liberarmi solo col tempo. Prima era impellente soddisfare i bisogni altrui. Oggi gli altri si possono attaccare al tram, vengo prima io. E senza alcun senso di colpa, ti dirò. E' una questione di consapevolezza.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Con "resa" non intendevo calarsi le braghe e dire agli eventi: "Dai, colpitemi meglio, sto soffrendo poco e male".
Mi riferivo alle parole di nahui e axe e ironicamente ho parlato di resa.
Quanto al resto del discorso che si è sviluppato, una regola per tutti non c'è.
Per fortuna.
Personalmente, ad esempio, se diventassi troppo indulgente verso me stessa sarei 80% divano e 20% un qualsiasi accessorio e/o cibo di accompagnamento.
E non posso permettermelo spesso, purtroppo.
Quanto invece agli eventi, alla loro pressante presenza, al loro sbattere ali grosse come quelle degli aerei proprio in fronte al mio faccione, non mi arrendo e , appena nessuno mi vede, detesto.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Sono diventata più tollerante con tutti, ma il complesso della brava bambina non l'ho perso. E anche "prima il dovere, poi il piacere". Per quanto mi sforzi, sto piacere non arriva mai, perché i doveri si moltiplicano con gli anni. Ma è solo colpa mia. In questo periodo sto osservando una mia collega che sul lavoro ha questo mio difetto al cubo, e l'insofferenza che provo guardando in questo specchio deformato la dice lunga sul mio livello di saturazione.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Se io fossi indulgente con me stessa, invece, non proverei sensi di colpa nei confronti degli altri, non mi criticherei per ogni nonnulla, non soppeserei ogni parola del prossimo. In altre parole, se fossi più indulgente con me stessa, mi libererei dal peso dei possibili giudizi altrui (che, lo so, alla fin fine non sono che un riflesso del mio castrante Super Io).
Non pensavo certo a una diminuzione dell'amore che mi porto facendo sempre cose nuove, muovendomi, esercitandomi, coltivando interessi.
Quanto agli eventi esterni su cui non possiamo influire pur detestandoli, beh, non ci possiamo fare niente. Ma forse non ti ho capita.