Bellissima espressione, rende proprio l'ideaOriginariamente Scritto da Rettologo
Bellissima espressione, rende proprio l'idea
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Oggi risotto con la zucca....
I solemnly swear that i am up to no good...
vien più buono con la zucca classica verde o con quella rosa lunga ?
giuuusto! devo assolutamente provvedere anch'ioSto comprando gli ultimi mazzi di basilico per fare la scorta di pesto per l'inverno
quindi stasera quacchecosa col pesto
[QUOTE=Rettologo;1056901]vien pi
I solemnly swear that i am up to no good...
Ma tu il pesto lo congeli o usi qualche altro metodo di conservazione?
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Io lo congelo nei bicchierini di plastica
I solemnly swear that i am up to no good...
per lunghi periodi meglio congelarlo (gi
Invece della plastica consiglio i vasetti degli omogeneizzati in vetro: dose perfetta per due/tre persone
Certo, bisogna trovare qualcuno disposto a mangiare gli omogeneizzati...
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
Pea posta la ricetta genovese doc del pesto , avanti su dai
Io sono eretica, ci metto anche un p
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
1) gli omogeneizzati li mangio io
2) per la ricetta ora sono in ufficio sommersa di scartoffie e non posso, comunque nel caso vi darei la MIA ricetta (nonostante esistano versioni "ufficiali" ciascuno dosa gli ingredienti a seconda del suo gusto) - per sapere com'
Eppure da un tocco di piccantello saporito...
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
non sei ligure nahui, giusto?
Calabra sugnu.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
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