Sei militari morti questa mattina a Kabul

[Thebluesman90]

Ci sono delle cose che sento in questo giorni che mi fanno rabbia. Quelle cose che invece dovrebbero far commuovere e sentirsi orgogliosi. Sarò un bastardo freddo senza sensibilità, ma a me non sembra che una lettura più approfondita della storia di questa guerra OFFENDA l'emotività del momento, nè SMINUISCA la morte, che, come diceva Totò, è una livella.
Questo perchè la gente (dai politici alla gente per strada che si è guardato troppo "la mattina sul due") parla di combattere il terrorismo in afghanistan, senza sapere chi e dove sono questi terroristi. Parla dell' esportazione di una democrazia senza sapere cosa erano e che storia avevano i taliban. Parla di garantire la stabilità del paese senza nemmeno guardare alla realtà storica.

Non siamo in Afghanistan per combattere il terrorismo e rendere le nostre case più sicure, per il semplice fatto che questo paese, spacciato come l'alveare del terrorismo, non conta un solo concittadino tra le fila delle cellule, autentiche o presunte tali, di Al Quaeda scoperte dall'inizio della guerra, e non c'era un afghanistano fra chi ha partecipato all'attentato dell'11 settembre. Osama Bin Laden non è afghano, ma arabo, e non ha nessun senso per dei terroristi rimanere in un paese completamente colonizzato dai nemici quando possono rifugiarsi e mimetizzarsi nei paesi lì vicino che li proteggerebbero (come lo Yemen).

E poi non è nemmeno vero ciò che si dice sull'instabilità del paese, un'altra delle cause del nostro stanziamento lì. Gli afghanistani vengono da una lunga serie di tentativi di occupazione. Prima dell'11 settembre c'erano stati i russi e gli inglesi, scacciati dai cosìdetti signori della guerra, gli stessi che ora ci dicono siano gli anziani favorevoli alla permanenza delle truppe occidentali. Sono favorevoli per un motivo semplice, cioè perchè, scacciati i russi, fra i vari "signori della guerra" si scatenò una specie di guerriglia per il controllo del paese, trasformandoli da eroi della resistenza ad una oscena banda di assassini, violentatori. La popolazione afghanistana non tardò a stufarsi di questa situazione, e furono proprio i taliban a battagliare e schiacciare i "signori della guerra", appoggiati dalla popolazione. Sotto i taliban il paese conosceva finalmente un momento di stabilità, una stabilità su cui gli attuali invasori speculano senza vergogna. Tra le menzogna sulla presunta instabilità del paese quello della droga. Il Mullah Omar aveva fatto distruggere le coltivazioni di oppio del paese portando la produzione di eroina ad un livello vicino allo zero. Ci volevamo noi, grandi esportatori di democrazia, a ristabilire la normalità. Infatti dalla nostra invasione i valori della produzione di eroina sono tornati quelli degni di un paese che eccelle in quel settore (mi sembra di aver letto su un articolo recente che sia addirittura sul 93% della produzione mondiale).

Non è vero che c'era corruzione nel paese, perchè i corruttori non erano ben visti e facevano presto una brutta fine, un metodo che non condivido, ma che contraddice le bugie sulla corruzione.

Non è vero che non c'era il lavoro perchè l'afghanistan si serviva ancora di un agricoltura di sussistenza, che non porta a disoccupazione. Di certo questa non è una cosa buona essendo un indice di arretratezza, ma fu proprio Omar a tentare un avvio all'industrializzazione. Fu proprio il ricercato n° 1 al mondo, OSAMA BIN LADEN, a far costruire ospedali, strade, ponti, e ciò spiega la sua popolarità presso il popolo. L'instabilità in afghanistan l'abbiamo portata noi con le nostre truppe.

Tutto questo non è voler dire che i taliban son più santi di noi, ma che su questa faccenda si è costruita una bufala enorme, che ha coinvolto l'emotività delle persone, i nostri morti, i TANTI morti afghani CIVILI, la capacità di giudizio della gente, sia da noi che in afghanistan, dato che sembra dai dati che comunque esista una parte della popolazione che appoggia questi famigerati anziani, ex-stupratori.

[exhile]

permettetemi una battuta letta sul giornale (con la g minuscola, intendiamoci) stamattina:

a forza di esportare democrazia siamo rimasti senza